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Ansaldo Poggi

9 Giugno 1893 - 4 Settembre 1984

Scheda

Ansaldo Poggi è nato a Villafontana di Medicina il 9 giugno 1893, in una modesta famiglia composta dal padre Ugo Poggi, fabbro carrozzaio, dalla madre Maria Ubaldini, insegnante elementare, e da tre fratelli di poco più grandi, a cui se ne sarebbero aggiunti presto altri quattro. Il padre era un appassionato di musica, un musicista dilettante e, da autodidatta, si cimentò anche nella costruzione di violini. Conseguita la licenza elementare Ansaldo si mise a lavorare nella bottega del padre, dove apprese, oltre alla manualità connessa al mestiere, anche la passione per la musica e gli strumenti. Il giovane Ansaldo fu poi mandato a scuola di violino dal maestro Testi di Budrio, che lo indirizzò successivamente dal maestro Amleto Zecchi di Bologna, con il quale si diplomò in violino presso l’Accademia Filarmonica nel 1920. Il primo violino costruito da Poggi risale verosimilmente al 1911, tuttavia la sua formazione professionale iniziò solo nel 1920, dopo essere entrato in contatto con il maestro Giuseppe Fiorini (1861 - 1934) che lo accolse a Zurigo nella sua bottega e dopo essere stato vincitore ai concorsi nazionali di liuteria di Roma negli anni 1925, 1927 e 1929 e della cui commissione giudicatrice divenne poi membro onorario. Dagli anni ’30, con l’avvio del suo primo laboratorio bolognese in via Saragozza al numero 160, Poggi ebbe un periodo di intensa e fortunata produzione rivolta soprattutto all’estero. Fu infatti solo dopo la seconda guerra mondiale, e precisamente verso la metà degli anni ’50, che Poggi ottenne la meritata notorietà anche in Italia. Poggi continuò la sua attività lavorativa in via S. Vitale al numero 66 fino alla veneranda età di 91 anni.

Così lo descrive il suo allievo Giampaolo Savini: “Negli anni di studio con lui ho imparato molto, e molto ho compreso dalla sua struttura di uomo, che da diversi è apparsa poco conciliante o addirittura troppo risoluta. Era poco incline alla diplomazia, ma anche poco incline alle ipocrisie di ogni genere; non giustificava ma era pronto a riconoscere; irritabile, ma all’occasione spiritoso e simpatico: una mente mercuriale attenta, un acuto osservatore, che lasciava a lungo parlare gli altri per poi sfrondare i discorsi di tutte le inutilità che spesso contenevano…. Un uomo severo, prima di tutto con se stesso”

L’intera produzione di Poggi conta poco più di 400 strumenti ed è costruita in gran prevalenza da violini e da alcune decine di viole e violoncelli. Della sua tecnica costruttiva così scrive il maestro Medardo Mascagni in alcuni appunti a lui dedicati: “La sua arte così classica nella concezione e nelle fatture, presenta dei caratteri personali spiccatissimi, che fanno di Poggi, oltre che uno strumento perfetto, un oggetto d’arte. Segue il modello Stradivari o quello Guarmierius o un modello suo proprio piccolo ed elegante: effe ben disegnate, voluta snella, lavorazione accuratissima. Le sue vernici vanno per gradi dal rosso profondo ed irruente della gioventù ad un giallo ambra…”. Gli strumenti realizzati dal maestro Poggi hanno generalmente un suono caratterizzato da molta potenza, prontezza, incisività e penetrazione. La committenza Tra i committenti di Ansaldo Poggi vi sono i più illustri strumentisti e solisti italiani e stranieri. Dal carteggio lasciato dal maestro si ricostruisce il rapporto articolato, complesso e intenso di molti grandi interpreti del nostro secolo, che scrivevano chiedendo talvolta un incontro, oppure un nuovo strumento, un intervento di assistenza liutaria o più semplicemente un consiglio. Tra i musicisti più noti che ebbero rapporti con Ansaldo Poggi si possono ricordare: David Oistrach, Yehudi Menhuin, Nathan Milstein, Amedeo Baldovino, Enrico Campaiola, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Aaron Rosand, Mstislav Rostropovich, Nobert Brainin, Riccardo Brengola, Corrado Romano, Giuliano Carmignola, Dino Asciolla, Cristiano Rossi, Antonio Abussi, Angelo Stefanato e tanti altri.

I rapporti di Poggi con Medicina furono, fino alla fine degli anni ’70, inesistenti. Il suo carattere schivo e l’avversione per “le cerimonie e il chiasso”, il sentirsi, anziché medicinese, di Villa Fontana (molti suoi strumenti recano la firma “Ansaldo Poggi da Villa Fontana”) l’avevano portato a rifiutare qualsiasi forma di avvicinamento alla sua terra d’origine. Fu solo con l’amico Medardo Mascagni, violista e solista di viola d’amore, anch’egli medicinese, che nel corso delle frequenti conversazioni, presso il suo laboratorio o sotto i portici di Bologna, lo sollecitava a stabilire un rapporto con Medicina, che Poggi maturò l’intento di donare due pregiati violini e il proprio laboratorio. Ad un primo incontro con il Sindaco di Medicina, ne seguirono altri e la donazione fu formalizzata la sera del 24 ottobre 1981, con la firma dell’atto notarile tra il Comune, rappresentato dal sindaco Luigi Galvani, e il maestro Poggi. Nel corso della pubblica manifestazione, svoltasi nella Sala Consiliare, vennero così donati i due violini: un “Poggi” costruito a Bologna nel 1933 e l’altro realizzato a Zurigo nel 1918 dal suo maestro Giuseppe Florini. Si era così ristabilito un solido rapporto con la comunità medicinese, che sarebbe durato fino alla sua morte, avvenuta all’età di novantuno anni presso l’Ospedale di S. Giovanni in Persiceto, il 4 settembre 1984 a seguito di un’ improvvisa malattia. Fino all’ultimo, aveva lavorato, lucido nella mente e integro nelle sue capacità artistiche, con ancora tanti progetti e impegni per il futuro, a ciò che era stata la ragione della sua vita: costruire strumenti di rara bellezza e dal suono ineguagliabile. Ansaldo Poggi ora riposa nel piccolo cimitero della sua Villa Fontana. Nel luglio del 1985 il suo Laboratorio fu trasferito a Medicina e il Museo-Laboratorio, a lui intitolato inaugurato il 28 settembre 1986. Il laboratorio del Maestro, riallestito con cura e fedeltà, è oggi parte del Museo Civico di Medicina, a testimonianza dell’esemplare attività artistica di un concittadino considerato uno dei più grandi liutai del nostro secolo.

In collaborazione con il Museo civico di Medicina.