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Vassoio tondo e piatto piano

1883 | 1890

Schede

Entrambi i pezzi sono marcati con l’ape, posizionata al centro del verso. Per un confronto sulla decorazione di questi due pezzi ceramici si vedano gli esemplari pubblicati da Carmen Ravanelli Guidotti in La Società Cooperativa Ceramica di Imola: Centovent’anni di opere, Milano 1994. Più nel dettaglio, il vassoio ovale a p. 69, n. 108 e la coppia di piatti a p. 69, n. 109-110 (in questo caso anche per la variante della marca con l’ape); inoltre, il vassoio a p. 70, n. 111 e la zuppiera a p. 70, n. 112 entrambi nella raccolta del MIC di Faenza. Di Angelo Sangiorgi – cui si propone di attribuire entrambi questi manufatti dalle delicate decorazioni a fiori di campo recisi, genere riscontrato nei diversi campioni sopra elencati – parla profusamente Carmen Ravanelli Guidotti, sottolineando l’importanza che il pittore faentino ebbe quale collaboratore prima e continuatore poi dell’opera del Lodi (ibidem, p. 30): “... si viene sempre più a sentire l’esigenza di dotarsi di una sezione ‘artistica’ e quindi ‘iniziare qualche apprendista nei lavori di dipintura’. … Ma la nomenclatura della parte ‘artistica’ della Cooperativa si arricchisce presto di una presenza assai significativa. Nel verbale del 4giugno leggiamo infatti che ‘si è presentato in Fabbrica un pittore di Faenza chiedendo di lavorare […] chiestogli dei lavori di cui è capace, egli ha risposto di saperne eseguire anche di artistici’. L’occasione gli è propizia perché, leggiamo ancora, ‘in seguito dell’espulsione del socio Cricca Antonio sono rimasti incompleti alcuni lavori di dipintura, ai quali non può attendere alcuno dei pittori della Società’, cosicché si delibera di ‘accoglierlo intanto provvisoriamente per conoscere la sua capacità’. Si tratta, come vedremo, di Angelo Sangiorgi (‘Angiolino’) che più avanti legherà il suo nome e le sue opere migliori alla presenza di Gaetano Lodi, di cui a partire dal 1883 fu il prediletto allievo nella neonata Sezione Artistica e al quale più tardi, succederà nella carica di Direttore della medesima, che avrebbe mantenuto sino alla sua scomparsa nel 1909”. I due esemplari del Museo della Cooperativa Ceramica di Imola dimostrano che il linguaggio naturalistico di Lodi – i suoi fiori di campo recisi, i suoi paesaggi – continuò ad essere riproposto in maniera preponderante nella decorazione del vasellame dai suoi allievi in forza alla Sezione Artistica della Cooperativa, primo fra tutti proprio “Angiolino” Sangiorgi, anche dopo la morte del maestro bolognese, ciò in maniera tanto aderente al modello, da risultare difficilmente distinguibile la mano dell’allievo da quella del maestro. Inedito.

Ambito di Gaetano Lodi (Angelo Sangiorgi?), 1883-1890 ca., Vassoio tondo e piatto piano decorati con fiori di campo, diametri cm 41 e cm 24,5. Imola, Museo della Cooperativa Ceramica.

Marco Violi

Testo tratto dal catalogo della mostra a cura di Marco Violi, 'Tavole di cardinali e pellegrini e santi in cammino', Imola, CLAI, 2016. In collaborazione con il Museo Diocesano di Imola.