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Carlo Antonio Rusconi

30 aprile 1753 - 1 maggio 1814

Scheda

Nato a Bologna il 30 aprile 1753 (Carrati, Battesimi, B 877 c. 52), Carl’Antonio Rusconi era figlio di Giovanni Battista e di Angela Elisabetta Teodori. Poco prima della sua nascita, il padre si era trasferito dalla natia Minerbio a Bologna, di cui aveva ottenuto la cittadinanza nel 1749 (Angelozzi, Casanova, p. 441), e dove nel 1753 aveva restaurato e rimodernato una casa, comperata dagli Zambeccari, in via Mascarella al vecchio numero 1584 [ora 24]. Nel 1777 Carl’Antonio si laureò in Filosofia e Medicina, e nel 1779 ebbe la cattedra onoraria di Medicina Pratica, che tenne fino al 1800 (Mazzetti, Repertorio, p. 273). Ascritto al Collegio Medico il 4 Maggio 1790 ed al Filosofico il 25 Novembre 1799, era anche membro dell’Istituto delle Scienze, governatore delle Scuole Pie e presidente perpetuo dell’Accademia dei Concordi, che lui stesso aveva fondato nel 1776. L’Accademia aveva sede in casa sua e faceva “esercizi letterari” di Filosofia e Medicina il primo mercoledì di ogni mese da dicembre a giugno. Divisa in cinque classi, aveva come insegna due cuori con fiamme convergenti, uniti da una fascia con la scritta CONCORDES. Secondo gli statuti, approvati nell’adunanza dell’8 dicembre 1791 e stampati, ufficiali erano, oltre al presidente perpetuo Carl’Antonio Rusconi, Gaetano Termanini, medico in S. Maria della Morte (principe), Giacomo Naldi prof. aggiunto di Storia Naturale nell’Accademia delle Scienze (assunto), Filippo Fontana (altro assunto), Luca Sgargi (segretario).

Protagonista della vita culturale bolognese, Carl’Antonio Rusconi non disdegnò quella sociale e mondana, e con entrambi i figli si iscrisse nel 1809 alla neo-rifondata società del Casino (Elenco, nn. 651, 653, 656). Svolse altresì qualche incarico politico-amministrativo: nel 1784 e 1791 fu tribuno, nel 1796 decurione per eleggere i senatori da aggiungere al vecchio Senato aristocratico, fra i quali risultò eletto il fratello Vincenzo Pasquale. L’anno seguente Bonaparte lo nominò fra gli Alti Giurati del Dipartimento, assieme a Carlo Caprara, Pietro de Lucca e Salvaterra padre (Guidicini, Diario, I, p. 91), e nel 1798 fu capo del quinto battaglione della Guardia Nazionale, per il cantone di San Francesco (Natali, Minuzzoli, IV, p. 93). Ancora della Guardia Nazionale fece parte al ritorno dei Francesi dopo la parentesi della Reggenza austriaca: nel luglio 1800 ne fu nominato capo battaglione e comandante provvisorio, e presidente del consiglio amministrativo (Guidicini, Diario, II, p. 86). Nel gennaio del 1802 fu nominato, assieme all’avvocato Giacomelli e a Camillo Mariani, protettore dei carcerati, con l’obbligo di procurar loro i sussidi (Guidicini, Diario, II, p. 144). Sotto il Regno d’Italia fu chiamato fra i sei Savi che componevano la Municipalità di Bologna (Almanacco 1813, p. 56). Consapevole e fiero dell’antichità e della nobiltà della sua famiglia, il Rusconi seppe accrescerne il lustro: patrizio di Como, ascritto alla nobiltà di Ferrara, fu da Pio Sesto creato conte palatino e nominato cavaliere dell’Ordine militare di Cristo di Portogallo (Alberto Rusconi, Memorie storiche, tav. XVI). La cerimonia con cui l’Arcivescovo di Bologna, cardinale Andrea Gioannetti, lo insignì della Croce dell’Ordine si svolse il 25 marzo 1792 nella chiesa di Santa Maria della Mascarella, sua parrocchia. Erano presenti come padrini il senatore marchese Giuseppe Angelelli Gran Croce dell’ordine militare equestre di San Giorgio di Baviera e il senatore conte Lodovico Savioli cavaliere dell’ordine di Malta, e come assistenti il marchese Federico Bovio Silvestri cavaliere dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e il capitano Alessandro Senesi cavaliere dell’ordine di San Luigi di Francia. Il riconoscimento è detto “premio alle cristiane virtù di questo Cavaliere, e specialmente all’indefesso suo zelo per un sempre maggiore progresso delle Filosofiche, e Mediche Scienze in questa celebre Università” (Gazzetta di Bologna, 31 marzo 1792).

