Madonna Immacolata

Madonna Immacolata

1786

Scheda

La scultura, di dimensioni maggiori rispetto a quelle riscontrabili nella piccola plastica a carattere devozionale, in cui lo stile di Filippo Scandellari è riconoscibilissimo nell’ampia falcatura un poco ammanierata del mantello della Madonna, che si risolve all’altezza della vita in un ampio nodo di pieghe arrotondate e nei consueti prestiti da Piò – tradotti in modo accademico e quasi “purista” – in una delle più tipiche invenzioni sviluppate dal plasticatore nella sua vastissima produzione di statue processionali e, come in questo specifico caso, anche in formato più ridotto, è opera assegnabile all’ambito della bottega del fecondo artista bolognese, più precisamente ad un suo allievo il frate Bonaventura da Bologna cappuccino. Il modello di riferimento della statua – un tempo custodita nel palazzo imolese Sassatelli Monsignani – è la Madonna Immacolata di Scandellari venerata nella Cattedrale di Imola. L’opera del Diocesano – da chi scrive assegnata genericamente alla bottega di Filippo Scandellari – grazie ad una nuova e più fruttuosa lettura dell’iscrizione graffita sul retro del basamento (che ci è stato recentemente possibile compiere), trova finalmente una sua precisa paternità. Dal momento che esiste un Bonaventura Magagnoli frate cappuccino allievo di Filippo Scandellari – “autore nel 1772 anche di un presepe e di una Addolorata in Lugo”, nel 1782 di una Sacra Famiglia e pastori che si conserva nel Museo diocesano di Faenza e, nel 1787, di una una piccola, delicata Madonna ovale in terracotta, con bella cornice dorata, in una raccolta privata bolognese (utilissima per un confronto stringente con la nostra Immacolata) – crediamo di poter aggiungere allo scarno catalogo di plastiche realizzate da Frà Bonaventura anche questo interessante saggio plastico, oggi nella raccolta di terrecotte devozionali del Museo Diocesano di Imola.

Frà Bonaventura (attivo Bologna, sec. XVIII-settimo/ottavo decennio) (1786), Madonna Immacolata, terracotta policroma; alt. cm 80. Imola, Museo e Pinacoteca Diocesani. Iscrizioni: sul retro della statua, in basso a destra: D.O.M./ P. Bonãva Bono/ Capucin[us] 1786.

Marco Violi

Bibliografia essenziale: MARCO VIOLI, Il Museo e la Pinacoteca Diocesani di Imola. Catalogo della collezione di terrecotte devozionali, Pubblicazioni del Museo Diocesano di Imola V, Editrice Il Nuovo Diario Messaggero, Imola 2015, p. 32; GIOVANNI POZZI - PAOLO PRODI (a cura di), I cappuccini in Emilia Romagna, Bologna 2002, p. 229; GIORGIO GUALDRINI (a cura di), Museo arte sacra città. Il Museo diocesano nel Palazzo Episcopale di Faenza-Modigliana, Faenza 2012, pp. 399-400. Testo tratto dal catalogo "ROSA MYSTICA - Il fiore della Vergine in tavola e nell’arte sacra", a cura di Marco Violi, Sasso Morelli di Imola, Chiesa del Morelli 6-8 settembre 2019, iniziativa di CLAI - Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi sca. In collaborazione con il Museo Diocesano di Imola.

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