Palazzi  Gateano

Palazzi Gateano

1832 - 1892

Note sintetiche

Scheda

Gaetano Palazzi (Bologna, 1832 - ivi, 1892), figlio di un Lodovico Palazzi - già iscritto in Accademia tra il 1812 e il 1817 e possidente - nasce il 5 febbraio a Bologna. Si iscrive in Accademia nel 1845 e frequenterà i corsi, con qualche interruzione, fino al 1861. Ottiene premi accademici nel 1847 (elementi di Figura, lodato) e nel 1854 (Pittura, primo premio "Per la copia ad olio di una testa dal vero"). Intanto partecipa alle esposizioni accademiche: nel 1847 con "L'Arcangelo Raffaello, disegno a matita tratto da stampa"; nel 1851 con un "ritratto di giovine dal vero e dipinto ad olio" e nel 1854 con un "Ritratto ad olio di giovine uomo". Nel 1855 all'esposizione congiunta dell'Accademia e della Protettrice espone un Geremia, poi acquistato dalla Società, di cui Bellentani scrive: "aveva corettamente [sic] disegnato e con lodevole vigore colorito un volto, che tutta la mestizia rendeva delle sacre carte, se non che la sola profetica ispirazione a tanti pregi era manchevole. Ragionevoli però e di ottimo partito erano le pieghe, a tale che merito ebbe sufficiente per la corona, che a lui pure fu tolta nell'ultima prova". Per dirimere la questione, infatti, i concorrenti sono chiamati a compiere un ulteriore esame: si tratta di abbozzare in breve tempo una testa di San Girolamo ed è a questo punto che Raffaele Albèri (?-1867), figlio del prof. Clemente Albèri (1803-1864), si aggiudica il premio.

Già a metà degli anni Cinquanta, intanto, Palazzi comincia a variare la sua produzione, concentrandosi sulle scene di genere, a lui più congeniali, e proponendole con successo alle mostre della Protettrice, di cui, fra l'altro, è anche socio (almeno nel 1857 e 1862, anno in cui gli è assegnato Interno di un cortile, di Orfeo Orfei). Nel 1856 la sua Pescivendola, acquistato per 60 scudi, è assegnato al dott. Giuseppe Verardini; "Una Pescivendola annunziava il genio artistico e la braverìa di Gaetano Palazzi", ne scrive Bellentani e dice di Visita che una signora fa alla nutrice del suo figlio esposto nel 1857: "Bello, vivace è il colore, ben disegnate le figure, oltre a tutto quello che concorre alla bontà di questo quadro a cui, per essere perfetto, null'altro manca che la preziosa accuratezza", registrando come difetto la pennellata libera del pittore di cui parla, in modo più neutro, anche Gatti: “pittore brioso, autore di molti ritratti e di quadri di genere, eseguiti con maniera larga, rammentante la scuola bolognese”. Nel 1862 Palazzi presenta Studio di pittore con modelli in riposo; l'anno successivo, invece, una Mezza figura ad olio e La lettera di abbandono; nel 1865, è la volta di un soggetto letterario contemporaneo Morte di Fantina, da I Miserabili di Victor Hugo (1802-1885) e nel 1868 è la volta de Il ritorno dalla Cresima, confermando così il suo interesse anche per la pittura in chiave sociale; d'altronde conosciamo il titolo, molto eloquente, di un'altra sua opera, Povertà e lavoro, esposta alla Protettrice tra il 1860 e il 1867. All'Esposizione delle Accademie dell'Emilia del 1863 presenta ben cinque quadri ad olio: c'è un omaggio alla tradizione ("Santa Maria Maddalena: copia della copia di Domenico Maria Canuti dall'originale di Guido Reni"), in chiave forse anticlassica, un Ritratto virile e soggetti più borghesi (La noia, Ritratti di bambini), cui si aggiunge Lo studio del pittore, dell'anno precedente. Nel 1867, per la Seconda Esposizione delle Accademie dell'Emilia torna alla pittura di storia con Il primo incontro di Nicolò Machiavelli con Valentino Borgia, che, per quanto ben eseguito, pare non essere nelle corde dell'autore, tanto che Guidi, nella sua recensione alla mostra sul "Gazzettino delle Arti e del Disegno" (n. 40 del 13 novembre 1867) scrive: "Accanto al Delleani è un quadro del giovane pittore Gaetano Palazzi, rincontro del Duca Valentino con Machiavello. Quantunque in questa tela l’artista abbia felicemente superate alcune difficoltà inerenti al soggetto, tuttavia ci piace dire riuscire egli a farsi meglio ammirare nei quadri di genere". Alla prima metà degli anni Settanta sarebbero da datarsi l'Interno di una sartoria riprodotto nell'Album Belluzzi e Il rifiuto; a Milano nel 1874 espone Le ultime pennellate. Negli anni Ottanta del secolo ritroviamo Palazzi tra coloro che collaborano al numero unico Anche Bologna!. Partecipa all'Esposizione di Roma del 1883 con L'asso di briscola e La nonna e la nipotina e a Milano tre anni dopo con Il carnevale. Questi ultimi due dipinti verranno riproposti nel 1888 nella sua città natale per la Mostra di Belle Arti a San Michele in Bosco.

