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Monumento ai Caduti della Grande Guerra

1924

Schede

Le iniziative volte a celebrare il valoroso sacrificio per la patria continuano incessantemente negli anni successivi alla Grande Guerra e non solo nelle maggiori città italiane. Silverio Montaguti non è insensibile a quel clima e nel 1924 esegue "Di qui non si passa" in ricordo dei valorosi militi di Castelfranco Emilia, sua città di nascita. Eretto per iniziativa delle Associazioni Combattentistiche, del Comune e di un comitato appositamente istituito l'opera viene inaugurata in piazza della Vittoria, luogo dal quale viene rimossa verso la fine degli anni Cinquanta per essere collocata presso i giardini pubblici di via Zanasi, al fine di permettere la costruzione del nuovo municipio. Inizialmente Montaguti pensava a un monumento più elaborato in cui la figura del fante fosse posta innanzi a una struttura squadrata dalle linee pulite ma con il prospetto interamente decorato e con la lupa capitolina posta sulla sommità. Di questo articolato bozzetto viene realizzato presso la Fonderia Lippi di Pistoia solo l'imponente fante in bronzo su un alto basamento marmoreo. A seguito dello spostamento ai giardini pubblici il monumento viene smembrato e la statua, unica superstite, è collocata innanzi a una lunga lapide commemorativa. Nonostante questi cambiamenti il monumento non ha perso la sua incisività. L'impavido soldato con la sua possente e severa postura esemplifica mirabilmente il concetto espresso dal titolo attribuitogli. Lo scultore erige un monumento al coraggio, all'audacia di tutti i valorosi militi. Il profilo greco, il particolare del mantello mosso dal vento, le foglie di quercia strette tra le mani sono tutti elementi che rimarcano l'imperturbabilità, la forza, l'eroismo nell'assicurare alla patria i suoi naturali confini.

Federica Fabbro

Testo tratto dal volume di Federica Fabbro 'Silverio Montaguti (1870-1947), BUP, Bologna, 2012