Il 4 settembre 1781, nella parrocchia di San Biagio (non più esistente, all’angolo fra via Santo Stefano e l’odierna via Guerrazzi), con rito celebrato dal fratello priore Domenico Francesco, aveva sposato Anna Zanoni (Carrati, Matrimoni, B 904 c. 67), appartenente a una ricca famiglia di speziali imparentata con quella del cardinal Gioannetti. Dal matrimonio nacquero due maschi (Giuseppe, poi sposo di Barbara Sampieri, e Gaetano, morto celibe a Roma) e quattro femmine: Elisabetta, morta diciassettenne nel 1801; Luigia, maritata con Giuseppe Pradelli poi con Luigi Rasori; Laura, sposa di Gaetano Taboni; e Carlotta, poi moglie di Pietro Berti. Dal 1793 aveva lasciato la casa paterna ed abitava al n. 1228 della via Imperiale di S. Prospero (ora via Cesare Battisti n. 10), fra la chiesa di S. Prospero e il giardino Marescalchi: aveva comperato il palazzo originariamente dei Marescalchi e due casette unite più le scuderie dal marchese Giacomo Zambeccari, la cui famiglia lo possedeva dal 1617 (Guidicini, Cose Not., II, pp. 291-292). Lì morì, di consunzione, il primo maggio del 1814, venti giorni dopo la morte della moglie (foglio sep. D 79 n. 7279).

Silvia Benati

Bibliografia: Baldassarre Carrati, Battesimi, manoscritto presso la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna B 877, c. 52; Baldassarre Carrati, Matrimoni, manoscritto presso la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna B 904, c. 67; Genealogie delle Famiglie Nobili viventi quest’Anno 1778, e Genealogie delle Famiglie Nobili moderne viventi quest’Anno 1844, manoscritto presso la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna B 698/2, tav. 101; Archivio Storico Comunale di Bologna, Fogli sepolcrali, anno 1814; Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna ossia Storia cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tip. Delle Scienze, 1868-1873, II, pp. 291-292; III, p. 205; Giuseppe Guidicini, Diario dall’anno 1796 al 1818, Bologna, Società tip. Già Compositori, 1886-1887, I, p. 191, II, pp. 86 e 144, III, p. 162; Almanacco del Dipartimento del Reno per l’anno 1813, Bologna 1813, p. 56; Serafino Mazzetti, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni della famosa Università e del celebre Istituto delle Scienze di Bologna, Bologna, Tipografia di San Tommaso d’Aquino, 1848, p. 273; Rusconi Carlo Antonio, Constituzioni dell’Accademia dei Concordi eretta nella Città di Bologna l’anno 1776 sotto la protezione di S. Carlo Borromeo dall’Ill.mo Sig.r Conte Carlo Antonio Rusconi, Bologna, Stamp. di S. Tommaso d’Aquino, 1792; Rusconi Carlo Antonio, Regole ovvero costituzioni della Congregazione degli artisti di Bologna eretta già sotto il titolo della natività di Maria Santissima e situata presso i padri di S. Ignazio date in luce dal dott. Carl’Antonio Rusconi, Bologna, per il Longhi e Dalla Volpe stampatori arcivescovili, 1789; Natale Salvardi, Collezione scelta dei Monumenti Sepolcrali del Comune Cimitero di Bologna, Bologna 1825; Alberto Rusconi, Memorie storiche del casato Rusca o Rusconi, raccolte e pubblicate dal Marchese Alberto Rusconi, Bologna, Tip. Sigonio, 1874, tavola XVI; Giancarlo Angelozzi, Cesarina Casanova, Diventare cittadini. La cittadinanza ex privilegio a Bologna (secoli XVI-XVIII), Appendice a cura di Rita Belenghi, Comune di Bologna, Bologna, Editcomp, 2000, p. 441; Elenco dei soci della Società del Casino dal 1810 al 1823, appendice a Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in «Bollettino del Museo del Risorgimento», Bologna anno XLIV-XLV, 1999-2000, nn. 651, 653, 656; Giovanni Natali, Minuzzoli di storia del Risorgimento, Corpi militari bolognesi dei tempi napoleonici, IV, La Guardia Nazionale (1796-1799), in “Strenna delle Colonie Scolastiche bolognesi”, anno XLIII, 1940, p 93; Alfeo Giacomelli, Famiglie nobiliari e potere nella Bologna settecentesca, in I «Giacobini» nelle Legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, a cura di Angelo Varni, Atti dei convegni di studi svoltisi a Bologna il 13-14-15 novembre 1996, a Ravenna il 21-22 novembre 1996, Costa Editore, Tomo I, p. 130