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Arena del Sole

Di rilevanza storica

Schede

Durante l'occupazione francese a Bologna (1796-1816) nell'area occupata dall'antico convento di S. Maria Maddalena sorge su iniziativa di Pietro Bonini, commerciante di corami, un'arena che nei mesi estivi offre spettacoli teatrali dal pomeriggio al tramonto: l'Arena del Sole appunto. Nel 1810 Carlo Asparri, allievo di Filippo Antolini, realizza una struttura semicircolare a gradoni di ispirazione neoclassica e di impronta illuminista destinata a divenire il teatro popolare per eccellenza con spettacoli di prosa, drammi, veglioni carnevaleschi, spettacoli circensi. L'unica struttura ottocentesca che si è conservata intatta fino ad oggi è la facciata realizzata da Gaetano Rubbi nel 1888. Un alto portico poggia su tre grandi arcate sostenute da colonne binate con capitelli corinzi ed è sovrastato da un alto cornicione aggettante. Una scritta corre a fregio sopra le arcate ‘Luogo dato agli spettacoli diurni’. A coronamento un fastigio di Alfredo Neri contiene al centro le statue di Apollo, al centro, della Poesia (a sinistra) e della Tragedia (a destra).

A partire dal 1916 il teatro si dota di coperture smontabili che consentono lo svolgimento di una programmazione invernale anche cinematografica. La proiezione di film si intensifica negli anni ’30 a preludio di una drastica trasformazione del teatro in cinema nel 1949. Negli anni ’70 un progetto di Cervellati - giudicato all'epoca troppo ambizioso - ne propone la trasformazione in centro culturale polivalente. La storia recente dell'arena inizia nel 1986 con l'acquisto da parte del Comune di Bologna dell'immobile dall'Opera Pia Giovanni XXIII nell'intento di dotare la città di un adeguato teatro di prosa. La ristrutturazione si svolge in tre fasi principali (1984, 1986, 1991) e si conclude nel 1995 con una solenne inaugurazione. Tra l'altro viene realizzata - per la prima volta in Italia - una pedana in legno modulare che, grazie ad un meccanismo idraulico, consente il sollevamento della platea al livello del palcoscenico e l'ampliamento di quest'ultimo fino a 25 metri. Nella progettazione l'architetto Gianfranco Dellerba si ispira per la cavea a gradinate a forma di U al teatro rinascimentale di Sabbioneta e a quello Farnese di Parma. La sala grande ospita 952 spettatori e quella piccola da 220 ai 300. Nel lato meridionale il teatro presenta una vetrata sul chiostro quattrocentesco dell'antico convento, un cortile interno e a nord un cortile su via S. Giuseppe.

Testo a cura di redazione Bologna Welcome