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Mario Cristoforo Giuseppe Piazza

19 febbraio 1883 - [?]

Scheda

Mario Cristoforo Giuseppe Piazza, da Paolo e Teresa Capra; nato il 19 febbraio 1883 ad Asti; ivi residente nel 1943. Ragioniere. Iscritto al PSI.
Nel 1910 iniziò ad Asti a svolgere attività sindacale e fu eletto segretario provinciale del sindacato imbottigliatori. Nel 1914 vinse - come usava allora nella CdGL - il concorso per il posto di segretario provinciale della Federterra bolognese. Essendo divenuto il responsabile del più grosso sindacato bolognese fu schedato e attentamente vigilato dalla polizia.
Nel 1917 venne richiamato alle armi e congedato nel marzo 1918 perché fautore della corrente sindacale favorevole alla indiretta collaborazione con il governo per i problemi dell'«assistenza sociale» a favore delle famiglie dei richiamati. Nel 1920 fu eletto al consiglio provinciale per il collegio di Minerbio. Nel 1919 disegnò la piattaforma sindacale con la quale la Federterra impostò e vinse l'agitazione agraria del 1920, conclusasi - dopo dieci mesi di lotta - con il concordato Paglia-Calda.
Lo sciopero fu diretto da un comitato d'agitazione del quale faceva parte unitamente a Luigi Fabbri, Paolo Fabbri, Giuseppe Bentivogli, Renato Tega e Giovanni Goldoni. Con l'inizio della reazione fascista, fu uno dei primi a essere preso di mira dagli squadristi, dai quali venne più volte bastonato. Nel 1923 venne costretto a lasciare Bologna e tornò ad Asti. Fu classificato di «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente pericolose, e per questo subì assidui controlli da parte della polizia. Fu arrestato il 29 dicembre 1929, in occasione delle nozze del principe ereditario, e liberato l'11 gennaio 1930. Nel 1930 venne radiato dalla «3ª categoria» e passato in quella dei sovversivi «pericolosi in linea politica». Il 6 luglio 1943 subì l'ultimo controllo di polizia. Dopo la Liberazione tornò a Bologna e riprese il suo posto nella Federterra. [O]