Valiani Bartolomeo

Valiani Bartolomeo

notizie 1780 - 1842

Note sintetiche

Scheda

Pittore di origini pistoiesi, era nipote di un altro artista, Giuseppe Valiani. Lo zio certamente lo avrà introdotto a Bologna dato che era ottimamente inserito nell'ambiente artistico locale, tanto da essere nominato Principe dell'Accademia Clementina. In questa istituzione avviene la formazione artistica di Bartolomeo, dove vince per due volte il premio Marsili Aldrovandi nel 1797 e nel 1799. I temi affrontati sono Porzia inghiotte i carboni ardenti e La congiura di Bruto per la morte di Cesare. La sua partecipazione ai concorsi accademici proseguirà per undici anni. Qualche anno più tardi lo troviamo a Roma, dove si reca per perfezionare il suo stile sotto la guida di Fancelli, il quale lo indirizza alla tecnica ad affresco e ai soggetti sacri. Altra tappa della sua formazione è Parma, dove studia il Correggio, di cui era grande estimatore.
Rientrato a Bologna, eseguirà alcune commissioni locali, a cui poi seguirà il definitivo trasferimento a Pistoia per insegnare disegno nel collegio Forteguerri. Al 1803-04 si deve una delle sue prime commissioni bolognesi. Nel cimitero locale, la Certosa, esegue insieme all'ornatista Petronio Rizzi il monumento funebre dedicato a Carlo Mondini. Valiani si affiancherà spesso ad altri artisti, seguendo quella che era ormai un tradizione consolidata di suddivisione dei compiti all'interno di un'unica commissione. Il nostro infatti si affianca come figurista, ad esempio, a Vincenzo Martinelli per la decorazione di palazzo Agucchi. Nel 1805 lavora nel grande cantiere di palazzo Gozzadini, questa volta insieme a Basoli e Palagi, sostituendo quest'ultimo che si era trasferito a Roma. Valiani subentrerà anche a Pietro Fancelli, come afferma egli stesso nella ricevuta per il pagamento del lavoro: Dal Citt.o Sacchetti Agente del Citt.o Priore Giuseppe Gozzardini ricevo lire cento di Bologna, e questo a conto delle figure colorite che sto eseguendo nella camera da pranso, che doveva dipingere il Fancelli, equeste p. la metà del accordo fatto in L 200 – dico a conto L.100. Bartolomeo Valiani aff(ermo). La sua attività felsinea fu molto prolifica, tanto che esegue figure ed ornati anche nella villa Albergati di Zola Predosa, ove interviene nelle stanze “alla boschereccia” insieme allo zio Giuseppe.

Sempre al 1805 si deve il suo intervento come figurista in casa Fabri a Bologna. Antonio Basoli ricorda nel suo Catalogo o Promemoria che dalla Signora Fabri fuori di Strada Maggiore feci una camera raffaellesca con tre quadri analoghi alla mensa. Il figurista fu Valiani e mio fratello Luigi subalterno; oltre la tavola e spese ebbi scudi 100. Al 1807 si deve un altro lavoro a quattro mani in casa Pozzi poiché sempre il Basoli ricorda che per questi n.8 ambienti (le figure di Valiani pagate da me) ebbi scudi 400. La somma molto alta corrisponde al grande impegno della commissione, consistente in un appartamento composto di anticamera a chiaro scuro, sala da musica con n.5 quadri a Orfeo, gabinetto di vaghezza, loggia chinese, camera da letto padiglione, camera da pranzo chiaroscuro e paese, bagno di marmo dipinto ed altro piccolo luogo a pizzo. Nello stesso anno Valiani compare sempre come figurista al fianco di Basoli nel Teatro Felicini. Qui realizzano un sipario dal tema circense.

Nella sua città natale, Pistoia, esegue l’affresco della volta di una sala in villa Ippoliti, ove raffigura l’unione di Bacco e Arianna, tema già affrontato a Bologna nell'omonima sala di villa Gnudi-Pallavicini. In questa seconda opera, ancora intrisa di cultura barocca, dispone uno spazio intessuto di fogliami, in cui le figure si dispongo dal primo piano sullo sfondo con volumi ora più saldi, ora più eterei. Nel corso della sua carriera (non lunga in verità), Valiani realizzerà un significativo catalogo di affreschi, pale d’altare e decorazioni tra Bologna e Pistoia. E' un percorso in cui si avverte un continuo aggiornamento ai mutamenti dell'epoca tanto che, nella sua opera dipinta nel Teatro dè Risvegliati di Pistoia, La disfida di Barletta, (1842), si avverte un avvicinamento agli ideali romantici. Morirà in quello stesso anno, nella città che gli diede i natali.

Roberto Martorelli, Claudia Vernacotola

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Documenti
Bibliografia
Collezione de disegni a semplice contorno delli Monumenti Sepolcrali. Nel Cimitero di Bologna delineati, ed incisi da Raffaele Terry.
Terry Raffele
1817 Bologna Lucchesini
Collezione dei Monumenti Sepolcrali del Cimitero di Bologna
Zecchi Giovanni
1828 Bologna Giovanni Zecchi
Collezione scelta dei monumenti sepolcrali del comune cimitero di Bologna
Salvardi Natale
1839 Bologna Natale Salvardi
I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli
Matteucci Anna Maria
2002 Milano
La Certosa di Bologna
Raule Angelo
1961 Bologna Arnaldo Nanni
MONVMENTA INLVSTRIORA COEMETERII BONONIENSIS QVAE PETRONIVS RICCIVS AD FIDEM ARCHETYPORVM LINEARI PICTVRA EXPRESSIT AB ANNO I MDCCCI AD AN MDCCCXIII
Rizzi Petronio
1813 Bologna
Competere in arte. I concorsi Fiori e Marsili Aldrovandi dell'Accademia Clementina.
Giumanini Michelangelo
2003 Bologna CLUEB
Dizionario enciclopedico degli scultori e dei pittori italiani.
AA. VV.
1979 Torino Bolaffi
Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei
Comanducci Agostino Mario
1962 Milano
La vita artistica di Antonio Basoli.
Farneti Fabia, Riccardi Scassellati Sforzolini Vincenza
2006 Argelato (BO) Minerva
Palagi e Basoli a Palazzo Gozzadini. Nuovi documenti e integrazioni d'archivio.
Landi Elisabetta
2005 Bologna
Per una storia di Palazzo Pallavicini, le committenze settecentesche del conte Giuseppe.
Landi Elisabetta
1995 Bologna Pàtron editore
Per una storia di Palazzo Pallavicini. Le committenze settecentesche del conte Giuseppe.
Landi Elisabetta
1995 Bologna