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Luigi Ploner

1801 - 1856

Scheda

Malgrado il cognome suoni un poco esotico, Luigi Ploner fu un autentico bolognese; a Bologna nacque da una famiglia oriunda svizzera di piccoli possidenti nel 1811 e una volta completati gli studi, entrò nella pubblica amministrazione dove si mostrò sempre scrupoloso ma senza ambizioni di carriera. “Ebbe statura media, proclive alla pinguedine, un faccione largo, simpatico”, ricordavano coloro che gli furono vicini, e alla sua morte, avvenuta nel febbraio del 1856, venne unanimemente definito “esempio di pubbliche e private virtù”

La sua esistenza, vissuta lontano dai clamori, fu animata però dalla passione per il teatro che lo portò ad essere non solo uno dei più popolari attori dilettanti della città ma anche il commediografo bolognese più significativo della prima metà del secolo o quanto meno colui che seppe meglio trasporre scenicamente i gusti, le tendenze, gli ideali del pubblico al quale si rivolgeva. Il suo nome compare per la prima volta nel 1820 fra gli accademici Filodrammaturgi recitanti al teatro Contavalli e quando questa scelta formazione dilettantesca si scisse in due gruppi distinti Ploner si aggregò a coloro che avrebbero costituito l’Accademia dei Concordi di cui condivise le scelte artistiche e il fine filantropico (per Statuto l’introito delle serate, dedotte le spese, veniva dato in beneficenza) che la rese unica. Ne fece parte ininterrottamente dal 1824 al 1854 dapprima sostenendo ruoli di “caratterista”, quindi di “brillante” e “promiscuo”, e negli ultimi anni fece l’animatore e l’istruttore per le nuove leve oltre che il direttore dell’Accademia stessa. Intorno al 1830 si era offerto come traduttore o riduttore dei testi francesi alla moda che dovevano figurare nel repertorio e in seguito si cimentò come autore originale di farse, commedie e drammi, scritti tutti per gli accademici Concordi ma che non di rado venivano consegnati anche a compagnie di un certo prestigio e spesso recensiti della stampa periodica. Egli stesso del resto collaborò con vari periodici e scrisse un interessante saggio, Gustavo Modena e alcune parole sulla riforma e l’incoraggiamento di che abbisogna il teatro italiano (Bologna, Tiocchi, 1847).

Già prima del 1850 le sue commedie avevano cominciato ad essere stampate singolarmente ma a tiratura limitata tanto da risultare oggi quasi irreperibili. Solo nel 1854, anno del suo ritiro dalle scene per motivi di salute, la maggior parte della sua produzione venne riunita in un unico volume dal titolo di Raccolta delle opere drammatiche (Bologna, Società Tipografica Bolognese, 1854), dove trovano posto sette commedie di varia lunghezza (Il Collegiale, Sette articoli d’un testamento, Niun segreto all’altare, Un cavallo in tre, Artemidoro o i cambiamenti improvvisi, Il presuntuoso, Due parole dette per celia), quattro solidi drammi di impegno sociale (La chioma, L’avvocato, il negoziante e l’usuraio, La gratitudine, Amore ed egoismo), tre drammi storici (Domenico Zampieri, Giuseppe Ribera, Virginia Galluzzi) e dieci giocose farse o capricci comici, come li chiamava l’autore, selezionate tra le molte uscite dalla sua penna. Testi tutti rappresentati più volte e con successo ad eccezione dell’ultima nata, la farraginosa Virginia Galluzzi che la compagnia Lombarda diretta da F. A. Bon si era impegnata a mettere in scena al teatro del Corso. La recita ebbe luogo in occasione della serata di beneficio dell’attore Giacomo Landozzi il 16 dicembre 1855, assente l’autore costretto all’immobilità nella sua casa, e l’esito deludente fu certo un dolore per il Ploner, da lungo tempo malato, che moriva il 6 gennaio del 1856. L’Accademia dei Concordi, abbandonata la gestione del teatro Contavalli, si era nel frattempo sciolta.

E' sepolto nella Sala del Colombario della Certosa di Bologna. L'epigrafe recita: ALOISIO PLONERO / IACOBI FILIO / VIRO MORIBVS INTEGRIS / INGENIO ELEGANTI / POETAE LEPIDICISSIMO / SODALI LVSVS IVVENALIS / QVI MIMOS TOGATAS / TABERNARIASQVE FABVLAS / SCRIPSIT DOCVIT EGIT ET PLACVIT / CARVS OMNIBVS / VIXIT ANN LIV MENS IV DIEB XXVI HOR XVI / DECESSIT / POSTRID NON FEBBR AN CIƆ IC CCC LVI. Nella lapide sottostante: ANNA GVIZZARDIA VXOR / ET PLONERI IOSEPHVS FRATER / MARIANVS PATRVELIS / CVM LACRIMIS F C

Marina Calore

Bibliografia: Risorgimento e teatro a Bologna (1800-1849), a cura di M. Gavelli, F. Tarozzi, Bologna, Patron, 1998; Albo funerario alla memoria di Luigi Ploner bolognese, s.n.t. "Ispett.e ai lavori dell'Accademia e comico dilettante. Si è in ambo le epoche dimostrato fanatico, avvicinò sempre i primi faziosi, fra i quali i fratelli Pilla. Sparlò del Governo, istigò al partito liberale, accorse alle riunioni che si facevano fra i ribelli per tramare contro il Governo. Per ora apparisce moderato, ma non lo è. Fu sotto Tenente". (da 'Cenni Biografici politici di cittadini bolognesi estratti dall'Archivio segreto della direzione di Polizia di Bologna, anni 1834-35).