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Fanteria - 129° e 130° reggimento, brigata Perugia

Schede

Costituita nel marzo 1915 dai depositi del 51° e 81° Fanteria.

Anno 1915
La Brigata si raccoglie a Fontanafredda (nel Pordenonese), alle dipendenze della 29a divisione quindi, all'inizio del giugno, è nella zona compresa tra San Giovanni di Manzano e Codroipo per un periodo di istruzione.
La “Perugia” è per la prima volta in linea il 30 giugno, nel Goriziano, con l'obiettivo di puntare ai ponti di Gorizia nel tratto compreso fra le località di Lucinico e Stesa. Dopo dieci giorni di vana offensiva, la Brigata è mandata a riposo tra Olivers (una località di Mossa) e San Lorenzo di Mossa (oggi San Lorenzo Isontino, nel Goriziano).
Dopo un ulteriore ciclo di istruzione, all'inizio di ottobre gli uomini sono nuovamente in linea nei pressi di Mainizza, dirimpetto al fiume Isonzo. Parte del 129° reggimento è quindi tradotto a Poggio Terzarmata (indicato con il nome friulano di Sdraussina nei riassunti dell'Ufficio Storico) dove il 23 ottobre conduce con successo un'operazione contro quota 124. Fino al novembre questo settore, che comprende il Monte San Michele, è terreno di un aspro scontro: il 19 la “Perugia” conquista una delle tre vette dell'altura, respingendo ben sette tentativi di attacco nemico, atteggiamento considerato meritorio di menzione nel Bollettino di guerra del Comando Supremo.
Nel dicembre la Brigata è inviata nella zona di riposo di Moraro (a sud di Cormons), da dove a turno invia i suoi due reggimenti sulle posizioni del Monte San Michele.

Anno 1916
Tra il gennaio e la metà di maggio la Brigata si alterna con gli uomini della “Lazio” fra il settore di riposo di Moraro ed il fronte del Monte San Michele. Il 22 maggio, quindi, i reggimenti cominciano il trasferimento verso l'Altipiano di Asiago, completato nella seconda metà di giugno.
Il 19-20 giugno la “Perugia”, ora alle dipendenze della 32a divisione, sostituisce la “Forlì” sul fronte compreso tra il Monte Magnaboschi ed il Monte Lemerle. Nel periodo compreso tra la fine di giugno e l'inizio di luglio la Brigata si rende protagonista di un'avanzata in Val d'Assa, prima di essere inviata a riposo presso Campomulo (nel Vicentino).
L'11 luglio i reggimenti sono dislocati a quota 1706 del Monte Zebio (Asiago), alle dipendenze della 13a divisione. Per il tutto il resto del mese la “Perugia” alterna periodi di riposo all'impiego in linea in diversi settori dell'Altipiano dei Sette Comuni, concentrandosi nuovamente attorno al Monte Zebio tra l'agosto e la fine dell'anno per compiere attività di pattuglia.

Anno 1917
Fino alla seconda metà di febbraio i reggimenti rimangono nel settore compreso fra i Monti Zebio e Colombara. Nella seconda metà di maggio la Brigata viene dislocata nuovamente in Friuli, ad est di Palmanova, alle dipendenze della 28a divisione. Passati sotto il comando di diverse divisioni, i reggimenti entrano in linea: il 129° a Ferletti (nel Goriziano, a nord del lago di Doberdò) ed il 130° ad Opacchiasella (sl. Opatje Selo). Al termine di giugno e fino alla fine di luglio la Brigata è di riposo prima nella zona compresa tra Perteole e Saciletto (sopra Cervignano del Friuli) e poi nei pressi di Viscone (oltre il fiume Torre).
Nella prima metà di agosto la “Perugia” è dislocata quindi sul fronte tra il Vallone di Doberdò ed il Dosso Fáiti (sl. Fajtji hrib, a nord di Castagnevizza del Carso) e, dopo un breve reimpiego in prima linea tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, è di nuovo a riposo fra Lavariano e Tissano.
Giunta quindi a fine settembre, sotto il comando della 34a divisione, nel settore di Terzo d'Aquileia, la Brigata invia a turno i suoi battaglioni a presidiare la linea del fronte compresa tra la quota 87 del Vallone di Doberdò e Devetachi, avanzando poi nella prima metà di ottobre fino al settore di Opacchiasella, di cui assume la difesa.
Coinvolta nel ripiegamento generale conseguente allo sfondamento austriaco di Caporetto, la “Perugia”, ora alle dipendenze della 61a divisione, assume a Scodovacca (frazione di Cervignano del Friuli) la protezione di questo movimento. Il 6 novembre gli uomini sono oltre il Piave fra Meolo e Vallio (fra le attuali province di Treviso e Venezia), mentre alla metà del mese la Brigata viene dislocata nel settore dell'Altipiano dei Sette Comuni.
Il 15 novembre un battaglione del 129°, sul punto di raggiungere la posizione assegnatagli in Val Miela (nell'Altipiano di Asiago), viene sorpreso da un attacco nemico che lo costringe al ripiegamento. Rinforzata da altri battaglioni del 129°, la truppa riesce a respingere gli austriaci ricacciandoli verso le loro posizioni di partenza. Fra la fine di novembre ed il 6 dicembre, poi, la Brigata rimane impiegata in questo settore, quando infine è sostituita a causa delle gravi perdite subite. Giunta nella zona di riposo compresa tra Chiuppano e Carré, poco a nord di Thiene, all'antivigilia di Natale la “Perugia” comincia il suo trasferimento verso Cima Ekar (a sud di Asiago) in vista di un'azione mirante alla conquista del Monte Valbella.

Anno 1918
La Brigata permane nella zona dell'Altipiano di Asiago. Nella prima metà di marzo, passata alle dipendenze dell'11a divisione, gli uomini entrano in linea nel settore del Monte Kaberlaba, ma già tra la fine del mese e l'inizio di aprile la truppa viene dislocata sul Piave per un periodo di “speciali istruzioni”.
Al lancio dell'offensiva austriaca, la cosiddetta “Battaglia del Solstizio”, i reggimenti si trovano nella zona compresa fra Meolo e Vallio: in 5 giorni di intensi scontri col nemico, la “Perugia” perde complessivamente oltre 2000 fanti e 75 ufficiali.
Inviata a riposo il 20 giugno presso Spercenigo (sul fiume Musestre, nel Trevigiano), fino alla metà di luglio gli uomini godono di un periodo di riposo nel Padovano, prima di essere nuovamente richiamati al fronte nel settore del Monte Grappa, fra Monte Noselari e Col Fenilon. Dopo un ulteriore periodo di riposo, alla fine di settembre la Brigata è tradotta in Trentino, nei pressi di Bezzecca (oggi in provincia di Trento).
Il 2 novembre gli uomini sono a Storo e, messi a disposizione del comando del XXV Corpo d'Armata, entrano in linea tra la Val di Daone e il Lago di Garda. Alla fine delle ostilità la “Perugia” lascia il fronte per concentrarsi nuovamente a Storo.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. V, Roma, Libreria dello Stato 1927, pp. 241-248