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Riforma toponomastica 1873 | 1878

1873 | 1878

Schede

Dopo l’unità d’Italia, tra i vari mezzi, per raggiungere l’obiettivo di “fare gli Italiani”, vi fu quello di introdurre, nella toponomastica ufficiale, nomi di personaggi o eventi che ricordassero l’Italia e l’impresa della sua unità.

Le Intitolazioni, per esempio, a Cavour, Luigi Zamboni, Massimo d'Azeglio, Giuseppe Garibaldi, Ugo Bassi, Luigi Carlo Farini, furono attuate tra il 1861 ed il 1869. Già nel 1859 Piazza Maggiore fu ribattezzata Piazza Vittorio Emanuele, segnando l'annessione di Bologna allo stato piemontese in una Italia ancora da fare. Motivazioni quindi dettate dal neonato spirito italiano (in parte spinto dal popolo, ma più spesso trainato dai politici), generarono la necessità di rivedere la denominazione delle vie. Nel 1873 fu incaricata la Giunta di Statistica di formulare una proposta per i nuovi nomi. La proposta prodotta dalla Giunta di Statistica (che, se attuata, avrebbe stravolto contro ogni logica l'odonomastica cittadina) fu seguita da una serie di norme, approvate dal Consiglio Comunale il 27 aprile 1874, volte a regolamentare la corretta aggregazione di più tratti di via sotto uno stesso nome. La proposta della Giunta di Statistica risultò in gran parte incompatibile con queste norme, per cui fu necessario riesaminarla completamente.

Del riesame fu incaricato Timoleone Bellenghi (assessore delegato di qualcosa che non è propriamente legato all'odonomastica: l’Ufficio di stato civile). Il rapporto prodotto e presentato alla fine del 1874, che affrontava anche il problema della numerazione degli edifici, non rimediò (ed in qualche casò aggravò) le proposte dalla Giunta di Statistica. L'approvazione del rapporto Bellenghi (3 dicembre 1874) portò ad accese polemiche che costrinsero l'amministrazione comunale a congelare l'attuazione della delibera che avrebbe portato alle nuove denominazioni. Si rese necessario un secondo riesame affidato nel 1877 ai consiglieri Giovanni Zoboli e Alberto Dall'Olio. La relazione Zoboli Dall'Olio fu approvata dalla Giunta il giorno 1 luglio 1877 e finalmente formalizzata (con poche modifiche) dal consiglio comunale il 19 luglio. L'attuazione delle disposizioni divenne effettivamente operativa nel 1878 con la pubblicazione del Prontuario, che metteva in relazione nuovi nomi e vecchi nomi di via, vecchi numeri e nuovi numeri di edifici. (Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della Città di Bologna attivate il 1° Luglio 1878, Bologna, Regia TIpografia, 1878). Va detto che fortunatamente la relazione Zoboli-Dall'Olio fu decisamente migliorativa, se confrontata con la proposta della Giunta di Statistica ed il Rapporto Bellenghi, per quanto riguarda il rispetto storico degli odonimi bolognesi. Purtroppo segnò la scomparsa quasi totale di denominazioni urbanistiche generiche tipiche di Bologna, come borgo, pugliole, campo, voltone, androna ...