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Pour nous rendre entiere la douce terre de France

1918

Schede

Come per l'Italia, i manifesti francesi legati al Prestito nazionale avrebbero dovuto toccare gli animi dei compatrioti con l'intento di esortarli a proteggere la propria terra e a sostenerla attraverso le donazioni monetarie. Lo sforzo economico di contribuire alle spese della guerra consente al popolo di appoggiare il fronte. Molti sono gli esempi in cui nel manifesto la figura del soldato viene utilizzata come mezzo per arrivare ai cittadini: ora coraggioso, ora reduce di guerra, ora in abiti civili pronto al dovere. Non meno importanti risultano le figure femminili che nel corso della guerra sono state un altrettanto efficiente strumento di comunicazione, presenti nei manifesti di propaganda sui Prestiti. Appaiono sotto diverse spoglie, pronte ad esprimere il messaggio che le accompagna, le donne simbolo allegorico di una Nazione da difendere, Vittoria bramata ed invocata, madri di famiglia che, come nel nostro caso, riprese nella quotidianità, risultano membri attivi della società, all'interno di una scenografia comune in grado di colpire ed immedesimare maggiormente chi le osserva.
A voler sottolineare quel senso di patriottismo, il paesaggio richiama proprio quella terra che deve essere salvata, protetta e lavorata. La stessa terra minacciata dal nemico, testimone di guerra sul cui suolo ha lasciato feriti e soldati abbattuti è il teatro di battaglia che qui, nella versione bucolica e nostalgica, potenzia appunto il forte senso di appartenenza alla Nazione. Sul cielo si proietta, come un'immagine cinematografica, la figura di Marianne che incita i soldati. Si scorge in lontananza mentre esorta l'avanzata dei soldati francesi contro il nemico tedesco, confondendosi quasi con le tinte pastello del cielo: sarà lei che li guiderà verso la vittoria!

Quasi a suggerire una triplice lettura, il manifesto di Bruno Chavannaz porta alla riflessione sulla famiglia, sulla vittoria e il rinnovamento e sull'importanza del mondo rurale nell'economia della guerra. E' così che l'illustratore sceglie di rappresentare il Prestito nazionale del 1918 per la Société Générale accompagnato da una chiara scritta che recita: Pour nous rendre entiere la douce terre de France .Una scena di affetti che rappresenta una contadina mentre prende per mano il proprio figlio, non abbandonando però gli attrezzi del mestiere. Domina la scena, in abbigliamento da lavoro, con il capo coperto e in mano il rastrello, intenta a rivolgere le attenzioni al figlio, come se guardasse al futuro di una generazione che dovrà crescere con la nuova prospettiva di pace. Questa è la famiglia che si ritrova nel Emprunt della Paix (1920) in cui lo stesso illustratore, mette in risalto la tenerezza di una madre con il figlio in braccio, accompagnata da un marito operoso negli umili panni di contadino. Mentre gli altri sono indaffarati e procedono con le loro attività, come quella donna quasi di spalle che porta avanti la sua raccolta, in lontananza un carro si avvia con un abbondante carico e si dirige verso quel paese che si scorge sull'estremità lasciando intravedere i camini fumanti degli edifici abitati. Sullo sfondo i soldati sono pronti a seguire la battaglia con Marianne, personificazione della Patria, coraggiosa, la cui sagoma seppur quasi evanescente, suscita tanto eroismo quanto quella nella tela di Delacroix. I soldati, come Marianne, hanno un profilo sfocato ma che ben descrive la loro avanzata. Le truppe sono occupate a cacciare il nemico dai confini nazionali, lottano per un Paese libero, per il rinnovamento. Assume un ruolo di fondamentale importanza il contesto in cui tutto avviene: il mondo rurale. La fornitura è per gli eserciti sul campo. L'immagine riempie l'intero spazio del manifesto e il testo viene posizionato al centro destra e in basso. Il manifesto di Chavannaz illustra, nella maniera più nostalgica e delicata, la guerra vissuta attraverso diversi punti di vista, toccando i cuori di chi lo osserva.

Ornella Chillè