Processione a Praga nel 1620 dell’esercito cattolico

Processione a Praga nel 1620 dell’esercito cattolico

1880

Scheda

Luigi Serra (Bologna, 1846 - ivi, 1888), Processione a Praga nel 1620 dell’esercito cattolico, 1880. Ubicazione: Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. 1215 (Cartone). Ubicazione: Roma, Santa Maria della Vittoria (affresco). Si tratta del cartone preparatorio, a tempera, e del relativo affresco del catino absidale della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma. Si rappresenta qui un episodio della guerra dei Trent’anni: ovvero la Processione a Praga nel 1620 dell’esercito cattolico di Massimiliano il Grande di Baviera, dopo la vittoria alla battaglia della montagna Bianca sull’Unione evangelica, guidata dal re boemo Federico IV. La leggenda vuole che il ritrovamento di un’immagine sacra fosse stato di buon auspicio per la vittoria cattolica. La commissione era stata affidata a Serra dal principe Alessandro Torlonia (1800 - 1886) nel 1879, forse a conoscenza del sipario di Fabriano, l’unica impresa pubblica di Serra già eseguita all’epoca. In verità, come si può evincere dal carteggio di Serra (riportato in Bologna 2008-2009), le condizioni economiche che il pittore dovette accettare furono piuttosto sfavorevoli, tuttavia ebbe così la possibilità di confrontarsi con un soggetto di storia destinato a uno spazio pubblico, nel quale dimostrò tutta la sua abilità nel mettere in scena grandi masse. Alla difficoltà di correggere l’effetto deformante della curvatura dell’abside, si aggiungeva il problema di costruire un’insieme unitario - il cui fulcro è il frate a cavallo con l’immagine miracolosa - dove al contempo i singoli personaggi che compongono questo grande corteo di popolo, attentamente studiati e descritti nei minimi particolari, avessero una propria identità. Dai disegni che si sono conservati (anche Ricci 1909, tavv. II-VI, Sapori 1918, tav. fuori testo, Sapori 1922, pp. 10, 13, 57) - molti a Bologna tra la Pinacoteca Nazionale (Bologna 1961, n. 13, Pinacoteca Nazionale 2013, nn. 210a.-b.) e il MAMbo (si veda Bologna 2003, tavv. 40-42 e in catalogo figg. 47-53) - si nota che le figure sono organizzate a gruppi, ordinate per piani, alcune prese singolarmente o per dettagli, con un lavoro minuto, mantenuto poi nell’affresco finale. Terminato nel 1880, vi convivono la lettura da lontano - dalla critica non sempre ritenuta riuscita - e quella ravvicinata. Il cartone fu esposto a Roma, insieme a dei disegni preparatori, nel 1883 e fu poi acquistato dal ministro della pubblica istruzione per la Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Bologna 1983b, p. 217; Giumanini 2000, 196-197, 202; Bologna 2001-2002, pp. 30, 46, 49, tav. a p. 60. Bibliografia: Esposizione Roma 1883, n. 175, p. 23; Ricci 1909, tav. I; Ojetti 1911, pp. 201-202; Sapori 1918, p. 5 e tav. fuori testo; Sapori 1922, tavv. a p. 57 e 149, p. 77; Bologna 1961, pp. 2 e 7-8; Bologna 1983b, p. 219, n. 140, p. 223 (con ulteriore bibliografia); Bologna 2003, pp. 29-30, 32, 34, 213, tav. 42; Bologna 2008-2009, pp. 20-21, 23, 26, 42, 149-150.

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