Salta al contenuto principale Skip to footer content

La mobilitazione industriale del settore privato

24 Maggio 1915

Schede

Con l'entrata in guerra varie aziende bolognesi vengono dichiarate "stabilimenti ausiliari" ad opera del Sottosegretariato (poi Ministero) per le Armi e Munizioni. La dichiarazione di ausiliarietà era lo strumento con cui lo Stato appaltava la produzione bellica ad aziende private attraverso l'attribuzione di commesse.

Le officine meccaniche, che a Bologna potevano vantare una importante tradizione, convertirono la loro produzione da civile a militare. Per esempio la Zamboni e Troncon, prima specializzata in macchine per la pasta, avviò la produzione di macchine per la lavorazione di proiettili e munizioni.
Le Officine Maccaferri, attive a Zola Predosa dal 1879, mutarono radicalmente la loro produzione: da gabbioni per il contenimento degli argini e dalle catenarie per la sicurezza degli edifici, passarono a reticolati di filo spinato e a cavalli di frisia.
Inoltre si conferma e si amplia la produzione bellica di imprese come la Calzoni, la Barbieri e la Parenti, che per la fabbricazione di bombe e proiettili impiegano soprattutto manodopera femminile.

Oltre ad aziende meccaniche, nel bolognese vengono dichiarate ausiliarie anche numerose imprese connesse solo indirettamente alla produzione bellica, come cartiere, zuccherifici e aziende produttrici di concimi.

Nicola Lugaresi


Bibliografia

F. Degli Esposti, L'industria bolognese nella grande guerra, in A. Varni (a cura di) Storia di Bologna. Bologna in età contemporanea. Vol. 4, Tomo 2, Bologna, Bononia University Press, 2013, pp. 45-151.

Cronologia Sala Borsa.