Sant'Agata Bolognese, (BO)

Sant'Agata Bolognese, (BO)

1796 | 1918

Scheda

Sant'Agata Bolognese è un comune dell'area metropolitana di Bologna, posto al confine con la provincia di Modena. Di economia tradizionalmente agricola, la sua popolazione all'indomani dell'unificazione italiana si componeva principalmente di braccianti e lavoratori della terra alle dipendenze di pochi possidenti, in condizioni di vita e di lavoro pessime; anche le categorie artigianali e commerciali avevano prospettive molto basse, dato il diffuso analfabetismo. La possibilità di prendere decisioni pubbliche, e quindi di amministrare effettivamente il paese, restava in mano di una ristretta cerchia di proprietari terrieri e nobili. Per alleviare le sofferenze dei ceti più disagiati fu istituita, nel 1880, la Società di Mutuo Soccorso «La Fraternità», promossa soprattutto da proprietari terrieri e borghesi; solo nel 1901 sorse una associazione analoga ma di ispirazione proletaria, la Lega di miglioramento dei braccianti agricoli. Nel 1905 venne inaugurato un nuovo acquedotto, introdotta l’illuminazione elettrica pubblica e il servizio di omnibus tra Sant’Agata e Modena. Il cambio della guardia nella pubblica amministrazione avvenne nel 1907, quando i socialisti raggiunsero la maggioranza nel consiglio comunale promettendo l'acceleramento delle opere di bonifica, l'abolizione o la riduzione della tassa sulla famiglia (il focatico), l'incremento dell'istruzione e della sanità; essi si riconfermarono anche alle elezioni del 1914, poco prima della guerra. Durante il conflitto, i socialisti santagatesi rimasero fermi nelle loro idee antimilitariste, associandosi alla mozione in favore della pace presentata dal Partito Socialista Italiano. I caduti nella Prima Guerra Mondiale furono 89. Alla loro memoria il comune dedicò un monumento.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "SANT’ AGATA BOLOGNESE (3934 ab.) – Il territorio di questo Comune, la cui superficie fu censita in 3448 ettari, si stende nella parte occidentale del mandamento, sul confine della provincia di Bologna con quella di Modena. Il Comune è frazionato ed ha carattere essenzialmente rurale. – Sant’ Agata, centro del Comune (22 m. sul mare), è luogo popoloso, cintato da fosse, con edifizi di buona architettura ed in gran parte moderni. Notevoli sono pure la chiesa parrocchiale e l’Oratorio dello Spirito Santo, ove si conservano pregevoli affreschi attribuiti alla scuola di Raffaello. Nei dintorni, ed anche sparse per la campagna circostante, sonvi numerose fattorie e ville, taluna delle quali signorili e di bell’aspetto. Il territorio di questo Comune, in buone condizioni topografiche, bene irrigato e coltivato con cura, produce cereali d’ogni specie, canapa, gelsi, foraggi, viti, ortaglie e soprattutto riso. Importante è in luogo l’allevamento del bestiame da stalla e da cortile e la produzione dei latticini: di una certa entità vi è pure il prodotto dei bozzoli. Attivissima è poi l’industria della cardatura, della filatura e tessitura casalinga della canapa: lavoro che si compie pressochè esclusivamente dalle donne. CENNO STORICO – Si hanno notizie dell’esistenza di questo paese fin dal periodo comunale, in cui fu, insieme a Crevalcore, una delle tante cause delle prolungate lotte fra Bologna e Modena. Il territorio di Sant’ Agata fu, sullo scorcio del secolo XIV, messo a ferro e fuoco dalle compagnie di ventura, che Gian Galeazzo Visconti mandava ai danni di Bologna e della Chiesa. Come Crevalcore, da cui sempre dipese e del cui soppresso mandamento a lungo fece parte, Sant’ Agata si tenne sempre soggetta a Bologna. Da scavi archeologici fatti nel novembre 1899, sotto la direzione del professore comm. Brizio, si è potuto stabilire che nel quartiere Montirone, in luogo detto Larghe di Grignano, abitavano anticamente i Liguri." (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti)

Bibliografia: Cenni storici su S. Agata Bolognese, ed. Circolo, 1964; Renato Campagnoli, Cronache del movimento operaio e contadino di S. Agata Bolognese 1860-1945, Bologna, Editrice Emilia-Romagna, 1985.

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Magis movet exempla quam verba
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"Magis movet exempla quam verba", opuscolo in ricordo di Enea e Arnaldo Melega, Tipografia Comi, Bologna, 1923

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