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Societa' Medica Chirurgica

1802 | oggi

Schede

10 luglio 1823. Nella Sala Anatomica dell'Istituto clinico dell'Università, situata nella soppressa chiesa di Sant'Ignazio (poi sede dell'Accademia di Belle Arti), si tiene la prima riunione della rinata Società Medico-Chirurgica di Bologna, promossa dal dott. Vincenzo Cavallini con l'assistenza del prof. Francesco Orioli (1785 - 1856). L'associazione, fondata nel 1802 da due giovani medici bolognesi, Gaetano Gandolfi e Matteo Venturoli, e approvata dal governo napoleonico nel 1805, ha sospeso la propria attività autonoma nel 1811, essendo confluita nell'Istituto Nazionale di Lettere Scienze ed Arti. Costituita per promuovere un confronto sulle conquiste della scienza medica, concentrerà la sua attenzione e la sua attività sulle sempre più precarie condizioni igienico-sanitarie della città. I soci italiani saranno tenuti a versare una quota sociale annuale, mentre i soci stranieri pagheranno la loro iscrizione in pubblicazioni e libri, al fine di promuovere l'aggiornamento scientifico e lo scambio internazionale. Nella seduta del 16 agosto 1824 sarà deciso che tutti i professori della Facoltà di Medicina diventino "censori", cioè garanti del lavoro scientifico della Società. Più avanti essa ammetterà, oltre ai medici, anche i farmacisti, i veterinari e i cultori delle scienze naturali e biologiche. Nel 1827 sarà aperto in via Veterinaria (poi via Acri) un gabinetto di lettura per la consultazione di periodici scientifici. Nel 1828 la Società si assumerà l'onere della vaccinazione contro il vaiolo in occasione di una grave epidemia.

Destinato a diventare uno degli istituti medici italiani più autorevoli, il sodalizio bolognese vedrà impegnati alcuni dei migliori professori dell'Università: oltre all'Orioli, Giacomo Tommasini, Antonio Alessandrini, Francesco Mondini e Luigi Rodati. Tommasini ed Orioli sono tra i più fervidi propugnatori della Nuova Dottrina Medica Italiana (N.D.M.I.), che contesta i metodi empirici adottati finora e propone un approccio più sperimentale. Il parmense Giacomo Tommasini (1768 - 1846), medico browniano e professore di clinica medica, è stato uno dei primi soci corrispondenti della Società Medica bolognese. Dal 1815 detiene la cattedra di Clinica Medica all'Università. Le sue lezioni sono particolarmente apprezzate dagli studenti. Pubblicherà soprattutto scritti sulla “flogosi” o infiammazione, esempi di prosa scientifica dotata di notevoli qualità letterarie. Secondo alcune spie del governo è in contatto con una società segreta di studenti, prima massonica poi carbonara, presente all'Università, e ha partecipato nel 1820-21 a un piano di rivolta in Romagna. Francesco Orioli (1785 - 1856) è uno scienziato dagli interessi multiformi: oltre che alla medicina e alla fisica, si dedica all'archeologia. E' un sostenitore della dottrina di Franz Anton Mesmer sull'esistenza di un fluido vitale, in grado di collegare, in forma non razionale, gli esseri viventi. Di idee liberali, avrà parte attiva nei moti del 1831.

Così viene ricordata nel 1845 da Enrico Bottrigari nella sua Cronaca di Bologna (Zanichelli, 1960): "Fra le scientifiche pubblicazioni che vedono la luce in Bologna non dimenticherò di ricordare il Bullettino e le memorie della nostra Società Medico-Chirurgica. Questa società, fondata da alcuni anni fra noi, trovasi in relazione colle più illustri Accademie scientifiche d’Italia e straniere. Tiene sua stanza nell’antico Archiginnasio che ora si ristaura per cura del Municipio, al fine particolare di collocarvi la ricca biblioteca del comune, ripristinando quell’antica sede della Sapienza Bolognese al suo antico splendore. Nel primo fascicolo del vol. IV del Bullettino e Memorie suindicate, leggesi un bell’elogio del celebre nostro anatomico, fisiologo e fisico Galvani, dettato dal Chiarissimo Professore di fisiologia nella nostra Università Sig. Michele Medici che lo lesse nella solenne sessione del 6 novembre dello scorso anno."

In collaborazione con Biblioteca Sala Borsa - Cronologia di Bologna.