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Grande nevicata

3 - 23 Novembre 1851

Schede

"Dopo molti giorni ne' quali è dominato lo scirocco, oggi è caduta a grossi fiocchi la neve, apparizione che può dirsi insolita a questi giorni. Il termometro è disceso rapidamente, ed ha segnato un solo grado sopra lo zero. Ne' di seguenti torna a regnar lo scirocco che, sciogliendo repentinamente le nevi cadute pure in abbondanza sugli alti monti, produce lo straripamento de' fiumi con grave danno delle popolazioni soggette alle inondazioni che sonosi verificate nelle Romagne, in Toscana, ma più particolarmente nel Lombardo-Veneto. Strariparono infatti il Ticino, l'Adda, l'Oglio ed il Mincio; nel Veneto la Piave fece due rotte nella provincia di Treviso; il Brenta s'alzò sopra ad ogni più alto segno di riferimento ed innondò parte della Città di Padova. Sette rotte ebbero luogo, e quindi estese allagazioni del Canale di Battaglia. Il basso Po segnava il 6 corrente un'altezza di m. 2,13 sopra guardia; e tali disastri furono cagionati dal Piave nella provincia di Belluno. Rovinarono ponti, e furono guasti muri, parapetti, scarpe, stradali da Pordinone a Pinerolo. Immensi poi i guasti derivanti dal Fella, dal Tagliamento e dal Torre nella Provincia di Udine. Le strade postali sono guaste ed impraticabili. Nella notte, e durante l'intero giorno 23 cade di nuovo a grossi fiocchi la neve ed abbondantissima, accompagnata da vento impetuoso e ghiacciato. Nella sera però la temperatura atmosferica si vien mitigando e la neve si cambia in pioggia; poi nel giorno seguente ritorna il freddo, ed il termometro Réaumur discende allo zero. Così per queste anticipate intemperie, che da tempo continuano, avremo in quest'anno due mesi d'inverno di più della stagione". (Ercole Bottrigari, Cronaca di Bologna)