Ottorino Ruggeri, comandante del gruppo “Bruno Buozzi”, in seguito vice comandante di battaglione della Stella Rossa

Scheda

In quel rastrellamento [del 18 luglio] io rimasi ferito e come se non bastasse avevo finito anche le munizioni e quindi per me era la fine. Improvvisamente vidi arrivare una pattuglia di partigiani della Brigata “Stella Rossa” che si trovava in perlustrazione nella zona e a loro debbo la mia salvezza. Mi raccolsero e mi portarono al loro comando, dove ricevetti le prime cure. In quel luogo spiegai dove si trovavano i miei uomini durante la battaglia e pregai che fossero inviati rinforzi atti a salvare le sorti del Gruppo. Partirono immediatamente diverse squadre, ma giunte sul posto rimase loro solo il compito di dare onorata sepoltura ai nostri cinque morti, caduti eroicamente combattendo contro quei barbari tedeschi che erano stati accolti in Italia con la fanfara dell’esercito fascista. Da quel momento la “Bruno Buozzi” cessò di esistere come forza autonoma ed entrò a fare parte della Brigata “Stella Rossa”.

Luciano Bergonzini, "La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti", vol. III, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna, 1970
[RB3]
Note
2
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