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Fanteria - 253° e 254° reggimento, brigata Porto Maurizio

Schede

Costituita nel febbraio 1917 con elementi del 72° e 79° RF.

Anno 1917
Il 23 febbraio si costituiscono – rispettivamente a Riese e Barcon (Treviso) – il 253° e 254° RF: la neonata Brigata “Porto Maurizio” viene assegnata alla 57a divisione. Alla metà di aprile la Brigata viene destinata in zona di guerra: il 254° sostituisce il 5° Reggimento Bersaglieri nei lavori di sistemazione delle strade nei pressi della Val di Melago (nella zona dell'Altipiano dei Sette Comuni). All'inizio di maggio il 253° sostituisce in prima linea il 111° RF, concentrandosi attorno al Monte Katz; il 254°, invece, occupa i baraccamenti lasciati dal 112° (entrambi appartenenti alla Brigata “Piacenza”).

Fino all'8 giugno i reggimenti si alternano nel presidio delle trincee e nei lavori stradali, quando vengono chiamati ad agire contro il Monte Rasta. L'azione viene però sospesa già la sera del giorno 10, per via del mancato avanzamento delle truppe operanti sulle ali: ripresa il 18, la missione dura fino all'indomani. Questo primo impegno sotto il fuoco nemico comporta la perdita di 396 soldati e 14 ufficiali.

Nella seconda metà di luglio la “Porto Maurizio” è sostituita dalla “Pisa”, retrocedendo ad Enego (Vicenza) per un periodo di riordino.

Il 12 agosto la Brigata viene destinata al fronte carsico: il giorno 23 è in località Spessa (ad Est di Cormons, Gorizia), alle dipendenze della 48a divisione. Il giorno dopo i fanti sostituiscono la “Taranto” (143°-144° RF) nel fronte ad Est di Gorizia, collegandosi a sinistra con la 24a divisione e a destra con i reggimenti della “Piemonte” (3°-4° RF). La “Porto Maurizio” è impegnata nelle ultime battute dell'Undicesima battaglia dell'Isonzo (17-31 agosto), tra il 28 ed il 29 agosto: ciò sarebbe costata alla Brigata la perdita di 1050 soldati e 54 ufficiali, tra cui il colonnello del 254° RF Giulio Bechi (Firenze 1870 – Ospedaletto da campo 158 presso Gorizia, 30 agosto 1918).

Sostituiti dalla “Bergamo” (25°-26° RF), i reggimenti della “Porto Maurizio” si portano al di qua dell'Isonzo, alle dipendenze della 1a divisione: nella seconda metà di settembre, la Brigata fa il suo rientro in linea al posto della “Taranto” nel consueto settore ad Est di Gorizia.

Al lancio dell'offensiva austro-tedesca del 24 ottobre, i reggimenti ricevono l'ordine di ripiegare: tra il 29 e il 30 i fanti difendono strenuamente la testa di ponte di Codroipo (Udine). Soverchiati dall'irruenza nemica, i superstiti il giorno 31 si ritrovano in parte a Casarsa, raccogliendosi tra il 10 ed il 15 novembre tra Fiume Veneto (Pordenone), Roncade (Treviso) ed Arsego (Padova). In queste località vengono ricostituiti i reparti, che nel dicembre sono di nuovo in prima linea presso la Valle del Brenta.

Anno 1918
Passata la prima parte dell'anno nel settore di Valstagna (Vicenza), la Brigata viene inviata nelle retrovie alle dipendenze della 60a divisione: nella seconda metà di marzo i fanti sono impiegati in lavori di sgombero della fitta neve caduta durante l'inverno ed in servizi di presidio.

Alla metà di giugno la Brigata viene destinata alle operazioni sul Montello – settore interessato dall'ultima offensiva austriaca: la cosiddetta Battaglia del Solstizio (15-23 giugno). Con il 254° come riserva di corpo d'armata, il 253° prende parte all'azione verso Nervesa (Treviso). Sul finire dell'azione avversaria, i reggimenti concorrono all'inseguimento del nemico, facendo prigionieri e recuperando molto materiale bellico. Sono inoltre molti i soldati italiani liberati dall'azione della “Porto Maurizio”, che entrano a Nervesa assieme alle truppe della “Mantova” (113°-114° RF). Dopo la battaglia, che è costata la perdita di 329 soldati e 19 ufficiali, alla Brigata è assegnato il presidio del sottosettore di Spresiano (Treviso), ma già nella notte del 24 il 253° viene assegnato alla 6a divisione in qualità di riserva.

Rilevata dalla Brigata “Aquila” (269°-270° RF) fra il 15 luglio e il 2 agosto, il giorno 3 la “Porto Maurizio” è di nuovo in linea sul Montello, in luogo dei fanti della “Pisa” (29°-30° RF). L'avvicendamento inverso ha luogo all'inizio di settembre, quindi nell'ottobre.

La Brigata prende parte all'offensiva finale di Vittorio Veneto: passato il Piave tra il 27 e il 28 ottobre, l'avanzata è contrastata dal tiro dell'artiglieria nemica. La marcia è però continua: a Formeniga (frazione del comune di Vittorio Veneto) viene catturata una batteria antiaerea, mentre il 1° novembre i fanti deviano verso Belluno per tagliare la ritirata a numerose forze nemiche ormai in rotta. Il 254°, dopo un violento scontro a fuoco sostenuto nei pressi di Polentes, entra nella città veneta, raggiunto qualche giorno dopo dal reggimento fratello. La notizia della firma dell'armistizio raggiunge qui la Brigata.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VIII, Roma, Libreria dello Stato 1929, pp. 55-70.