Fanteria - 271°, 272° e 273° reggimento, brigata Potenza

Scheda

Costituita nel luglio 1917 con elementi del 7°, 8° e 68° RF.

Anno 1917
La Brigata “C” (poi ridenominata “Potenza”) nasce alla metà del luglio dalla fusione di alcune unità preesistenti: reparti della “Forlì” (43°-44° RF) e della “Cuneo” (7°-8° RF) confluiscono nel 271° RF; elementi della “Taro” (207°-208° RF) e della “Macerata” (121°-122° RF) – nonché un buon numero di uomini provenienti dagli ospedali e dai servizi – nel 272°; infine, truppe della “Macerata”, della “Volturno” (217°-218° RF) e della “Sele” (219°-220° RF) vanno a formare il 273°. Insieme, i tre reggimenti costituiscono la 64a divisione.

All'inizio di agosto la “Potenza” viene inviata nel settore di Brischis (Udine), dove continua la sua organizzazione: il 23 i soldati attraversano l'Isonzo, al fine di prendere parte ai combattimenti – già iniziati sei giorni prima – presso l'Altipiano della Bainsizza (Undicesima battaglia dell'Isonzo, 17-31 agosto). I tre reggimenti sono strenuamente impegnati fino al termine delle operazioni: il 31 agosto si contano infatti 1'436 soldati e 75 ufficiali caduti.

Il 1° settembre la Brigata è sostituita dalla “Lambro”, retrocedendo in seconda linea alle dipendenze della 13a divisione. Dopo una serie di trasferimenti la “Potenza” – il 23 ottobre – è a Faedis (Udine): in conseguenza della grave situazione che si va delineando (gli austro-tedeschi stanno infatti lanciando l'offensiva di Caporetto) i fanti sono dislocati nel settore adiacente agli agglomerati di Sedula, Podbela e Stanovišče, agli ordini della 34a divisione. Al 272° RF è ordinato di sbarrare al nemico l'ingresso della valle del Natisone, al 273° è invece assegnato il presidio della strada per Creda (sl. Kred), mentre al 271° è affidata la vigilanza della strada che conduce alla quota 1450 dello Stol (sl. Veliki Stol, anche detto Hochstuhl). La pressione nei giorni 24 e 25 è fortissima: le truppe rintuzzano per quanto possibile l'avanzata avversaria, a costo di gravissime perdite. Infine, i reggimenti sono costretti a ripiegare: il 271° su Platischis (Udine), il 273° sul Monte Mia – nonostante l'unica via per la ritirata fosse lungo i ripidi costoni di quest'altura – ed il 272° su Sedula. Le nuove posizioni raggiunte nella notte del 26 ottobre sono – secondo gli ordini degli alti comandi – da difendere «fino alla morte». Solo il 29 la Brigata arretra per una falla apertasi nel settore di Canebola (Udine), ripiegando fino alla seconda linea della 34a divisione. Il giorno 31 gli uomini sventano qualsiasi tentativo austriaco di raggiungere la riva sinistra del Tagliamento, fino a quando nella notte è palese che nessuna difesa è più possibile. Passato quindi il fiume all'altezza di Pinzano al Tagliamento (Pordenone), la “Potenza” sosta a Forgaria nel Friuli (Udine). Dopo un ulteriore, lungo arretramento attraverso la pianura veneta, la Brigata (ridotta a due soli reggimenti: il 271° e 272°) si ferma nell'area compresa fra Brugine, Campagnola e Polverara (Padova), alle dipendenze della 53a divisione, per riorganizzarsi e riposare.

Anno 1918
Ai primi di febbraio la “Potenza” si trasferisce poco più a Nord, nel settore compreso fra Monastier e Rovaré (Treviso): fino alla fine di aprile i due reggimenti si alternano sul fronte del Piave. Rilevati dalla “Ferrara” (47°-48° RF), il 15 giugno i soldati tornano a difendere il tratto compreso fra Rovaré e Pero (Treviso) in coincidenza con l'inizio della Battaglia del Solstizio, l'ultima grande offensiva nemica (15-24 giugno). I soldati conducono bene le loro azioni fino al giorno 22, quando vengono rilevati dalla Brigata “Foggia” (280°-281°-282° RF), ripiegando verso Pero: sul terreno sono rimasti 2'511 soldati e 79 ufficiali. Per il sacrificio che ha provato l'intera unità, questa viene citata sul Bollettino del Comando Supremo, ed entrambe le Bandiere reggimentali vengono insignite della Medaglia d'Argento al Valor Militare, poiché «In numerosi giorni d'impari, cruenta, violentissima lotta, intessuta d'eroismi e di sacrifici, infranse tra la Fossa e Fagarè il formidabile urto del soverchiante nemico, dando splendide prove di tenace valore e di intrepido slancio» (Piave, 15-22 giugno 1918).

Dopo un intenso periodo di riorganizzazione, la Brigata è a Biancade (Treviso), dove rileva la “Macerata” nel medesimo settore del Piave, alternando periodi in linea e momenti di riposo fino all'ottobre. In vista dell'offensiva finale, il 24 ottobre il 271° RF è dislocato lungo la strada che attraversa Trevisetto (Treviso) come riserva di Corpo d'Armata, mentre il 272° rimane a Biancade in qualità di riserva divisionale. Il giorno 31 i reparti oltrepassano il Piave all'altezza di Salgareda (Treviso) dirigendosi verso Oderzo (Treviso). Il 4 novembre la Brigata viene raggiunta dalla notizia dell'avvenuto armistizio presso Villanova (frazione del comune di Motta di Livenza, Treviso).

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VIII, Roma, Libreria dello Stato 1929, pp. 209-227.

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Documenti
Brigata Potenza - 271°, 272° e 273° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi