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Lido di Casalecchio

Di rilevanza storica

Schede

Casalecchio divenne meta di turismo estivo. Molti e variegati erano i luoghi d'incontro: locande, osterie, caffè, trattorie e perfino tre eleganti alberghi. Professionisti, industriali e commercianti bolognesi vi mandavano le loro famiglie, che potevano facilmente raggiungere la sera, senza dover abbandonare la loro attività in città. Dopo la rotta del Reno (1893) fu decisa la costruzione di uno sfioratore di colmata meglio conosciuto come "Chiusa Nuova". A monte di questa struttura si era formato un rigoglioso prato, che qualcuno iniziò a frequentare per fare il bagno nel fiume. Verso gli anni Venti del Novecento il luogo divenne sempre più alla moda e fu così che nel 1931 l'amministrazione comunale diede incarico all'Associazione Mutilati di Guerra di aprire un vero e proprio stabilimento balneare. Furono dunque costruiti uno spogliatoio e un posto di ristoro, che funzionarono a pieno regime dall'anno successivo a fronte del pagamento di un biglietto dal basso costo. Visto il crescente successo, anno dopo anno furono apportate notevoli migliorie: docce, giochi da spiaggia e un vero e proprio ristorante bar. La seconda guerra mondiale interruppe ovviamente l'attività, che al termine del conflitto fu ripresa con la creazione anche di un locale da ballo. Dal 1955, invece, il Lido declinò e nel 1966, in seguito ad una terribile piena del Reno, quanto rimaneva fu completamente distrutto. Nel 1998 però vi è stato un notevole rilancio e oggi, grazie alla gestione di un privato lo stabilimento balneare è meta estiva gettonatissima.

Daniela Schiavina

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna