Salta al contenuto principale Skip to footer content

Spille patriottiche con Garibaldi

1860 ca.

Schede

La forte personalità di Giuseppe Garibaldi e la sua epopea, culminata con la Spedizione dei Mille, contribuirono a diffondere tra i suoi estimatori la vera e propria esigenza di possedere ‘qualcosa’ che desse l’illusione di averlo vicino. Già dal 1846-1847 l’immagine del generale italiano che stava combattendo per la libertà delle nuove repubbliche sudamericane giunse in Europa sull’onda delle corrispondenze principalmente interne al mondo mazziniano, che poi trovavano larga e non casuale eco sulla stampa dei principali paesi, Francia, Inghilterra, e naturalmente nei diversi Stati della penisola. La drammatica vicenda della Repubblica Romana del 1849, nella sua tragica conclusione, segnata da una pesante sconfitta e da tante morti anche illustri – prima fra tutte quella della giovane moglie dello stesso Garibaldi, Anita – lungi dal far vacillare la fama del nizzardo, lo aveva trasformato a tutti gli effetti nell’Eroe dei due Mondi. La Spedizione dei Mille, nel 1860, lo aveva poi consacrato come l’Eroe della libertà per antonomasia, caro a tutti coloro che, nei più disparati e remoti paesi d’Europa e fuori da essa, combattevano per i propri ideali. Il suo nome divenne un vero mito, e lui si trasformò in quell’«homme de la liberté» cantato da Victor Hugo, raccontato in centinaia di biografie, ritratto in stampe, oleografie, dipinti più o meno di valore e, naturalmente, in oggetti tra i più disparati. Ecco dunque spille e spilline, anelli, oggetti in ceramica e vetro – piatti, tazze, bottiglie, manici di posate, pipe, … – bottoni, fazzoletti, impugnature di armi, carte da gioco, scatole di fiammiferi, soldatini di carta e tanto altro ancora. Gli oggetti che qui presentiamo appartengono a questo delirio di passioni: le spilline, piccole miniature su vetro adatte per essere appuntate su abiti sia maschili che femminili, sono databili agli anni intorno al 1860.

La prima spilla infatti, un ovale di vetro circondato da una piccola cornice ribattuta in metallo leggero, riporta, dipinto ad acquerello sul retro un Garibaldi ufficiale dell’Esercito del Regno di Sardegna, in quell’uniforme azzurra che indossò solo nel 1859 in occasione della Seconda guerra di Indipendenza. Non si conosce la data esatta dell’ingresso in Museo.

La seconda spilla, sempre un ovale in vetro dipinto sul retro, è invece incorniciato da un piccolo anello ottonato, e ritrae un Garibaldi del 1860, in poncho azzurro foderato di panno rosso, con in testa l’immancabile copricapo di velluto scuro con cui è ritratto in centinaia di immagini, e che era comunque molto comune all’epoca. Questo secondo pezzo appartiene al ‘Fondo antico’ che costituì il Museo: è infatti descritto nell’Inventario topografico come segue: «Medaglione col ritratto a colori di Giuseppe Garibaldi (½ figura). Sottile ovale in ottone con vetro. Dono del sig. Giuseppe Succi».

Spille patriottiche con l’effigie di Garibaldi, 1860 ca. Vetro, ottone, colori all’acquerello cm 4,6 x 3,8 inv. n. 318/1899 cm 5,5 x 4,5 inv. n. 2541.

Mirtide Gavelli

In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.