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Fanteria - 239° e 240° reggimento, brigata Pesaro

Schede

Costituita nel gennaio 1917 dai depositi del 59° e 60° Fanteria.

Anno 1917
La Brigata viene formata tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio nel Trevigiano, nella zona compresa tra Asolo e Maser. Destinata all'Altipiano d'Asiago, tra il maggio e l'inizio di giugno i reggimenti operano separatamente (il 240° prevalentemente in linea), quindi dal 10 giugno la Brigata riunita agisce per la conquista di alcune quote del Monte Zebio, ma sia il fuoco di sbarramento nemico che le avverse condizioni meteorologiche non permettono effettivi progressi. Il 21 giugno gli avversari tentano una sortita che però non ha successo.
Nella prima metà di luglio i due reggimenti sono di riposo a Campo Cavallo (a nord di Foza), quindi tra la fine del mese e l'11 agosto sono di stanza ad Enego (nel Vicentino) per un periodo di istruzione.
Trasferita sul fronte isontino, la “Pesaro” raggiunge Moraro (nel Goriziano) il 24 agosto, prima di entrare in linea il giorno successivo nel mezzo dei combattimenti della “Battaglia della Bainsizza” (XI battaglia dell'Isonzo), sul fronte delle alture del Šober (nei pressi dell'abitato di Vertoiba – sl. Vrtojba – frazione del comune di San Pietro-Vertoiba – sl. Šempeter-Vrtojba) alle dipendenze della 59a divisione.
Sostituita nella seconda metà di ottobre dalla “Modena”, quando gli austriaci sferrano l'offensiva di Caporetto la Brigata è chiamata a proteggere il ripiegamento di reparti della III Armata e della 4a divisione. I reggimenti quindi si dividono: il 240° indietreggia sino alla zona compresa tra Jalmicco e Trivignano, dove il nemico gli infligge gravissime perdite, mentre il 239°, passato alle dipendenze della “Brescia”, resiste sulle posizioni di Villanova di Monte Fortin (oggi Villanova di Farra, nei pressi di Farra d'Isonzo) prima di ripiegare anch'essa e passare il Tagliamento il 31.
La Brigata “Pesaro”, riunita in ciò che rimane dei suoi effettivi, comincia una serie di trasferimenti che terminano il 9 novembre nella zona compresa tra Vigonza e Pionca, a nord-est di Padova. Dopo un periodo di riordino ed un'altra serie di trasferimenti, il 3 dicembre gli uomini sono nella zona di Romano Alto (oggi Romano d'Ezzelino, sopra Bassano del Grappa). A metà mese i reggimenti sono sul fronte, entrambi nel settore del Monte Grappa: il 240° è alle dipendenze della 59a divisione tra Col Moschin e Col Fagheron, mentre il 239° è impiegato in lavori di rafforzamento sulla linea che va dal Monte Oro a Monte Meda.
Il 20 dicembre alcuni battaglioni del 239° sono impegnati, sotto il comando della 66a divisione, nella conquista della vetta di Monte Asolone, che viene presa e subito rafforzata. A fine mese, i reggimenti sono di riposo.

Anno 1918
Ad inizio gennaio la “Pesaro” è richiamata sul fronte nel settore del Monte Grappa: il 239° ritorna nelle sue posizioni in Val Poise, prima di riprendere dei lavori di rafforzamento della linea, mentre il 240° è tra la Val dei Lebi ed il Roccolo Astoni.
Fra il 30 e il 31 gennaio gli uomini sono di riposo presso Bassano del Grappa, prima di rientrare in linea alla metà di marzo sul fronte che va dal Monte Oro al Monte Meda. Alla fine del mese, quindi, la Brigata sostituisce la “Massa Carrara” sul Monte Pertica. Fino al giugno, gli uomini si alternano tra queste posizioni e la zona di riposo con quelli della Brigata “Modena”.
Mentre si sta muovendo verso i Colli Vecchi, la “Pesaro” viene colta dall'ultima offensiva austriaca, lanciata il 15 giugno. Gli uomini sono impegnati nel settore compreso tra il Monte Pertica e il Monte Rivon dove, dopo un primo momento di difficoltà, riescono a rinsaldare le loro posizioni. Tale è il contegno dimostrato in combattimento che il 239° viene ritenuto meritevole di una citazione sul Bollettino di guerra del Comando Supremo, mentre il 240° riceve una nuova Bandiera in sostituzione di quella che fu costretta a distruggere nell'ottobre precedente per evitare che cadesse nelle mani del nemico. Dopo un ulteriore impiego in questa zona di combattimento, la “Pesaro” è di riposo a Borso del Grappa, e fino all'ottobre si alterna in linea con la Brigata “Cremona”.
Il 23 ottobre, in vista della nostra offensiva finale, il 239° è schierato sulla Cima Grappa, mentre il 240° in Val dei Lebi: dopo un duro scontro col nemico, i reggimenti riescono a conquistare la cima del Monte Pertica, nonché molti prigionieri ed una consistente quantità di armi e munizioni. Il 27 il nemico tenta una controffensiva, prontamente respinta. Il giorno dopo la truppa è di riposo in Val dei Lebi, dopo aver perso complessivamente oltre 1600 uomini tra fanti ed ufficiali.
Il 4 novembre, in concomitanza con l'armistizio, la Brigata “Pesaro” è trasferita a Sant'Eulalia, nei pressi di Borso del Grappa.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VII, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 253-259