Pozza Rossa

Pozza Rossa

Scheda

Don Ferdinando Casagrande, parroco di San Martino, e la sua famiglia si salvano dalla strage che colpisce il 30 settembre 1944 il piccolo borgo, nascondendosi in un rifugio ricavato sotto il cimitero.
Nei giorni successivi all’eccidio le testimonianze ricordano il giovane parroco impegnato nel portare aiuto ai pochi superstiti e nella sepoltura dei morti. Come i suoi colleghi don Giovanni Fornasini e don Ubaldo Marchioni ha sempre svolto con profondo senso di appartenza alla comunità la sua missione pastorale e, secondo monsignor Luciano Gherardi, “corrispondono probabilmente al vero le voci che lo accreditano di una funzione di collegamento con i parroci del vicariato, con la popolazione e, all’occorrenza, anche con il Lupo, il comandante della Stella Rossa”.
Il 9 ottobre 1944 don Ferdinando e la sorella Giulia si recano al comando tedesco per ottenere il permesso di cambiare rifugio: la situazione a San Martino è così disperata che la famiglia Casagrande rischia di morire di fame. Don Ferdinando e la sorella non tornano indietro e nulla si apprende circa la loro sorte.
I loro corpi vengono rinvenuti da Armando Monari in località Pozza Rossa il 4 dicembre 1944, ma solo dopo la liberazione diviene nota la loro triste sorte e le salme vengono recuperate. Due giorni dopo moriranno colpiti dalle cannonate anche la madre di don Ferdinando e i fratelli Lina, Gabriella, Giovannino.
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