Interno del Collegio Venturoli

Interno del Collegio Venturoli

1890

Scheda

L’opera, recante la firma dell’autore in basso a sinistra e restaurata per questa occasione, rappresenta uno scorcio interno del Collegio Artistico Venturoli di Bologna, risalente al 1890.

Capri, allora diciassettenne, era all’incirca a metà del suo percorso formativo presso il Collegio nel corso del quale aveva già conseguito tra 1886 e 1887 numerosi premi ed importanti riconoscimenti per i suoi studi artistici. All’interno di questa esposizione non mancano altri esempi, analoghi, di opere raffiguranti scorci interni del collegio, realizzati dallo stesso Capri e dai propri compagni di studio Giuseppe Romagnoli e Alfonso Modonesi.

D’altronde il Collegio non rappresentava per i giovani studenti solo un’accademia nella quale formarsi ma era, bensì, anche il luogo nel quale risiedevano per tutto il periodo degli studi. Infatti, come predisposto nel lascito testamentario, per volontà dello stesso Angelo Venturoli, gli artisti entravano in Collegio giovanissimi, all’età di 12 anni, per rimanervi sino ai 20 anni. Per questo motivo questi scorci, oltre ad evidenziare le capacità e il precoce talento testimoniano altresì l’importanza del Collegio come luogo, inteso come una vera e propria casa nella quale essi crescevano e si formavano. I locali del Collegio divenivano in breve tempo parte integrante dell’immaginario degli allievi e, al contempo, assumevano una importante funzione quale mezzo di esercitazione.

Lo scorcio realizzato da Capri oltre a mostrarne, è bene ribadirlo, una spiccata bravura sin dalla giovane età, risulta altresì importante quale prematura testimonianza delle sue doti di paesaggista che ben rappresenteranno in futuro un’importante tassello della sua carriera.

Possiamo già intravedere una spiccata sensibilità coloristica e una particolare attenzione allo studio degli effetti luminosi, due importanti elementi che avranno un’importate influenza nel futuro. Qui possiamo sicuramente notarli nel fogliame visibile attraverso la finestra e nella cura dedicata nel registrare gli effetti luminosi e coloristici dell’interno della stanza, in virtù proprio della luce che filtra dai vetri.

Anche i luoghi esterni al Collegio ebbero un importante ruolo nell’immaginario dei giovani allievi, i quali venivano guidati dai propri insegnanti attraverso i più importanti luoghi artistici della città di Bologna per apprendere dal vero i diversi particolari sia interni sia esterni agli edifici. Queste lezioni in giro per la città fornivano inoltre agli studenti la possibilità di  formare un proprio gusto estetico come ci testimoniano le pagine dei diari dei giovani allievi.

Una recensione di queste uscite, molto interessante, è quella redatta dallo stesso Capri all’interno del diario che il rettore faceva tenere a turno agli studenti. In questa si legge: “14 luglio 1887. Da poco tempo si è aperto un nuovo tratto di via Indipendenza e questa via che doveva essere una delle più larghe di Bologna sembra quasi strettissima stante l’altezza e la mole degli edifizii. Questi sono in generale sullo stile del 400 e hanno le facciate tutte ornate in terre cotte, con una quantità di balconi che sporgendo sulla strada la fanno apparire sempre più stretta. Le finestre sono a poca distanza le une dalle altre e fanno vedere che gli ambienti sono assai ristretti. Le porte in generale non si distinguono dalle botteghe e gli atri e le scale non sono rispondenti all’altezza e alla mole degli edifizii. Questo nuovo tratto è formato di 6 grandi fabbriche di cui 4 sono dell’ingegner Buriani e le altre due dell’ingegnere Barigazzi. Il 1° le ha fatte tutte dello stile del 400, il 2° non presenta alcun stile: sono fabbricati che danno a vedere la smania del padrone di casa di avere molti appartamenti d’affittare e quindi di far quattrini e questo essendo lo stile che domina nel nostro secolo non solo in architettura ma in tutto; così si potrebbe dire che il Sig.re Barigazzi ha costruito nello stile del secolo. Per ora non dico altro. Quando mi conoscerò meglio delle arti dirò meno spropositi di quanti n’ho detti oggi e pè quali chieggo tutta l’indulgenza di chi m’ascolta e per ora faccio punto”.

E' interessante vedere come, con il tempo, gli studenti venivano maturando, non solo per le abilità tecniche di esecuzione ma andavano sviluppando un proprio senso e gusto critico. Se inizialmente i racconti si limitavano per lo più ad una mera descrizione artistica, col passare degli anni e con l’acquisizione di nuove abilità, gli allievi andavano maturando e presentando opinioni e giudizi sempre piu definiti.

Sara Benuzzi

Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015.

Leggi tutto

Eventi

Luoghi

Opere

Persone

Multimedia
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Documenti
Esplorando l’archivio del Collegio Venturoli
Tipo: PDF Dimensione: 178.80 Kb

Di Francesca Serra. Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni" Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015. Copyright © Fondazione Collegio Artistico Venturoli.

Giornale del Segretario
Tipo: PDF Dimensione: 249.12 Kb

Giornale del Segretario - Memorie dell'Alunnato. Periodo 1895 - 1897. Manoscritto conservato nel Collegio Artistico Venturoli di Bologna.

Apri mappa