Prestito nazionale: rendita consolidata 5% netto

Prestito nazionale: rendita consolidata 5% netto

1917

Scheda

Mario Borgoni (Pesaro, 1869 - Roma, 1931) operò prevalentemente a Napoli, dove aveva studiato con Ignazio Pericci all'Istituto di Belle Arti divenendovi più tardi insegnante di ornato. Specializzato nella decorazione d'interni, dipinse la volta del Salone Margherita, popolato da dive del Cafè chantant, e la sala della presidenza alla Camera di Commercio. Partecipò regolarmente a mostre di pittura ma la sua attività prevalente fu quella di cartellonista, attività che acquistò particolare rilevanza quando, a fine secolo, entrò come direttore artistico del settore cromolitografico nell'importante Stabilimento Richter. Introdusse importanti novità nello schema compositivo dei manifesti, emblematici sono quelli per il Cinquantenario del Plebiscito Meridionale e per la Birra Italia. Fu anche illustratore di varie riviste come l'Arte muta, dedicata al cinematografo.

La Banca d'Italia stampa un opuscolo per la Vittoria nel quale ripercorre la storia del Paese dai moti italiani del 1820-21 arrivando al 1917 e si affida in apertura alla parola del ministro del Tesoro Paolo Carcano: “Tutti sanno che sono in giuoco la sicurezza e l'onore, la vita e l'avvenire della Nazione: tutti sono pronti a qualsiasi sforzo occorra perchè, in questo periodo tragico della storia umana, l'Italia scrive una pagina degna del suo passato, delle sue tradizioni e della sua missione nel mondo”. Nella copertina, poi usata anche per i manifesti, l'Italia occupa la parte laterale del campo ma rimane comunque protagonista dell'intera scena. Imponente nella sua azione, posta di profilo, indica la strada per la vittoria ai bersaglieri e a tutta la popolazione che non partecipa attivamente alla guerra ma che può contribuire attraverso il Prestito. Impugnando la statuetta della vittoria, indossa la veste bianca come una dea greca quasi avvolta da uno svolazzante tricolore che le fa da sfondo. Un'onda di stoffa verde-bianco-rossa che si propaga sullo sfondo crea una curva fino a metà manifesto, quasi come l'aprirsi di un sipario che lascia spazio alla scena retrostante. Una linea perpendicolare segna l'avanzata dei bersaglieri rispetto alla figura del Paese e al di sotto di questo incrocio si legge il chiaro messaggio di sottoscrizione. Quattro manifesti realizzati da Mario Borgoni dal 1917 al 1920 possono essere assunti, in maniera esemplare, come stazioni che scandiscono i principali eventi bellici: a partire da questa immagine di una austera Italia con la Vittoria alata del IV Prestito al fante ferito che stringe al petto la bandiera, dalla Libertà armata che emerge dai rovi della guerra al Finalmente! dell'operaio di spalle che saluta il lavoro togliendosi il berretto contro le ciminiere che ricominciano a fumare. Rubetti considerò questa Italia “troppo e soltanto bella” anche se la Banca d'Italia con quest'immagine si prese una rivincita su quella prima e poco invitante vittoria alata del 1916 firmata da Finozzi. Il manifesto di guerra italiano univa un tocco di “sex-appeal” a una maestà ingenuamente fuori dalla realtà. Persistente il motivo iconografico della figura femminile che domina, che rende solenne il dovere dell'obbedienza, addita il cammino verso la battaglia, guida personalmente le truppe fino la linea del fronte e persino, a volte, entra lei stessa in servizio attivo. Per una campagna accattivante il linguaggio grafico, di immediata comprensione, e i colori simbolici spesso verde bianco e rosso della bandiera italiana, sono frequenti nelle rappresentazioni della personificazione dell'Italia, ora una donna vittoriosa e guerrigliera che fronteggia il nemico, ora, come nel nostro caso, simbolo di coraggio che guida i bersaglieri alla vittoria. Il IV Prestito, emesso il 2 gennaio 1917, lancia gli istituti di credito in ogni forma di promozione, affidandosi alle idee e creatività di illustratori, artisti, scrittori, intellettuali ed economisti al fine di un'efficace strategia pubblicitaria. Per non dimenticare che concorrere al Prestito nazionale di guerra significava contribuire alla vittoria.

Ornella Chillè

Bibliografia: Maurice Rickards, Manifesti della Prima Guerra Mondiale, Milano 1968; L'oro e il piombo - I prestiti nazionali in Italia nella Grande Guerra, Bollettino del Museo del Risorgimento. Bologna, anno XXXVI, 1991; Marzia Miele, Cesarina Vighy, Manifesti illustrati della grande guerra, Roma 1996; Francesca Grillo. Il Prestito Nazionale nei manifesti della Prima Guerra Mondiale in Grafica d'Arte rivista di storia dell'incisione antica e moderna e storia del disegno, Anno XXI, Aprile-Giugno 2010, numero 82 pp. 18-23; La guerra che verrà non è la prima, (cat. Mostra tenuta a Rovereto nel 2014-2015), Milano 2014; Dario Cimorelli, Anna Villari, La grande guerra. Società, Propaganda, Consenso, mostra tenutasi a Napoli dal 1 aprile al 23 agosto 2015

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