Manfredini Guarmani Elisabetta

Manfredini Guarmani Elisabetta

1780 - notizie 1839

Note sintetiche

Scheda

Elisabetta Manfredini Guarmani, soprano. Gloria bolognese, aveva debuttato in teatro non giovanissima nel 1810 al Corso con Il trionfo di Gedeone di Pavesi. In quell’occasione il Redattore del Reno, pur sottolineando che "forse un po’ tardi siasi esposta sulle scene", ne tesseva gli elogi dando merito agli insegnamenti paterni: "figlia del fu maestro [Vincenzo] Manfredini, che diede alla luce alcuni utilissimi trattati di musica, apprese dal genitore che soltanto dopo aver con lungo solfeggio conseguita la forza e l’abitudine al canto, si può sfidare la pubblica aspettazione" (RdR 20 marzo 1810 e 17 aprile 1810). Per lei Rossini, che l’accompagnò al cembalo in un concerto all’Accademia dei Concordi nell’aprile dello stesso 1810, scrisse, sfruttandone "la pieghevole dolcezza della voce" e della figura (Il Redattore del Reno 23 ottobre 1810), i personaggi femminili di Ciro in Babilonia (1812), Tancredi (1813), Sigismondo (1814) e Adelaide di Borgogna (1817).

Moglie di Vincenzo Guarmani (socio del Casino), che aveva sposato nel 1802, fu aggregata all’Accademia Filarmonica nel 1811. A parte le numerose accademie (il 13 gennaio 1809 in casa Sampieri; nella sala dei Concordi il 9 aprile e il 25 maggio 1810; in casa Caprara il 2 novembre 1810; al Comunale con Paganini nell’aprile 1811; ancora ai Concordi per Le quattro stagioni di Haydn nel maggio 1811; in casa del Cardinal Legato nel marzo 1817), dopo il Gedeone del 1810, cantò ancora a Bologna nel 1811 al Marsigli nella Nina di Paisiello, nel 1814 al Comunale nel Tancredi di Rossini, e nel 1820 al Contavalli nell’Edoardo e Cristina di Rossini.

Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.

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