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3° battaglia dell'Isonzo

Battaglia 18 ottobre - 4 novembre 1915

Schede

Intanto sulla fronte Giulia si operava per la ripresa autunnale degli attacchi. Ricomposte le unità con l'incorporazione dei complementi, rinforzato lo schieramento di artiglierie, ricostituite le dotazioni di munizioni, il C.S.I. decideva di riprendere nella seconda metà di ottobre l'azione a fondo sul fronte del Carso; scopo della nuova offensiva la conquista della città di Gorizia, di Tolmino e delle due roccaforti montuose del Sabotino e del Podgora. Dopo la preparazione di artiglieria che durò dal 18 al 21 ottobre, le fanterie della 2a armata attaccarono da Plava verso Zagora ed il monte Kuk, mentre la 3a armata andava all'assalto del monte San Michele e la 4a divisione della 2a armata svolgeva azioni impegnative contro il Sabotino ed il Podgora. A sostegno di questa azione si mosse a fondo anche la 1a armata nel Trentino che attaccò sulle Giudicarie e la 4a armata che prese d'assalto il Col di Lana, conquistato e perduto il 7 novembre. Qualche vantaggio conseguì il II° corpo della 2a armata verso il paese di Zagora, così pure il VI° corpo verso il monte Calvario; sul Carso la sinistra della 3a armata occupò il paese di Peteano e prese e riperdette la Cima 4 del San Michele. Mentre alle ali la battaglia rallentava, il centro dello schieramento italiano attaccò a fondo sul tratto Sabotino-Oslavia-Podgora; Oslavia fu presa e perduta, si conquistarono alcune posizioni sul Podgora, fu raggiunta ancora una volta la Cima 4 del San Michele senza potervi rimanere che poche ore; fu completata l'occupazione del paese di Zagora e si progredì alquanto verso l'abitato di San Martino del Carso. Il 4 novembre la battaglia scemava d'intensità su tutta la fronte d'attacco, ma per il solo tempo necessario all'affluire di rinforzi e munizioni.

Paolo Antolini