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Schede

1918

E' l'ultimo anno della Grande Guerra, ma nessuno poteva ancora seriamente prevederlo. Nel Comando Italiano grande era la preoccupazione per la situazione creatasi sull'Altipiano dei Sette Comuni dove, alle spalle della nostra ultima linea di resistenza, rimaneva un esiguo lembo di terra prima che gli austriaci potessero dilagare nella pianura veneta. Si decideva quindi di operare per la riconquista della linea Monte Valbella, Col d'Echele, Col del Rosso. L’operazione bvenne chiamata la “Battaglia dei tre monti”, e fu combattuta dal 27 al 31 gennaio.
Luigi Cadorna il 17 gennaio 1918, con un telegramma del Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando, venne convocato a Roma davanti ad una commissione per i fatti di Caporetto, assieme ai Generali Capello e Porro. Fra il 15 febbraio 1918 ed il 25 giugno 1919, la commissione tenne 241 sedute, consultando 2.310 documenti e ascoltando 1.012 testimoni.
L’Austria, con l’esercito ormai senza viveri e scarso di munizioni, a metà di giugno lanciò l’ultima offensiva, passata alla storia come la “Battaglia del Solstizio”. Il 25 giugno, al termine della battaglia, agli austriaci rimaneva la linea dei Tre Monti, la ex prima linea italiana sull'Asolone alle pendici del Grappa ed una piccola testa di ponte alle foci del Piave.
Per tutte le nazioni in guerra era ormai diventato un problema trovare i complementi con cui chiudere i vuoti nelle file degli eserciti; per questo nell'estate del 1918 l'unico fronte ad essere attivo fu quello occidentale, dove francesi ed inglesi, sostenuti dai contingenti americani, sferrarono alcuni attacchi preparatori della grande offensiva che li vide impegnati dal 26 settembre al 15 ottobre.
Il Governo Italiano preoccupato di perdere l'attimo favorevole per il precipitare degli eventi, chiese al generale Diaz di approntare una operazione offensiva oltre il Piave, con sfondamento del fronte. Il 24 ottobre iniziò sul Grappa una forte azione dimostrativa italiana; all'alba del giorno 26 alcuni ponti gettati sul Piave permisero alle truppe della 3° armata di superarlo e di entrare in battaglia; il 29 il generale austriaco Boroevic telegrafava al Comando Supremo che dopo 5 giorni di battaglia e senza che lo sforzo italiano accennasse a diminuire, la capacità di resistenza delle proprie truppe era seriamente compromessa.
Il 30 ottobre le armate partite dal Piave erano alle porte di Vittorio Veneto. Gli austriaci in ritirata opponevano ancora qualche debole resistenza, ma il 31 iniziarono il ripiegamento sul Grappa. Resistevano solo le truppe sulle Alpi.
Il 3 novembre ad Abano, a villa Giusti, alle 15 veniva firmato l'armistizio tra l'Italia e l'Austria-Ungheria.
Sarebbe diventato operativo il giorno dopo, 4 novembre 1918.
Sul fronte occidentale si combattè ancora per alcuni giorni: le operazioni di guerra si chiusero definitivamente l’11 novembre 1918.