Schede
“Giornali di trincea”: erano dette le pubblicazioni nate in Italia dopo la rotta di Caporetto, ma presenti anche nel resto d'Europa. Ad essi collaborarono le migliori firme del giornalismo e dell'arte del tempo.
La Tradotta uscì tra il 21 marzo 1918 e il 1° luglio 1919: venticinque fascicoli più tre supplementi, e prese il nome dai convogli ferroviari che trasportavano le truppe al fronte. Il giornale fu voluto dal Capo dell’Ufficio Informazioni della 3a Armata, il colonnello Ercole Smaniotto che, nei primi mesi del 1918, incaricò il sottotenente Renato Simoni - nella vita civile giornalista e critico teatrale, autore di commedie e sceneggiature cinematografiche - di studiare la formula per un giornale settimanale illustrato, “d’indole gaia da diffondere largamente tra i soldati”, al fine di risollevarne il morale dopo i difficili momenti e gli sbandamenti seguiti a Caporetto. Alla redazione del giornale vennero aggregati Arnaldo Fraccaroli, scrittore, giornalista e attore teatrale; Enrico Sacchetti, caricaturista, illustratore pubblicitario e giornalista; il capitano Umberto Brunelleschi, pittore e autore di importanti scenografie teatrali; il tenente Giuseppe Mazzoni, già addetto all’Ufficio Propaganda dell’Armata, pittore e illustratore soprattutto di soggetti militari; il capitano Riccardo Gigante, irredentista, giornalista, pittore, poeta, illustratore, storico, tutti, ovviamente sotto le armi. Il più noto dei collaboratori della “Tradotta” fu però il sottotenente Antonio Rubino: giornalista, poeta, pittore, illustratore, scrittore di favole, sceneggiatore di commedie, scenografo, pioniere dell’animazione italiana, ceramista, compositore di musica e di testi per canzoni, fin dal 1908 artefice del “Corriere dei Piccoli” e negli anni post-bellici di altre innumerevoli testate per ragazzi.
Mirtide Gavelli
Marzo 2016. La digitalizzazione delle riviste è stata svolta nel corso dello stage scuola-lavoro 2016 del Liceo Ginnasio Luigi Galvani: Francesca Ballardini, Adele Fontana, Francesca Maria Marziano, Gaia Valenziano.
