Salta al contenuto principale Skip to footer content

La Guerra in Adriatico: l'affondamento del cacciatorpediniere Borea - 15 maggio 1917

Azione di guerra 15 Maggio 1917

Schede

Il cacciatorpediniere Borea fu costruito nel 1899 presso i cantieri navali di Napoli e varato il 12 dicembre 1902. Nel 1910 la nave fu sottoposta ad importanti lavori di ammodernamento nell’armamento e nell'alimentazione, che passò dal carbone alla nafta. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale il Borea fu attrezzato anche per la posa di mine subacquee; la nave faceva parte della V° squadriglia cacciatorpediniere con base a Taranto, assieme alle gemelle Turbine, Nembo, Espero e Aquilone.
Fu il Borea a trainare al largo il sommergibile Nereide la notte tra il 23 e 24 maggio 1915, ponendosi poi in agguato di fronte a Cattaro. I compiti del cacciatorpediniere furono svolti soprattutto come scorta ai convogli truppe diretti in Albania. Il 14 maggio 1917 il Borea salpò da Gallipoli per scortare a Valona alcuni piroscafi adibiti al trasporto truppe; all’alba del giorno successivo le vedette lanciarono l’allerta per due navi sconosciute in avvicinamento. Si trattava del Csepel e del Balaton della marina austroungarica in azione diversiva per distrarre la Regia Marina Italiana dal vero obiettivo di un attacco in corso, lo sbarramento interalleato del canale d’Otranto.
Il Borea, incerto sulla identità delle navi in avvicinamento, inviò i segnali convenzionali di riconoscimento. Per tutta risposta il Csepel iniziò a sparare. Centrato da alcuni proiettili il Borea si immobilizzò divenendo un facile bersaglio per la nave nemica; altri colpi arrivarono a segno lungo la linea di galleggiamento decretandone la fine. Il cacciatorpediniere fu abbandonato dall’equipaggio, tratto in salvo dalle altre navi italiane del convoglio, e alle 6 del mattino affondò. Le perdite ammontarono a 11 marinai morti e 22 feriti.

Paolo Antolini

Bibliografia: Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri nell'Adriatico, Udine, Gaspari 2008.