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Pattuglie Cittadine

1820 | oggi

Schede

Ettore Stanzani, in occasione di una manifestazione commemorativa del 1949, pronunciò il seguente discorso: “E’ con vivo piacere, che mi accingo ad illustrare succintamente ai presenti, le origini e le vicende del Corpo delle Pattuglie Cittadine, alle quali noi, abbiamo l’onore di appartenere. La malvivenza ed il teppismo di ogni specie si annidavano in Bologna intorno al 1820; grassazioni a mano armata e i misfatti, si susseguivano con inaudita audacia ed inquietante frequenza, mentre le Pattuglie dei Carabinieri e dei soldati di linea erano insufficienti da soli a frenare le gesta della malavita che dilagava in tutta la Città. Difficile era prevenire e più ancora reprimere totalmente i delitti e specialmente i furti in tempo di notte, in una Città come Bologna che li favoriva con i suoi portici e che in quell’epoca era in quasi completa oscurità. Questo allarmante stato di cose, a ragione impressionava il pacifico cittadino che non osava la sera metter piedi fuori di casa, nella tema di qualche sgradita sorpresa. Ond’è’ che il Cardinal Legato, Giuseppe Spina, compreso della penosa situazione e più che altro dalle voci malevoli che andavano propagandosi a danno del Governo, diede senz’altro incarico al Comando degli Artiglieri Urbani e dei Pompieri e personalmente al Tenente Mario Putti, di attivare ben tosto un discreto numero di pattuglie notturne, composte esclusivamente di probi ed onesti cittadini, che agli ordini di persone di fiducia del Governo, vegliassero alla tutela dell’ordine e alla protezione della vita e degli averi della cittadinanza. Fu così, che iniziarono la loro vita le Pattuglie Urbane, secondo gli intendimenti del Governo.

Erano esse composte, giova ripeterlo, dal fiore della popolazione, armata di pistola e di bastone animato; venivano dirette per turno di quindici in quindi giorni, da 96 designati, con le funzioni di Capi Pattuglie che ne assumevano intera la responsabilità alla diretta dipendenza del Comando. A ciascuno poi di questi Capi Pattuglia era data la facoltà di scegliere quei cittadini di loro maggior fiducia e più atti a disimpegnare il regolare andamento del servizio, indipendentemente dalla Direzione Provinciale di Polizia, che si limitava semplicemente a tenere responsabili i predetti Capi. Il servizio veniva iniziato all’Ave Maria della sera e dopo 3 ore di perlustrazione, le pattuglie rientravano venendo sostituite da altre. La mattina il Comando rimetteva all’Ufficio di Polizia lo speciale rapporto con i risultati del servizio svolto durante la notte. Dopo un periodo di sei anni di ininterrotto e lodevole servizio, questo venne sospeso, ma da un rapporto di Polizia di quello stesso anno, in cui le pattuglie diedero la loro preziosa attività, furono denunciati 99 delitti e rapine e ben 324 furti qualificati, tanto che il Cardinale Giuseppe Albani (A. 1826) credè bene di riattivarle l’anno successivo. Erano esclusi da questi servizi, le persone con precedenti penali, o che non godessero buona stima presso le Autorità e la popolazione o che avessero dimostrato animo ribelle e tendenze facinorose.

Istituite, come già ho detto, nel 1820, soppresse dopo alcune vicende di governo, riorganizzate e ricostituite ogni qualvolta se ne presentava la necessità, le Pattuglie Cittadine furono sempre care alla cittadinanza onesta e da questa sempre rispettate ed elogiate. Una speciale attività a favore di questa istituzione venne data da parte di uomini illustri, il cui nome è legato ai fasti del Risorgimento Italiano; di essi vi citerò qualche nominativo: Marchese Guido Taddeo Pepoli; Marchese Francesco Albergati; Marchese Luigi Tanari; Marchese Luigi Pizzardi; Marchese Bevilacqua; Conte Giovanni Gozzadini; Dott. Bottrigari; Marco Minghetti e mai mancò l’interessamento del grande Rossini. Il 13 novembre 1846 Carlo Pichat, nell’accettare le nomina di Capo Pattuglia, chiedeva in pari tempo la nomina a suo sostituto di Augusto Aglebert, qualora egli dovesse per qualche circostanza esentarsi dal servizio e tale sostituzione la invocò, acciò non avesse mai a mancare l’esatto adempimento dei doveri da parte di ogni cittadino. Per l’utilità pubblica, le pattuglie si resero sempre e si rendono tutt’ora altamente benemerite, essendo di valida garanzia non solo per la cittadinanza, ma anche per il Paese. La Questura di Bologna, per il 1° Prefetto di Bologna Avv. Comm. Pietro Magenta (A. 1861) ed altre pubbliche amministrazioni, additarono all’ammirazione di tutti, questa Istituzione che nulla chiese mai e tutto ha dato, esponente di un nobile, volontario e disinteressato senso di civismo.