Muore l'8 maggio 1892, poco prima di esser nominato professore onorario in Accademia; nel suo necrologio è ricordato come di "molto valore e modestissimo" e al corteo funebre partecipano colleghi e amici, molti dei quali rappresentati nell'album: Anacleto Guadagnini, Lolli, Faccioli, Bedini e Graziani.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia e fonti: L'Arte Bolognese [post 1898]; Atti 1847, p. 60; Atti 1847, p. 69; Atti 1848-1851, p. 133; Atti 1854, pp. 52, 63; Bellentani 1855, p. 29; Bellentani 1856, p. 15, p. 34; Bellentani 1857, pp. 26-27; Discorso e Rapporto 1856, n. 10; Opere 1862; Atto verbale 1863, p. 27; Opere 1863; Società Protettrice 1865, n. 82; Atti 1867, p. 27; Guidi 1867, p. 317; Masini 1867a, p. 14; Esposizione Milano 1874, n. 36, p. 8; Anche Bologna 1880; Esposizione Roma 1883, n. 65, p. 57, n. 2, p. 78; Esposizione Milano 1886, n. 63, p. 34; Esposizione Bologna 1888, nn. 65-66, p. 26; Storia delle Arti del Disegno 1888, p. 123; De Gubernatis 1889, p. 347; Gatti 1896, p. 23; "Gazzetta dell'Emilia", 10 maggio 1892; Bénézit 1953, p. 489; Comanducci 1962, p. 1340; Bologna 1983b, pp. 62, 65, 67; Chia 2016, pp. 78-80.

"Gaetano Palazzi pittore emiliano, nato e residente a Bologna, espose a Roma, nel 1883, due quadri: L'asso di briscola e La Nonna e la nipotina; alla Esposizione di Milano del 1886 un altro quadro dal titolo Il Carnevale, e alla Esposizione Nazionale di Bologna, altre due tele di cui ignoriamo il titolo, rappresentanti scene familiari e carnevalesche". (Tratto dal 'Dizionario degli artisti italiani viventi', ed Gonnelli, Angelo De Gubernatis, 1906). "Dei quadri di Palazzo Gaetano indicheremo i seguenti di cui si conoscono i proprietari: La prima Comunione (presso i fratelli Gattoni), Un rifiuto (presso Mastellari), Povertà e lavoro; e La morte di Fantina (dai Miserabili di Victor Hugo) acquistati dal Re d’Italia. Sono pure suoi ma di proprietario a me ignoto i seguenti: La pescivendola, La nutrice, Lo studio di un pittore, Una donna dormiente, La lettera di abbandono, Geremia profeta, La sarta, La briscola, La pittrice di fiori, il 1° incontro di Niccolò Machiavelli con Valentino Borgia". (Tratto da "La storia delle arti del disegno studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi", Bologna, 1888).

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Bologna post unitaria
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Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo 1859-1900. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

Documenti
Anche Bologna!
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Anche Bologna! Albo unico del Circolo Artistico, Bologna, Zanichelli (Litografia G. Wenk), 1880. Immagini di Azzolini, Bersani, Bordoni, Brugnoli, Busi, Castaldini, De Maria, Facchini, Faccioli, Giorgi, Gordini, Guadagnini, Maccaferri, Minelli, Monari, Palazzi, Parmeggiani, Ricci, Sarti, Scorzoni, Sezanne, Tartarini, Tivoli. Testi di Altobelli, Belluzzi, Bonora, Boschi, Carducci, Gozzi, Guerrini, Panzacchi, Ricci, Roncaglia, Rubbiani, Salina.