Pasticceria Zanarini

Pasticceria Zanarini

1929 | oggi

Scheda

La prima sede della Pasticceria Zanarini fu negli stessi locali che erano stati occupati -almeno fino al 1915- dalla Pasticceria Rovinazzi in via D'Azeglio 34. Successivamente, nel 1929, Enrico Zanarini (1875-1948) rilevò alcuni locali sfitti di proprietà del Comune sotto il Portico del Pavaglione e un anno dopo aprì quello che ancora oggi è forse il più noto locale di Bologna. Zanarini era un ex garzone di fornaio che aveva fatto fortuna. La sua attività incontrò grande sviluppo ed egli aprì nuovi locali anche in altre città della regione, come Imola, Riccione e Rimini. Alla sua morte, il figlio Giorgio continuò l'attività di Enrico trasformando il bar di piazza Galvani nell'esercizio più alla moda della città.

"Convegno a nozze d'oro delle insegne Zanarini | Durante breve volger di tempo, nel recente passato, sono scomparse dalla scena del mondo bolognese, alcune figure che hanno lasciato un gran vuoto nei cuori; ma una così vivida e indelebile memoria, da non poter essere considerati assenti, per quel ch'è rimasto di loro, nel campo dell'arte, della scienza, del lavoro. Enrico Zanarini è fra quelle, coi suoi 60 anni di lavoro ininterrotto e costruttivo, che non gli hanno permesso di accorgersi della sua stanchezza, che cominciava ad appesantire, ma non ad affievolire, il suo dinamismo e neppure che qualche malessere fisico era, o stava per divenire un male. Quando si è fermato, le sue risorse fisiche che sembravano inesauribili, dovevano essere proprio finite, ma non quelle della sua lucida mente, che impiegò sino all'ultimo anelito, con la serena consapevolezza che la sua parte di protagonista della propria opera stava per terminare. La sua parte, non l'opera. Questo deve aver rischiarato l'estremo istante della sua vita e acceso lo sguardo rivolto ai suoi più intimi cari, non per un addio, ma per dir loro: «continuate il mio lavoro e continuerà la mia vita e saremo ancora insieme...». Così è avvenuto. Enrico Zanarini è sempre presente, in ogni cosa rimasta al proprio posto e nelle persone ch'Egli aveva da poco o da molto, al suo fianco, nell'Azienda. La storia di Enrico Zanarini è semplice, ma interessante: di origini modeste e di temperamento audace e intraprendente, fu prima commesso di negozio di pane e pasta, poi di pasticceria e nel 1900, un'insegna di Via Indipendenza, sull'angolo di Via Marsala, portò per la prima volta, il suo nome: che fu come la premessa dell'immensa opera, a cui Enrico Zanarini aveva in animo di dar vita. Le «insegne», col volger degli anni si moltiplicarono e il nome che v'era impresso, diventò noto e popolare, come un marchio di garanzia, espressione genuina della sua audace intraprendenza, che gli procurò sempre più largamente simpatia, fiducia, preferenze. E sopratutto rivelò sempre quello stile che Egli sapeva dare, con un tono tutto personale, a ciò che creava. Riccione, Rimini, Pesaro, Cattolica, Imola, ebbero altrettanti esercizi «Zanarini» coi quali, nessun altro ebbe mai la possibilità e forse l'audacia di competere. Ultima impresa, forse la più audace, ma certo la più ammirevole, è il rinnovamento assai recente dei locali di Piazza Galvani, sotto i Portici Del Pavaglione, che ha suggellato in modo insigne l'attività prodigiosa di Enrico Zanarini, mai soddisfatto di ciò che aveva creato, sempre in moto colla sua irrequieta genialità, che in lui comandava e lo guidava con intuito infallibile, verso nuove mète. Egli non ha permesso che i suoi «esercizi» diventassero vecchi o vestissero un abito di passata moda, e forse per questo non si è accorto lui stesso d'invecchiare e nessuno attorno a lui se ne accorse mai. Mirabile tempra d'uomo, dal viso severo, raramente sorridente, di poche parole ma conclusive, un po' burbero ma generoso, innamorato del suo lavoro, severo prima con sè che cogli altri, guardava negli occhi chi aveva di fronte, con uno sguardo leale che non metteva nessuno in soggezione, ma ammoniva: «sii svelto e chiaro»; che sapeva dir «si» e «no» senza bisogno della parola. Migliaia di famiglie hanno attinto alle Aziende «Zanarini» motivi di benessere e di dignitoso lavoro e non c'è fra tanti, credo, alcuno che non lo ricordi con affetto e non lo rimpianga, perchè sapeva che egli veniva da gente modesta, che si era fatto strada colle sue spalle robuste, col suo cervello equilibrato e con animo che non cessò mai di essere umanamente comprensivo. Oggi il ricordo non vuol essere l'elogio di una nobile vita spenta, ma uno sprazzo di luce su quel che ha fatto, perchè non sia dimenticato. Se fosse ancora viventequeste note sarebbero state ugualmente scritte, per celebrare le «nozze d'oro» della sua grande Azienda, che compie i cinquant'anni di attività, colla imminente ricorrenza dell'Anno Santo. Lo spirito di Enrico Zanarini aleggia ovunque Egli è passato e se ci fosse dato di vederlo, sono certo che il Suo volto apparirebbe illuminato dal più sereno sorriso; perchè forse, solo ora, Egli riesce a veder bene tutto quello che ha costruito e che continuerà ad essere attraverso l'opera intelligente e appassionata dei suoi figli; come voleva Lui. Edo." (testo tratto da 'Bologna invita' - 1950).

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

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Eventi

Documenti
Pasticcerie Zanarini
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Pasticcerie Zanarini, Bologna, Tipografia Comi, 1930. Con testi di Carlo Zangarini. Collezione privata

Onoranze a Olindo Raggi
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Convegno motociclistico nazionale - Onoranze a Olindo Raggi; Bologna, Arti Grafiche Minarelli, 1929. Fondo Brighetti © Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

Antichi mestieri a Bologna
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La storia di Bologna è anche la storia dei suoi artigiani e dei suoi commercianti. Un’incessante operosità si è espressa in antichi mestieri oggi scomparsi ma che, per la loro importanza, erano denominati “Arti”.