Querzola Francesco

Querzola Francesco

18 gennaio 1878 - 20 maggio 1917

Note sintetiche

Causa della morte: Disperso
Occupazione: Pittore

Scheda

QUERZOLA FRANCESCO di Giuseppe e di Gnudi Emilia, nato a Castel Maggiore il 18 gennaio 1878 (emigrato a Bologna il 13/7/1899), celibe, professione pittore, soldato del 119° Reggimento Fanteria (BRIGATA EMILIA) – dichiarato disperso domenica 20 maggio 1917 nel fatto d’armi a Quota 126 (Gorizia).
Il 3 ottobre 1917 il Comando del Deposito del 35° Regg. Fanteria emette una dichiarazione di irreperibilità: “Vista la legge 2 luglio 1896, n. 256; Visto il decreto Luogotenenziale 27 giugno 1915, n. 1103; Agli effetti della legge sulle pensioni (T.U. approvato con R. decreto 21 febbraio 1895, n. 70; Dichiara: Che Querzola Francesco di Giuseppe e di Gnudi Emilia nato a Castelmaggiore il 18 maggio 1878, soldato del 119° reggimento fanteria inscritto al n. 8891 di matricola del distretto militare di Bologna, prese parte il 20 maggio 1917 al combattimento di Quota 126 Gorizia.
Che dopo tale fatto egli scomparve e non venne riconosciuto tra i militari dei quali fu legalmente accertata la morte o che risultarono essere prigionieri. Che perciò è irreperibile e deve presumersi morto il 20 maggio 1917”
Dai riassunti storici dei Corpi e Comandi nella Guerra 1915-’18 – 5° vol. viene riportato quanto segue: “Fino al maggio 1917 la brigata Emilia alterna turni di linea e di riposo; il 15 di detto mese, in vista della nostra offensiva, il 119° reggimento si porta al costone di S. Floriano (Q. 100), mentre il 120° si ammassa sull’Isonzo al ponte n. 2. Il 16 maggio reparti del 119° attaccano la posizione di q. 126 e dopo alterna, sanguinosa vicenda, la conquistano e rafforzano, catturando 50 difensori; le perdite della brigata sono di 30 ufficiali e 850 militari di truppa.
Il 17 il nemico muove al contrattacco e riesce a riprendere la Q. 126 dalla quale però è ben presto ricacciato; egli però insiste rabbiosamente per riprenderla e cagiona alla brigata la perdita di 2 ufficiali e 209 militari di truppa.
Nei giorni seguenti il nemico, insistendo negli attacchi, riesce a conquistare la contrastata Q. 126 detta “dei ruderi” che il 27, dopo accanita reazione, ritorna in possesso dei nostri con la cattura di 156 prigionieri di cui 3 ufficiali”.

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