Il nuovo acquedotto di Bologna

Il nuovo acquedotto di Bologna

5 Giugno 1881

Scheda

Per l’inaugurazione del nuovo acquedotto, il 5 giugno 1881, giorno della festa dello Statuto, furono collocate in diversi punti del centro urbano delle fontane provvisorie, da cui zampillarono in città i primi getti d’acqua. La fotografia del Fondo Belluzzi del Museo del Risorgimento riprende la fontana dimostrativa di piazza Maggiore.

A Bologna, priva di un acquedotto e di un efficiente sistema fognario, l’approvvigionamento di acqua potabile era un grave problema, soprattutto per l’inquinamento prodotto dai rifiuti organici nella falda freatica. Durante alcuni lavori nel centro cittadino fu individuato un antico condotto idrico romano, costruito in età augustea, del quale si erano perse le tracce. Subito si pensò di sfruttarlo per alimentare la fontana del Nettuno, ma Antonio Zannoni - ingegnere capo del Comune fra il 1874 e il 1877, già collaboratore di Coriolano Monti negli anni Sessanta -, dopo approfondite indagini archeologiche, colse la possibilità di allargare il progetto iniziale di semplice opera di decoro urbano per dotare finalmente la città di un moderno acquedotto, che fu realizzato contemporaneamente alla costruzione di nuovi condotti di fognatura.

In realtà tale operazione, straordinaria ed affascinante per le sue implicazioni archeologiche, dal punto di vista pratico non risolse il problema dell’approvvigionamento idrico della città. Infatti la gestione privata dell’impianto si dimostrò carente nella manutenzione e nei miglioramenti di volta in volta necessari per mantenere il servizio adeguato alle nuove necessità dell’“utenza”, tanto che la portata dell’acqua, diventata ben presto insufficiente, fu potenziata solo nel 1903.
Con il nuovo acquedotto mutarono le abitudini della popolazione: l’acqua, garantita gratuitamente da consuetudini secolari, divenne un bene “di lusso” per i suoi alti costi.

Per i ceti meno abbienti l’utilizzo degli impianti domestici d’acqua potabile sarebbe stato possibile solo nel corso del Novecento, con lo sviluppo dell’edilizia popolare. Fino ad allora un ruolo importante fu svolto dalle fontanelle pubbliche, che sostituirono gradualmente i pozzi nell’approvvigionamento idrico per le classi povere, mentre più lentamente sarebbe stato soppiantato l’uso dell’acqua dei canali.

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.

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