Palchetti Dante

Palchetti Dante detto/a Lampo

18 ottobre 1923 - 12 dicembre 1944

Note sintetiche

Titolo di studio: Licenza elementare
Causa della morte: In combattimento
Occupazione: Operaio/a

Riconoscimenti

  • Partigiana/o ( 1 ottobre 1943 - 12 dicembre 1944)

Scheda

Dante Palchetti, nome di battaglia "Lampo", da Angelo e Antonia Faccio; nato il 18 ottobre 1923 a Bologna; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Nella zona della Bolognina (Bologna) fu uno dei primi organizzatori delle squadre armate subito dopo l'armistizio. Nel marzo salì alla Dogana sul Monte Faggiola ed entrò a far parte della 42ª brigata divenuta poi la 36ª brigata Bianconcini Garibaldi. Qualche tempo dopo con altri partigiani entrò nella brigata Stella rossa Lupo. Fu nominato comandante della "squadra d'azione" della brigata, alla quale erano affidati compiti particolari. II 28 maggio 1944 la squadra impedì ai tedeschi di attraversare il fiume Reno, ai piedi di Monte Sole a Marzabotto, evitando l'accerchiamento della brigata mentre era in atto un rastrellamento. In giugno prese parte all'assalto della caserma di Savigno e partecipò a tutti i grossi scontri che la brigata sostenne nell'estate. Alla fine di settembre scese in pianura con numerosi partigiani e sostò a Varignana (Castel San Pietro) in attesa di raggiungere Bologna per partecipare a quella che si riteneva l'imminente insurrezione. A metà ottobre entrò a far parte della squadra "Temporale" della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi, comandata da Nazzareno Gentilucci. II 18 ottobre 1944, con altri partigiani, collocò una grossa carica di dinamite davanti all'hotel Baglioni in via Indipendenza a Bologna, sede di vari comandi tedeschi. La deflagrazione fece crollare parte della facciata. In quel periodo prese parte a numerose azioni e il 7 novembre alla battaglia di Porta Lame. In quell'occasione, travestito da tedesco come altri suoi compagni, attaccò ripetutamente il nemico alle spalle, per alleggerire la pressione sui partigiani accerchiati nella sede dell'ex macello comunale.

Dopo l'annuncio del "proclama Alexander"- quando iniziò lo sgombero delle basi cittadine predisposte per l'insurrezione - restò in città e proseguì la sua attività, nonostante fosse ricercato dai fascisti, messi sulle sue tracce dalle spie. La mattina del 25 novembre uscì dalla sua base in piazza de' Marchi pochi minuti prima dell'arrivo delle brigate nere. Fu meno fortunato il 12 dicembre 1944 quando, sempre di mattina, si recò nella base di via Lombardi 13 per annunciare ai compagni che si sarebbe trasferito a Minerbio. Vi era giunto da poco e stava conversando con altri partigiani, tra i quali Elio Cicchetti, quando lo stabile fu circondato dalle SS tedesche. Anziché arrendersi, i partigiani decisero di romper l'assedio con le armi in pugno. Per quanto colpito al petto da una raffica di mitra, riuscì a fare a piedi un lungo tratto di strada sino a via Saliceto con Cicchetti, pure lui colpito da tre pallottole alle gambe. Quando non fu piu in grado di camminare Cicchetti lo prese sulle spalle, ma fece poca strada. Oramai privo di vita, per l'abbondante perdita di sangue, venne lasciato in un cortile di via Cignani dove decedette poco dopo. Riconosciuto partigiano dall'1 ottobre 1943 al 12 dicembre 1944. [Nazario Sauro Onofri]

E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della  Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.

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Documenti
Dante Palchetti, riconoscimento partigiano
Tipo: JPG Dimensione: 65.72 Kb
Foglio matricolare del Distretto Militare di Bologna di riconoscimento dell'attività partigiana di Dante Palchetti.
Dante Palchetti, Croce di guerra
Tipo: JPG Dimensione: 71.11 Kb
Riconoscimento della Croce al Merito di Guerra a Dante Palchetti rilasciato dal Comando militare di Firenze dell'Esercito Italiano il 9 gennaio 1957.
Bibliografia
Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919- 1945)
Albertazzi A., Arbizzani L., Onofri N.S.
1985 Bologna ISB