Fanteria - 37° e 38° reggimento, brigata Ravenna

Fanteria - 37° e 38° reggimento, brigata Ravenna

Scheda

Sede dei reggimenti in tempo di pace: Alessandria Distretti di reclutamento: Alessandria, Avellino, Casale, Ferrara, Foggia, Lecco, Padova, Palermo, Pesaro, Piacenza, Rovigo, Taranto, Treviso.

Anno 1915
All’inizio della guerra la Brigata si trova nei pressi di Cividale, ai primi di giugno passa il confine con l’ordine di attaccare il costone quota 383 – Kuk 611 – Vodice – Monte Santo, che difende la parte settentrionale di Gorizia. Un primo nucleo di 200 volontari del 38° passa l’Isonzo ed occupa l’abitato di Plava, spingendosi poi in ricognizione verso la quota 383.
Terminato il passaggio della Brigata sulla sinistra del fiume, assieme ad altre forze, viene costituita la testa di ponte di Plava, da dove partire per ampliare la nostra occupazione sul suolo nemico.
Per tutto il mese di giugno si susseguono gli attacchi contro la quota 383, più volte raggiunta senza poterla però mantenere. In vista della II° Battaglia dell’Isonzo, passa di fronte al Sabotino, contro il quale opera, inutilmente, schierata tra la quota 507 ed il Pod Sabotino.
A metà settembre rientra alla testa di ponte di Plava, da dove lancia una serie di attacchi contro i noti obiettivi alternandosi con la Brigata Forlì. La Ravenna, decimata negli effettivi viene inviata a riposo sino a metà novembre, quando ritorna in linea contro le difese nemiche di Zagora.

Anno 1916
Durante l’inverno e la primavera la Brigata alterna i reparti in prima linea e a riposo. In maggio, iniziatosi l’attacco austriaco sugli altipiani Trentini (Strafexspedition) si trasferisce sul Monte Novegno, dove concorre a respingere l’assalto della colonna austriaca che tentava l’aggiramento del Pasubio. Ai primi di luglio la Brigata partecipa al contrattacco per la riconquista del terreno perduto, riprende il Pria Forà, i Sogli Bianchi, il monte Calgari, tenta ma non riesce la riconquista della cima del monte Seluggio. Dopo un adeguato periodo di riposo, la Ravenna rientra in linea alla spalle di Gorizia, nel settore di Vertojba. Durante la IX° Battaglia dell’Isonzo, la Brigata ha come obiettivi le quote 123 – 106 – 133: più volte attaccate non sono mai raggiunte per il valore dei difensori.

Anno 1917
Il nuovo anno di guerra vede la Ravenna sempre nelle posizioni di Vertojba –Merna; in maggio, X° Battaglia dell’Isonzo, al 37° fanteria viene assegnato come obiettivo la quota 86 appena oltre il torrente Vertojbizza, caposaldo di tutto il settore nemico, mentre il 38° si sposta di fronte al San Marco. Entrambi i reggimenti dispiegano il massimo valore, nessuno degli obiettivi è però raggiunto; la Brigata viene inviata nelle retrovie duramente provata dai giorni di lotta.
In preparazione della XI° Battaglia dell’Isonzo, la Ravenna passa nel settore di Sommer per essere impiegata sulla Bainsizza; la battaglia si trascina aspra nei giorni dal 24 al 30 agosto, la Brigata avanza contrastata metro per metro dal nemico, il vallone di Chiapovano, suo obiettivo, è ormai in vista, quando viene dato l’ordine di ripiegare su di una linea intermedia perché le artiglierie medio pesanti non avevano trovato il modo di seguire da vicino le truppe avanzanti. Il 24 ottobre, la Ravenna è sorpresa dagli avvenimenti accaduti davanti a Tolmino sulla prima linea della Bainsizza; inizia la dolorosa ritirata prima a Plava, poi sul Torre, poi verso il Tagliamento: finalmente i pochi superstiti passano il Piave il giorno 5 novembre al ponte della Priula. Nei mesi seguenti altre Brigate di fanteria decimate come la Ravenna, cedono gli effettivi rimasti, permettendo la ricomposizione dei due reggimenti 37° e 38°.
Destinata ad operare nella regione del Grappa, il 25 novembre la Brigata è in linea contro il Salarolo, donde si sposta poi col 37° sullo Spinoncia ed il 38° sul Valderoa. Durante la seconda battaglia d’arresto entrambe le cime vengono duramente attaccate dalle migliori divisioni austro tedesche e l’11 dicembre lo Spinoncia deve essere abbandonato.

Anno 1918
Nei mesi seguenti la Brigata rimane sulle stesse posizioni, in giugno l’attacco austriaco (Battaglia del Solstizio) vede i suoi reparti schierati alla testata della val Cancino; il nemico tenta ripetutamente di penetrare oltre le linee tenute da 37° fanteria senza riuscirvi, la saldezza dimostrata dai fanti salva la cosiddetta linea delle malghe, ultima prima della cima del Grappa.
Nel mese di luglio vengono operati tentativi di rioccupare posizioni perdute per dare respiro alla linea di massima resistenza, la Ravenna attacca lungo la cresta del Salarolo senza ottenere apprezzabili risultati.
Mandata a riposo nei pressi di Treviso, rientra in linea per partecipare alla battaglia di Vittorio Veneto; il 29 ottobre passa il Piave ed insegue il nemico in rotta verso il torrente Monticano, il giorno 4 novembre i suoi fanti sono fermati quando hanno già costituito una testa di ponte sulla sponda sinistra del Tagliamento.
Paolo Antolini

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Documenti
Brigata Ravenna - 37° e 38° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi