Schede
All'indomani della rotta di Caporetto, tra le tante iniziative volte a risollevare il morale delle truppe, i Corpi d’Armata iniziarono a produrre decine di fogli a stampa rivolti ai soldati, spesso realizzati dagli stessi soldati (o, per meglio dire, da giornalisti, scrittori, poeti, disegnatori in quel momento sotto le armi). Una rassegna completa di queste testate si presenta difficile, per la volatilità stessa del prodotto: spesso editi per pochi numeri, passavano da un reparto ad un altro, circolavano in poche copie, seguivano le sorti delle truppe in costante movimento. Ne ricordiamo solo alcuni, tra quelli presenti presso la biblioteca del Museo del Risorgimento di Bologna in originale o in ristampa anastatica: La Tradotta, La Trincea, La Ghirba, Signor sì, Il Razzo, Il Montello, Il San Marco, Sempre Avanti, La 50a divisione, La Giberna ...
Alcuni di essi, e tra questi ad esempio La Tradotta, videro la partecipazione di scrittori e disegnatori di nome, trovando anche facile diffusione al di fuori del mondo militare. Ma proprio perché erano creati lontano dalla zona di guerra e non nascevano dall'esperienza quotidiana dei soldati appaiono troppo «costruiti» e letterari, poco utili per una propaganda che doveva raggiungere tutti gli uomini, colti o meno, convinti o meno della bontà delle ragioni che avevano portato alla guerra. Diversamente, altre testate erano realizzate nelle immediate retrovie, portavano l’indicazione “zona di guerra” e venivano prodotte con mezzi di fortuna, scritte a macchina, talvolta disegnate a mano: sicuramente molto meno accattivanti dal punto di vista grafico, ma forse più “vere”.
La digitalizzazione delle riviste è stata svolta nel corso dello stage scuola-lavoro 2016 del Liceo Ginnasio Luigi Galvani: Francesca Ballardini, Adele Fontana, Francesca Maria Marziano, Gaia Valenziano. Bibliografia: F. Bartoccini, I giornali di trincea, in Da Caporetto a Vittorio Veneto, Trento, Arti Grafiche Saturnia, 1970
