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Pier Gabriele Goidanich

30 Luglio 1868 - 25 Ottobre 1953

Scheda

Nel suo noto “Breviario Mediterraneo” Predrag Matvejevic descriveva il Mar Adriatico così “Il Pacifico e l’Atlantico sono mari della distanza, il Mediterraneo è il mare della vicinanza, l’Adriatico è il mare dell’intimità”. I dirimpettai dell’Adriatico sono protagonisti di scambi ed intrecci culturali da secoli, basti pensare ai noti borghi romagnoli di San Leo e San Marino, che prendono il nome da due scalpellini giunti dalle coste dalmate nel Basso Medioevo. Anche il nostro museo a cielo aperto di Bologna - il Cimitero della Certosa - ci fornisce delle testimonianze, infatti, tra la sommità del Campo Carducci e il monumento Frassetto è collocata una tomba un po’ anonima, a forma di sarcofago, appartenente a Pier Gabriele Goidanich.

Goidanich è stato tante cose: politico, accademico, soldato, glottologo, e buona parte della sua vita ha vissuto a Bologna. Nato a Volosca-Abbazia (Istria) il 30 luglio 1868, si trasferisce in Italia per motivi di studio, dedicandosi attivamente alla ricerca e all’impegno politico. Le sue origini ci fanno dedurre il suo schieramento in base a quello che era lo spirito del tempo. Fervido sostenitore del partito irredentista e membro attivo all’interno del movimento Nazionalismo e uno dei fondatori dei primi Gruppi Nazionalisti a Bologna. Come tanti giovani, animati e spinti dall’ideale della 'Nazione', si arruola volontario durante la Grande Guerra e successivamente diventa un ardente fautore del fascismo. Culturalmente è una persona dotta dalla formazione eccelsa, si laurea alla Normale di Pisa nel 1891 con una tesi in letteratura latina scritta in latino (Quaestiones Plautinae), che viene pubblicata negli Annali della Scuola Normale sotto il nome di P.G. Guidani. Nel 1899 diventa docente di Glottologia all’Università di Pisa, poi verrà chiamato a Bologna alla stessa cattedra, che mantiene fino alla pensione (1938). Goidanich è uno dei più importanti e conosciuti glottologi europei del suo tempo, caratterizzato per un approccio fortemente scientifico che si contrappone alla "glottologia idealistica" comune soprattutto alla fine del XIX secolo: la scuola glottologica cui appartenne è detta dei "neogrammatici". Sua è anche la Grammatica della lingua italiana, riveduta, corretta e ristampata per decenni col suo nome fino alla fine degli anni '60 del XX secolo. Nelle sue ricerche linguistiche si dedicò principalmente a tre temi: I rapporti culturali e linguistici tra Roma e gli Italici; L’origine e sviluppo della flessione e della sintassi indoeuropea; Principi e metodi della linguistica storica.

Le carte di Pier Gabriele Goidanich sono state rinvenute insieme ad altri documenti, appartenenti al figlio, prof. Gabriele Goidanich, ex docente di patologia vegetale e Preside della Facoltà di Agraria, a cui è dedicata la biblioteca lì situata.
Ma l’uomo Goidanich non si esaurisce qui. C’è un suo aspetto meno noto, è stato il presidente del gruppo “Gli Amici della Polonia” con sede in Palazzo Hercolani, insieme al polonofilo Pompeo Pompei. Tale gruppo nasce dalle ceneri dell’Accademia Adam Mickiewicz, che ricordiamo si era sciolta dopo la tanto agognata unificazione della Polonia nel novembre del 1918. Nonostante l’importantissimo traguardo, i rapporti tra la Polonia e Bologna rimanevano vivi ed era necessaria una realtà che organizzasse conferenze, concerti, viaggi e altre manifestazioni culturali ed artistiche che avevano lo scopo di “rendere vieppù stretti e cordiali gli antichi rapporti tra la Polonia e l’Italia”. Il nostro, in particolare, si preoccupò di organizzare concerti di musica polacca. Evento importante fu la celebrazione nel 1931 della memoria di Tadeuz Matuszewicz, diplomatico polacco che riposa in Certosa, nel suggestivo Chiostro III.

Pier Gabriele Goidanich muore il 25 ottobre 1953. E' sepolto nel Campo Carducci del cimitero della Certosa di Bologna.

Manuela Capece