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Mario Pasotti detto/a Vecchio

22 maggio 1920 - [?]

Scheda

Mario Pasotti, «Vecchio», da Natale e Amalia Manaresi; nato il 22 maggio 1920 a Imola; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Prestò servizio militare a Piacenza e nei Balcani dal 5 febbraio 1940 all'8 settembre 1943.
Militò nel battaglione Montano della brigata SAP Imola con funzione di comandante di compagnia. Operò nella zona collinare imolese e nel settembre 1944 prese parte all'attacco contro i depositi di armi dei fascisti in località Pasqua.
Le armi catturate vennero nascoste in località Piva e Musa in previsione di quella che si considerava l’imminente insurrezione popolare.
Dopo la stabilizzazione della linea del fronte a pochi chilometri da Imola, fu necessario spostare le armi.
Il 15 febbraio 1945, mentre stava trasferendo il deposito sistemato in località Musa, con Wladimiro Gollini, fu sorpreso da un ufficiale tedesco. Riuscì fortunosamente a salvarsi, ma dovette abbandonare la zona e trasferirsi in città.
Qui il 13 marzo 1945, fu catturato da un ex partigiano passato ai fascisti. Portato alla Rocca, per più giorni fu sottoposto a torture e immerso per molte ore in una vasca piena di acqua gelida nel cortile del carcere.
Temendo di non poter resistere alle torture, disse ai suoi aguzzini, indicando la testa: «Sparatemi qui». Il 18 marzo fu trasferito con altri nelle carcere di San Giovanni in Monte (Bologna).
Poco dopo la metà di aprile venne caricato su un camion e trasferìto al nord con altri prigionieri.
Durante l’attraversamento del fiume Reno, nei pressi di Ferrara, riuscì a fuggire grazie a un bombardamento. Rientrò a Bologna a piedi dove giunse il 20, il giorno prima della liberazione.
Riconosciuto partigiano con il grado di tenente dal 20 giugno 1944 al 14 aprile 1945. [O] Testimonianza in Momenti partigiani imolesi in collina e in città, pp. 60 e 112.