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Cesare Pesci detto/a Rosso

01 ottobre 1888 - [?]

Scheda

Cesare Pesci, «Rosso», da Riccardo e Matilde Magagnoli; nato l’1 ottobre 1888 a Castel San Pietro Terme; ivi residente nel 1943. 3ª elementare. Fabbro. Iscritto al PSI.
Nel 1923 venne arrestato e condannato perché trovato in possesso di una rivoltella senza il relativo permesso.
Nel 1931 fu classificato di «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose. Negli anni della guerra in un prato accanto alla sua abitazione, a San Martino in Pedriolo, venne sistemata una batteria antiaerea della MVSN. Il 9 agosto 1942 accusò due militi di avergli rubato alcuni oggetti.
Anziché difendersi, uno dei militi disse: «Allora è vero quello che dice il pubblico di San Martino e cioè che voi siete un bolscevico».
Questa la sua replica: «Io sarò un bolscevico, ma galantuomo, mentre altri, come Venturoli e Bernardi, che sono fascisti, sono dei disonesti perché hanno preso i soldi della cooperativa». Non fu arrestato, ma diffidato.
Durante la lotta di liberazione militò nell'8ª brigata Masia GL con funzione di comandante di dist. Ferito.
Riconosciuto partigiano, con il grado di sergente maggiore, dall'1 gennaio 1944 alla Liberazione. [O]