Guardia Civica pontificia

Guardia Civica pontificia

16 luglio 1846

Scheda

Eletto pontefice, Pio IX fu circondato dall’entusiastica aspettativa di riforme in senso liberale da parte di tutte le popolazioni del suo Stato. Il 16 luglio 1846, con l’Editto del perdono, concesse l’amnistia ai condannati per delitti politici e agli esuli, ai quali concesse il ritorno a casa. Il 5 luglio 1847 si autorizzò la creazione della Guardia Civica a Roma, e il 30 luglio in tutto lo Stato pontificio. Ma a Bologna già l’8 luglio il cardinale legato Luigi Amat aveva dovuto cedere alle pressanti richieste dei cittadini e autorizzare l’organizzazione di quel corpo. Per i moderati si otteneva così la garanzia militare delle libertà ottenute, e delle altre che si sperava di ottenere; per gli ‘esaltati’, o seguaci di Mazzini, la Guardia Civica non era vista che come il primo nucleo di un esercito cittadino da impiegare quanto prima contro gli austriaci per conquistare l’indipendenza dell’Italia. Come già nel passato la città fu suddivisa in quattro rioni, e vennero chiamati alle armi gli uomini tra i 21 ed i 60 anni. Ogni rione ebbe due battaglioni, per un totale di otto. Furono esclusi dall’arruolamento gli ecclesiastici e le «persone di condizione servile, i braccianti, i giornalieri, e quelli che esercitavano mestieri sordidi ed abbietti». I moderati videro in queste norme la possibilità di escludere i più facinorosi, vicini, secondo loro, alle idee mazziniane. Si cercò tuttavia di attenuare la rigidità del sistema di arruolamento nominando fra gli ufficiali inferiori persone particolarmente gradite alle classi popolari.

Tra il momento della sua costituzione e l’inizio del 1848 la Civica bolognese sfilò in numerose parate, e tentò un addestramento che, in realtà, era visto da tutti come poco produttivo, tanto da dar adito anche a commedie teatrali e satire sul tema. Allo scoppio della Prima guerra di Indipendenza il legato Amat fu costretto a lasciar partire 500 civici al comando di Livio Zambeccari - uno degli ‘esaltati’ ben voluto dal popolo - ai quali si unirono diverse colonne di provinciali. Una seconda colonna, guidata dal maggiore Carlo Bignami, anch’essa forte di 500 uomini, partì di lì a poco. Sulla linea del Po, a Ferrara, il generale Giovanni Durando raccolse e riorganizzò le diverse Civiche ed i Corpi Franchi, allo scopo dichiarato di difendere i confini dello Stato pontificio, ma in realtà col segreto intento di potere unirsi ai veneti ed ai lombardi che già stavano combattendo contro gli austriaci. In questi momenti di iniziale entusiasmo, i volontari si fregiavano della croce tricolore cucita sul petto, e per questo venivano comunemente detti ‘crociati’. Quando però Pio IX, il 29 aprile, pronunciò l’allocuzione in cui si dichiarava contrario alla guerra contro l’Austria, richiamando le sue civiche entro i confini dello Stato, tale croce venne rimossa da quasi tutti i volontari, ed in particolare da quelli che, nonostante tutto, decisero di continuare a combattere unendosi agli altri gruppi di volontari.

La nascita della Guardia Civica viene così ricordata da Enrico Bottrigari nella sua 'Cronaca di Bologna': "La città è rimasta nella calma, e si è mostrata avversa a queste popolari dimostrazioni che non servono ad altro che a turbare la pubblica tranquillità, essendo palese che i provocatori di simili scene non amano la patria né la libertà, ma col pretesto della democrazia, intendono a pescare nel torbido ed a servire il partito retrogrado. Sono giunte, dopo molto aspettare, le nomine de' graduati superiori della Guardia Civica per la Legazione di Bologna, che, lasciando a parte per brevità i Capitani, sono le seguenti:

1° Battaglione: Tenente Colonnello Bianchetti Conte Cesare; 2° Battaglione: Tenente Colonnello Massei Conte Giovanni; Maggiori del 1°Battaglione: in 1: Montanari Conte Antonio; in 2: Calori prof. Luigi; 3° Battaglione: Tenente Colonnello Zucchini N.U. Gaetano

4°Battaglione: Tenente Colonnello Agucchi Conte Filippo; Maggiori in 1a: Ramazzi Conte Annibale; Maggiori in 2a: Silvani Avv. Paolo; Maggiori in 1a: Pizzardi Marchese Luigi; Maggiori in 2a: Lisi Filippo Camillo;

5°Battaglione: Tenente Colonnello Bentivoglio Conte Giovanni. 6°Battaglione: Tenente Colonnello Tanari Marchese Giuseppe; Maggiori in 1a: Baldi Conte Alessandro; Maggiori in 2a: Bersani Antonio; Maggiori in 1a: Brunetti Conte Francesco; Maggiori in 2a Bignami Carlo;

7°Battaglione: Tenente Colonnello Mattei Conte Cesare. 8°Battaglione: Tenente Colonnello Fagnoli Giuseppe; Maggiori in 1a: Bevilacqua Marchese Carlo; Maggiori in 2a: Minardi Raffaele; Maggiori in 1a: Audinot Rodolfo; Maggiori in 2a Pedrazzi prof. Francesco.

Fra i maggiori del Quartiere di S. Giacomo ho dimenticato di notare: Berti Pichat Carlo in 1° e Gherardi prof. Silvestro in 2°. Sono aperti i 4 quartieri della civica, ove fanno il militare servizio di Pattuglie Cittadine, infino a che non sia organizzatala Guardia Civica. Quello di S. Francesco è posto nel Convento della Santa Caterina, quello di S. Maria Maggiore è posto in San Gervasio, l'altro di S. Giacomo nel convento dello stesso nome; finalmente quello di S. Domenico è collocato nel convento de' Servi. Col 23 corrente è incominciata per mezzo delle terne, l'elezione ne' mentovati quartieri dei tenenti, sottotenenti, e bassi uffiziali".

Mirtide Gavelli

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Album satirico | Enea Bignami
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Enea Bignami (1819 - 1896), Album satirico, 1847/1863. Bologna, © Museo civico del Risorgimento.