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Francesco Pigozzi

16 Aprile 1815 - 3 Settembre 1891

Scheda

Pigozzi nobile Francesco Luigi Antonio (Bologna, 16 aprile 1815 – Viareggio, 3 settembre 1891), del nobile Giuseppe e di Melotti Anna. Durante i moti del 1831 a Bologna, appena sedicenne, si schierò con la gioventù liberale ma non ebbe a patirne conseguenze tanto che poté proseguire gli studi sino a laurearsi in legge nel 1836. Avviato all’approfondimento delle scienze legali ed economiche, nel 1845 fu a Napoli alla settima Adunanza degli scienziati italiani, un congresso più politico che scientifico come quelli che seguirono a Genova e a Venezia. Questa sua attività lo compromise agli occhi delle autorità pontificie di Bologna tanto che dovette riparare in Francia per poi rientrare in patria dopo l’amnistia del 1846. In quello stesso anno iniziò a collaborare con i giornali liberali di Bologna e a tenere comizi presso il caffè del teatro Comunale, cosa che gli procurò qualche giorno di arresti domiciliari. Esulò quindi a Firenze e poi a Roma dove, il 1 giugno del 1848 , entrò a far parte della Divisione volontari romani quale tenente ufficiale d’ordinanza del generale Ferrari con il quale prese parte alla campagna di guerra in Veneto. Capitano il 19 settembre 1848 nelle truppe del Governo provvisorio di Venezia entrò a far parte dello Stato Maggiore del generale Pepe. Il 6 marzo 1849 passò al 2° Reggimento leggeri al servizio del Governo provvisorio di Roma rimanendo comunque presso il Pepe. Il 9 maggio 1848, durante l’assedio austriaco al forte di Marghera, rimase ferito alla gamba destra. Maggiore il 2 giugno 1849 nelle truppe romane di Venezia, il 19 luglio passò allo Stato Maggiore generale del governo provvisorio di Venezia per poi cessare dal servizio alla capitolazione di Venezia del 22 agosto.

Caduta Venezia riparò in Svizzera, a Locarno dove la sua casa divenne centro di convegno dei più ferventi patrioti compreso il Mazzini che aveva conosciuto già dal 1846. La risoluzione di assecondare il tentativo insurrezionale di Milano del gennaio 1853, uno dei primi ove ai motivi patriottici e nazionali si associarono le prime idealità socialiste, venne presa dal Mazzini in uno di questi convegni. Pigozzi, Aurelio Saffi e Adeodato Franceschi assunsero l’incarico di portare nelle Legazioni pontificie la notizia degli avvenimenti in preparazione a Milano e di chiamare i romagnoli a mobilitarsi in aiuto del moto lombardo. Partiti da Locarno alla fine di gennaio giunsero a Bologna il 6 febbraio e subito venne organizzata una riunione con i patrioti presenti in città nella quale si determinò che il movimento dovesse aver luogo non contemporaneamente ma subito dopo aver conosciuto l’esito di quello di Milano. La polizia pontificia, venuta a conoscenza della numerosa riunione, incominciò ad effettuare perquisizioni ed arresti alle quali seguì un processo nel quale Pigozzi, Saffi e Franceschi vennero accusati di alto tradimento e condannati in contumacia a venti anni di carcere.

Rientrato in Svizzera, nel 1854 venne incaricato dal Mazzini di cooperare al moto della Lunigiana e nel 1857, trovandosi a Torino, venne arrestato come mazziniano. Gli avvenimenti del 1859 non lo videro attivo ma nell’agosto 1860 accorse a Napoli dove Garibaldi lo nominò Tenente Colonnello nello Stato Maggiore del Corpo Volontari Italiani con incarico di Ispettore degli ospedali e dei quartieri. Colonnello per Decreto Dittatoriale il 2 novembre 1860 proseguendo nell’incarico. Confermato quale Colonnello nello Stato Maggiore del CVI il 18 agosto 1861, nonostante la pregiudiziale mazziniana venne ammesso nel Regio esercito italiano con il suo grado di Colonnello di Stato Maggiore e con anzianità 27 marzo 1862. Il 13 luglio 1862 ebbe la nomina a Capo di SM della Divisione militare territoriale di Cagliari per poi, il 25 febbraio 1865, essere trasferito nell’ Arma di fanteria e nominato Presidente del Tribunale Militare territoriale di Firenze. In disponibilità dal 18 febbraio 1866 rientrò in effettivo servizio il 29 aprile dello stesso anno nello Stato Maggiore delle Piazze e nominato comandante militare del Circondario di Brescia. Il 26 giugno del 1866, durante la campagna di guerra di quell’anno, venne nominato Capo di Stato Maggiore del Dipartimento militare di Bologna, incarico che venne soppresso il 20 ottobre successivo. Il 2 dicembre 1866 venne nominato Comandante del Circondario militare di Bologna che nel novembre 1870 cambierà la sua denominazione in quella di Distretto Militare. Nel 1871 assunse il comando del Distretto militare di Parma. Il 1° gennaio del 1874 venne collocato a riposo ed iscritto col suo grado nella Riserva.

E' sepolto nella tomba di famiglia collocata nella Certosa di Bologna, Chiostro I° di Ingresso.

Luca Giovannini