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Ferdinando Rovere

5 marzo 1789 - 5 febbraio 1854

Scheda

Nato a Modena il 5 marzo 1789 da Francesco Rovere e Marianna Bernardoni, Ferdinando sposò a Bologna nel 1814 Maria, figlia di Giovanni Mazzacurati e Orsola Vanoni. L’ Almanacco del 1813 lo annovera fra i patrocinatori presso la Corte d’appello (p. 48), mentre nell’ Almanacco del 1830 è avvocato presso la Corte d’appello e procuratore esercente presso la Procura di Bologna (pp. 115, 118). Prima di sposarsi abitava in via Borgonuovo al vecchio numero 847 (Almanacco 1813, p. 48), poi (Cantoni, Primi passi, p. 41) andò a stare in via Porta Nuova 1199 (ora n. 3). Accusato di aver ordito una congiura di carattere politico e poi, più riduttivamente, di aver attentato alla vita del direttore provinciale di polizia marchese Francesco Nunes e del suo segretario Pietro Arze, fu arrestato alla fine del 1822 e, secondo un minuzioso e scandalizzato resoconto di Francesco Rangone (pubblicato da Cantoni, Primi passi, pp. 41-46), sul nulla – «una scellerata calunnia» – fu costruito «un informe ed immenso e irregolare processo» i cui atti riempirono quattro volumi di duemila cinquecento pagine. L’avvocato Rovere fu scarcerato soltanto nel 1824, senza che venisse pronunciata alcuna sentenza: Rangone nota che «il Roveri, divenuto imbecille, di trista salute, dispendiato gravosamente, e in seno ad una desolata famiglia, ha tutto perduto, e perfino gli è tolto il conforto che si riconosca la sua innocenza». Morì a 65 anni il 5 febbraio 1854, per “infiammazione”, nella casa al numero 67 di via S. Felice (ora n. 10) dove si era trasferito dopo la morte della moglie (Foglio sepolcrale C 48 n. 4706).

Silvia Benati