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Madonna della Cintola

1858

Schede

Pietro Montebugnoli (1820 - 1876), Madonna della Cintola, 1858. Ubicazione: Pian di Venola (Marzabotto), chiesa di San Giuseppe. Si tratta di Madonna della cintola, San Giuseppe e Santo Stefano I papa, un olio su tela che misura 215 x 150 cm e datata la tela 1858. Realizzata per la chiesa di Santo Stefano di Pian di Venola fu poi traslata nella nuova chiesa di San Giuseppe progettata da Alfonso Rubbiani (1848 - 1916) e consacrata nel 1895. Nel novero dell’arte sacra si deve ricordare di Montebugnoli l’Addolorata per la chiesa di S. Maria degli Alemanni, la Santa Maria Alacoque, e il S. Giovanni Evangelista nella chiesa parrocchiale di Monzuno (Borgogelli in Bologna 1983b). Se il San Giovanni Evangelista del 1872 è tardo, come la Santa Maria Alacoque, con la Madonna della cintola ci troviamo davanti a un’opera più antica. Questa in particolare però conferma l’ipotesi che Montebugnoli si affidi a “un’arte senza tempo” quando affronta soggetti sacri. In questo caso c’è però una dolcezza più accostante che nelle cupe immagini degli anni Settanta. Il San Giovanni Evangelista, l’Addolorata, e la Santa Maria Alacoque, dagli occhi rivolti al cielo come vuole la tradizione reniana, sembrano – forse sull’esempio di Guardassoni – cercare un controluce e un contrasto più forte che dia maggiore tridimensionalità a queste massicce figure. In questa Madonna dei tardi anni Cinquanta la luce è più dorata, attenuata; è più sentimentale in generale tutto il tono della tela, ma è sempre conservatrice l’impostazione piramidale delle figure. Dello stesso periodo sono L’Immacolata con San Giovanni Battista, Sant’Antonio di Padova e Santo Stefano (1856), recensita da Bellentani, e una Madonna con Gesù Bambino, San Simone e San Giuda (1857 ca.).

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: inedito.