Questa istituzione godeva la fiducia del Governo al punto da averne da esso affidato nel 1864 nella così detta “Causa lunga” uno speciale servizio durante i sei mesi di dibattimento, mentre il Prefetto Marchese Massimo Montezemolo e il Questore Piuma ebbero a certificarne il validissimo aiuto dato in tale occasione. Fino al 1928, il Corpo ha sempre mantenuto la sua apoliticità, ma subentrato un Comitato, in sostituzione di quello presieduto dal Commendatore Lodovico Bertani, si intendeva dare al Corpo una fisionomia politica, ciò che determinò unitamente ad altre ragioni la interruzione delle attività del Corpo delle Pattuglie Cittadine, durante l’ultima guerra mondiale. La ricostituzione avvenne nel 1945, quando ancora le forze dell’ordine non erano state riordinate e organizzate. Molti cittadini, senza distinzione di classe sociale, hanno sentito il dovere di accorrere all’appello per la tutela degli onesti, essendo emerso, nell’ultimo dopo guerra un numero cospicuo di delinquenti, che senza tema alcuna, commettevano rapine e furti a qualunque ora del giorno e della notte. Furono in gran parte le Pattuglie cittadine che operarono al fine della normalizzazione ed in breve tempo cioè dal 1945 al 1946, furono eseguiti 360 fermi per porto d’armi abusivi; n. 48 arresti di rapinatori, ricattatori e ladri; 20 catturare di evasi civili e militari; 17 furti sventati; 3 scontri a fuoco con ladri armati.

Voglio ricordare qualche operazione di portata eccezionale, brillantemente conclusa dalle Pattuglie Cittadine: Un evaso dal carcere di Macerata certo Golinelli, rapì di tarda sera e servizio una bambina di quattro anni, tentando poi di toglierle la vita per strangolamento e abbandonandola, credendola morta, in un campo, presso una siepe. La pattuglia guidata dal V. Presidente Dott. Criscuolo e da me, (assecondati anche dalla fortuna) arrestò il Golinelli, nella notte stessa in aperta campagna, il fermo di P. Zona, che andava posando ordigni esplosivi nei pressi di fabbricati in cui avevano sede organizzazioni politiche; l’arresto di un loquace ed elegante imbroglione che giunto dalla Toscana, voleva vendere per 4 milioni, pezzi di ottone placcati, affermando essere di oro del tesoro della monarchia. Ogni circostanza, anche se difficile, trovò le Pattuglie Cittadine pronte ad affrontarla. Superati dubbi, incomprensioni e difficoltà rilevantissime, con mezzi talvolta inadeguati, le Pattuglie possono ben dire di avere reso e di rendere un segnalato servizio alla loro Città. Questa Istituzione, libera, nata dalla coscienza del cittadino onesto, nobile o popolano, non fa che cementare le classi sociali, in una sola unica e grande famiglia che è quella degli onesti.

Tessere ad honorem distribuite dopo la ricostituzione del Corpo: Borghese Ing. Gian Guido – Prefetto di Bologna; Dozza On. Giuseppe – Sindaco di Bologna; Innaffi Gr. Uff. Michele – ex Questore in Bologna; Rendina Dott. Comm. Federico – Questore di Bologna; D’Antoni Gen. Giovanni – ex Prefetto in Bologna (ora Capo della Polizia); Miraglia Dott. Comm. Costantino Prefetto di Bologna; Edward Eddings Leonard Albert – Capo della Military Police; Major Andrei GP. W. AJ – Comandante; Barile Magg. Vincenzo – Comandante Gruppo interno CC; Vesce Cap. Pasquale – Comandante Comp. Esterna CC.

Elenco Cronologico dei Presidenti, dall’anno 1861 all’anno 1949. Principe Rinaldo Simonetti dal 1861 al 1870; Comm. Dott. Alfonso Monti dal 1870 al 1902; Comm. Sen. Cesare Sanguinetti dal 1902 al 1906; Cav. Dott. Raffaele Venturoli dal 1906 al 1921; Comm. Prof. Avv. Lodovico Bertani dal 1921 al 1928; Avv. Frank De Morsier dal 1928 al 1930; Geometra A. Ponti Commissario Prefettizio dal 1930 al 1935; Sospensione del Corpo dal 1935 al 1945; Gaetano Rabitti, Commissario Straordinario dal 1945 al febbraio 1947; Comitato Direttivo in carica dal 1947 al 1950: Presidente: Stanzani Ettore; V. Presidenti: Rag. Guido Cazzola; Dott. Lorenzo Criscuolo; Consiglieri: Dott Luigi Berselli – Dott. Mario Mancini – Avv. Guido Rossi – Massimo Rendina – Pietro Formaggini. Questa Istituzione non morirà mai: per la sua origine ultra secolare per la nobiltà dei suoi compiti assolti sempre con scrupoloso zelo e altissimo senso del dovere; per l’esempio che ha sempre dato e continua a dare, di fratellanza tra persone di ogni condizione sociale, accomunate sotto una unica e altissima insegna morale, infiorata di insigni tradizioni, illuminata dalla luce dell’onestà”.

