Schede
Nella notte del 18 luglio 1944 un gruppo di partigiani della Stella Rossa si reca a Ponte Locatello, nei pressi di Ca’ di Lagaro e Pian di Setta, per prelevare denaro da un certo Anacleto Monti, che abita accanto al mulino della località.
I partigiani bussano alla porta del mugnaio Gino Piacenti: da lui vogliono sapere se Monti è armato e quante uscite ha la casa. Il mugnaio prova a dissuaderli, ma alla fine dà loro le informazioni richieste. I partigiani bussano alla porta di Monti, che non apre, così fanno saltare la serratura con un colpo d’arma da fuoco. Quando uno di loro introduce la mano per aprire la porta, viene ferito da un colpo sparato da Monti.
L’operazione è fallita e i partigiani devono ritirarsi. Giunti sulla strada si imbattono in una camionetta militare e reagiscono lanciando una bomba a mano che provoca la morte di alcuni tedeschi.
La mattina seguente, 19 luglio 1944, arrivano altri tedeschi; Monti non apre, allora questi incendiano la casa e uccidono Monti insieme alla moglie Margherita Mantovani. Piacenti e la moglie Maria Degli Esposti, terrorizzati, stanno nascosti nei locali sotterranei del mulino dove si trovano le pale che fanno muovere le macine, ma poiché rischiano di annegare devono uscire allo scoperto. I tedeschi e i fascisti si lanciano sui due e li massacrano di botte. Piacenti viene ucciso, mentre la moglie è condotta in carcere a Bologna.
La ricostruzione di quanto accaduto al mulino di Ponte Locatello non è univoca. Secondo un’altra versione, infatti, Monti sarebbe rimasto ucciso insieme alla moglie nello scontro a fuoco con gli uomini della Stella Rossa. Una terza versione riferisce che i tedeschi, passando davanti alla casa di Monti nel momento della sparatoria, credendo di essere attaccati, avrebbero risposto al fuoco uccidendo Monti, la moglie e Piacenti.
Anche sul giorno dell’episodio non si hanno dati certi: la data di morte ufficiale di Monti, della moglie e di Piacenti è, tuttavia, il 22 luglio 1944.
