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Walther Petreni

15 aprile 1919 - [?]

Scheda

Walther Petreni, da Torquato e Amadea Ferri; nato il 15 aprile 1919 a Bologna; ivi residente nel 1943. Diploma di Istituto tecnico per geometri. Geometra.
Richiamato alle armi nel 1940, l’8 settembre 1943 si trovava nel Var nella Francia meridionale in forza all'artiglieria di montagna.
Circondato dai tedeschi e destinato alla deportazione, con 5 compagni evase dal campo di concentramento e, attraversate le Alpi con l'aiuto dei partigiani francesi, raggiunse l'Italia.
Dopo i contatti con Duccio Galimberti e subito dopo l'eccidio di Boves (CN) preferì proseguire per Bologna e per Ponte della Venturina (Granaglione), dove era sfollata la famiglia. Qui incontrò poco dopo Gastone Ferrari che, tramite il prof. Mario Longhena, era a contatto con il CLN di Bologna.
Operò nel reclutamento di giovani e nel reperimento di armi e munizioni e nella preparazione di basi atte a raccogliere i lanci alleati. Fu tra gli organizzatori della brigata Matteotti Montagna. Fu incaricato anche dal CLN toscano di rilevare le postazioni militari tedesche. Con altri riuscì ad organizzare la fuga di alcune decine di militari sovietici, prigionieri dei tedeschi e a dirottarli verso le formazioni Matteotti e GL operanti attorno a Lizzano in Belvedere.
Avute informazioni sulle azioni dei tedeschi, i quali stavano per far saltare le dighe di Pavana (Sambuca Pistoiese, PT) e Suviana (Castel di Casio), ebbe dal comando di brigata l'incarico di guidare un battaglione, denominato Sambuco, per operare sulla riva destra del Reno nella zona di Molino del Pallone (Granaglione), Ponte della Venturina (Granaglione), Pavana (Sambuca Pistoiese), Castel di Casio, Suviana, dove si trovavano i maggiori impianti idroelettrici. Il suo compito, pienamente assolto, fu la salvaguardia delle dighe nel momento della ritirata tedesca.
Il battaglione da lui comandato operò per tutta l'estate 1944; nel settembre, in vista dell’avanzata alleata, scese a valle per liberare la zona dalle retrovie nazifasciste in ritirata. Furono ingaggiati duri combattimenti fra cui il più sanguinoso fu quello di Taviano (Sambuca Pistoiese), sulla statale del Passo della Collina, che portò all'annientamento di un battaglione delle SS e alla cattura di prigionieri e armi, compresi 5 autocarri. Liberata la zona, fu alla testa degli alleati quando questi ultimi entrarono in Porretta Terme.
Riconosciuto partigiano nella brigata Toni Matteotti Montagna dal 22 luglio 1944 alla Liberazione. [B]