Corpo delle Pattuglie Cittadine | Elenco dei Capi, Vice Capi e Pattuglianti

Capi Pattuglia. Ciccarelli Giuseppe Augusto; Carboni Pietro; Prati Pietro; Mancini Mario; Berselli Luigi; Cacciari Athos; Codecà Angelo; Betti Biagio; Calzolai Oreste; Giovagnoni Giorgio; Muzzi Astorre; Berselli Ottavio; Amadori Aldo; Pancaldi Alfonso; Formaggini Pietro; Beccucci Luciano; Martelli Guglielmo; Draghi Giglio; Neri Massimo; Bedosti Giovanni; Nerozzi Raffaele; Galli Giuseppe; Clò Leonardo; Mandelli Francesco; Bisteghi Loris; Caparra Riccardo; Mazzoni Giorgio; Gualandi Umberto; Baviera Cesare; Melotti Augusto; Pecci Egisto; Mandrioli Romano; Vecchi Florio; Finelli Luciano, Gancini Giorgio; Coltelli Luigi; Torchi Alberto; Chiarini Dante; Giovanni Ernesto; Bergamaschi Giuseppe; Spazzoli Amedeo; Barattini Giulio; Reggiani Mario; Selleri Anello; Melloni Giuseppe; Bortolini Guido; Vignudelli Vito; Salterini Giorgio; Talon Denis; Guastarobba Innocenzo; Zoni Corrado; Maestrali Manrico; Romagnoli Luigi; Zecchini Torquato; Buggini Alfredo; Toschi Ulisse; Liporesi Alfonso; Tabanelli Cesare; Vignoli Rotilio; Giovaninni Carlo; Cesari Danilo Bravi Ireneo; Pederzani Antonio; Veronesi Luciano; Venturi Carlo; Ballanti Giorgio; Marchi Bruno; Salvi Giuseppe; Brilli Ugo; Ciabatti Giacomo; Orlandi Giuseppe; Manducci Augusto; Ramazzotti Cesare; Brunelli Antonio; Jodice Arnaldo; Taruffi Carlo; Frizioni Giuseppe; Malaguti Arnaldo; Parentelli Florindo; Brighenti Adone; Grandi Dino; Sassi Vittorio; Bigi Bruno; Filippi Gualtiero; Rossi Silvano; Rossi Giovanni; Roppa Giuseppe; Fabbrini Carlo; Saloni Livio; Fiorentini Idalgo; Baccolini Guido; Rossi Guido; Tolomelli Antonio; Montanelli Cesare; Cavallai Roberto.

Vice Capi Pattuglia. Cavicchioli Sergio; Bruni Bruno; Tannini Arnaldo; Fabbri Mario; Di Piazza Ignazio; Gioppo Pietro; Valvola Napoleone; Mioli Gildo; Pilati Vincenzo; Fagioli Ferruccio; Soldà Guido; Mancini Libero; Proni Guerrino; Fischer Carlo; Neri Edgardo; Gandolfi Primo; Zinelli Luigi; Stagni Aldo; Garbellini Giuseppe; Guizzardi Gilberto; Cocchi Discoride; Colantoni Orazio; Pasqualini William; Mazzoni Gilberto; Canelli Carlo; Trebbi Fernando; Bragaglia Giorgio; Vandi Ugo; Guizzardi Giuseppe; Ruvoli Rino; Gancini Enzo; Poli Eligio; Saglietti Adelmo; Calza Tiziano; Franzoni Cesare; Festi Clausio; Rigosi Angelo; Mingardi Alberto; Varrotti Silvio; Giuliani Gilberto; Mazzoni Giorgio; Bonazzi Guido; Bernabei Fernando; Bertolini Enrico; Minelli Luigi; Maccaferri Adelmo; Roveda Roberto; Araldi Giuseppe; Meletti Guido; Filippi Giuseppe; Meriggi Luigi; Giuliani Rinaldo; Paoncini Giuseppe; Dall’Oca Alfonso; Martelli Luciano; D’Oigo Mario; Zanasi Adelmo; Calmieri Cesare; Rondelli Antonio; Poli Giuseppe; Scotti Giuseppe; Fuzzi Giorgio; Arcangeli Edgardo; Casotti Enrico; Zappoli Roberto; Pedrazzi Emilio; Toselli Renzo; Zinelli Luigi; D’Aurelio Luigi; Lorini Renato; Tolomelli Antonio; Antonini Giacomo; Gasperini Gastone; Fantoni Mario; Compagnoni Antonio; Alberti Nerio; Paesani Lorenzo; Benfenati Edgardo; Boschi Andrea; Rusconi Luchino; Ospitali Pier Paolo; Corticelli Ettore; Giovannini Giorgio; Stanzani Walter; Negrini Vincenzo; Dorè Gian Paolo; Landi Luigi; Civadda Gian Carlo; Pellegri Umberto; Borelli Girolamo.

Testo tratto da Bologna invita..., Edizione Speciale per l'anno santo, S.E.T.I. Bologna, 1949