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Tomba Moruzzi

1913

Schede

Silverio Montaguti (1870 - 1947), Tomba Moruzzi, 1913. Certosa di Bologna, Chiostro del 1500. Vicino all'antica foresteria del monastero certosino che si affaccia sul Chiostro del 1500 si trova un'aula divisa in due parti, detta Sala del 1400. Entrando, sulla parete di sinistra è posta la tomba della famiglia Moruzzi. Capomastro di fiducia di Alfonso Rubbiani e tra i membri della Gilda, Cesare Moruzzi acquistò il primo ottobre 1891 tale posto sepolcrale per 226.80 lire. Voleva così dare definitiva sepoltura al figlio Alfonso morto a soli tre mesi l'8 luglio 1888. La parte superiore della parete adibita a monumento è costituita da un'edicola in arenaria policroma e dorata, replica di quella che nel cimitero di San Francesco a Bologna ornava la Tomba di Giovanni Tegiati, esperto in studi scientifici. Sorretta da due colonne scanalate con capitelli di ordine corinzio e decorata con motivi floreali, la struttura è coronata da un mensolone con sottostante fregio su cui sono posti due angeli che sorreggono uno stemma.

Al centro su una conchiglia il busto di un bimbo è seguito da un'iscrizione che ricorda il ricomponimento da parte dei coniugi Moruzzi del monumento: «CESARE MORUZZI E ADELE MORETTI CONIUGI / SOPRA LA SEPOLTURA PROPRIA E DEI LORO / QUI RICOMPOSERO QUESTO MONUMENTO / CHE NEL CIMITERO DI S. FRANCESCO / IN ALTRI TEMPI RICORDAVA / GIOVANNI TEGIATI / A XX ANNI GIÀ ILLUSTRE PER SCIENZA / CHIEDENDOVI LUOGO ALL'EFFIGIE / DI ALFONSINO CARISSIMO FIGLIO / MORTO LI VIII LUGLIO MDCCCLXXXVIII / DI MESI III E GIORNI XVIII / ANNO MDCCCXCII». Questa preziosa epigrafe, oltre a indicare l'anno esatto in cui i Moruzzi traslarono il monumento, il 1892, svela l'identità del bimbo ritratto, Alfonso. Sotto una mensola, a conclusione dell'edicola antica vi è un fregio con motivo funerario raffigurante maschere e ghirlande di fiori con capsule di papavero, queste ultime allusive al sonno portato dalla morte. Da qui inizia la parte più recente del monumento in cui tra due paraste è posto il tondo bronzeo con il busto di Cesare Moruzzi eseguito da Silverio Montaguti dopo l'8 settembre 1913, data di morte dell'artigiano. L'artista, nell'offrire un ritratto sorridente e sereno di Moruzzi, si sofferma maggiormente sull'ilarità e spensieratezza comunicate dal suo volto senza tralasciare un dettaglio del suo abito, quale il fiore all'occhiello, che rende ancora più umano il personaggio scolpito. Fedele e valoroso compagno di lavoro di Alfonso Rubbiani, Moruzzi lo affiancò per un trentennio dimostrando nelle opere di restauro artistico ideate e dirette da Rubbiani stesso un fine temperamento d'artista e tutta la sapienza della sua tecnica di costruttore. Fra esse il cantiere di San Francesco, che li vide impegnati dal 1886 e da cui Moruzzi ebbe con ogni probabilità l'idea del rifacimento in Certosa della Tomba Tegiati. Nella lettera indirizzata al figlio del suo abile collaboratore e pubblicata su “Il Resto del Carlino” il 13 settembre 1913, Rubbiani ricorda come la fabbrica di San Francesco sia stata realizzata grazie alla cooperazione magistrale di Moruzzi. Seguirono dal 1904 i restauri del Palazzo del Podestà e della chiesa del Corpus Domini. A riprova dell'ingegno e della maestria del capomastro nella biografia pubblicata sul catalogo Aemilia Ars 1898 - 1903 viene riportata la notizia secondo cui si dovrebbe a Moruzzi «l'invenzione di un particolare sistema per la costruzione di soffitti cassettonati». Sul lato sinistro del tondo bronzeo vi è un ramo d'edera, simbolo di immortalità e di rigenerazione oltre che di fedeltà e amore imperituro, in cui è inciso «LA TUA / EMMA».

Sulla lapide: «QUI ASPETTA LA RESURREZIONE GLORIOSA / CESARE MORUZZI / CHE NEI BEN VISSUTI LXIV ANNI / PROFESSÒ A FRONTE ALTA LA SUA FEDE / DIEDE ALLA FAMIGLIA LE CURE AFFETTUOSE / AL RESTAURO DEI PATRII MONUMENTI / LA RARA PERIZIA DELL'ARTE MURARIA / LA GENIALITÀ DELL'OPERA INDEFESSA / MORÌ PIAMENTE IL DÌ VIII SETTEMBRE MCMXIII / DA TUTTI COMPIANTO / LACRIMATO CON DOLORE INCONSOLABILE / DALLA VEDOVA E DAI FIGLI».

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012. Fonti: Bologna, Archivio del Cimitero Comunale della Certosa, Foglio sepolcrale Moruzzi Cesare del 1891. Bibliografia: I funerali del capomastro Moruzzi, “Il Resto del Carlino”, 10 settembre 1913; Il trasporto della salma di Cesare Moruzzi alla Certosa, “Il Resto del Carlino”, 11 settembre 1913; Per la morte di Cesare Moruzzi. Una nobile lettera del Prof. Rubbiani, “Il Resto del Carlino”, 13 settembre 1913; A. RAULE, La Certosa di Bologna, Bologna, Nanni, 1961, pp. 74, 76; Aemilia Ars 1898 - 1903. Arts and Crafts a Bologna, catalogo della mostra di Bologna, Collezioni Comunali d'Arte 9 marzo - 6 maggio 2001, a cura di C. BERNARDINI, D. DAVANZO POLI, O. GHETTI BALDI, Milano, A+G, 2001, p. 258; C. RICCI, G. ZUCCHINI, Guida di Bologna, San Giorgio di Piano, Minerva edizioni, 2002, p. 249; F. FABBRO, Silverio Montaguti un artista ritrovato, tesi di laurea, relatore Prof. M. DE GRASSI, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2007 – 2008, pp. 92 – 94.