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Evangelista Gasperini

11 Settembre 1696 - 1772

Scheda

La famiglia Gasperini (o Gasparini) è presente a Medicina dal 1568 con un Evangelista, omonimo del sacerdote cronista; nel Seicento e Settecento i suoi membri si occupano della cosa pubblica e uno, Domenico, è Massaro della Comunità (1630). Molti suoi componenti fanno parte della Confraternita del Suffragio e il casato, che possedeva poderi in località Loreto (tra Medicina e Ganzanigo), deteneva, insieme all’Unione dei Muratori il giuspatronato della Cappella dedicata a San Marino nella Chiesa Parrocchiale di S. Mamante.

Don Evangelista Gasperini nacque a Medicina l’11 settembre 1696 in questa influente famiglia medicinese da Antonio, Notaio e Depositario della Comunità, e da Camilla Nanni. La famiglia, imparentata con i Torreggiani, i Prandi e i Fabri, risiedeva in una casa posta di fronte a quella della famiglia Prandi, in fondo alla Via o Contrada della Colonna (attuale Via Cavallotti). Suo padrino di battesimo fu il marito della zia paterna Diamante, Francesco Torreggiani, di Budrio, appartenente ad una nota famiglia di valenti costruttori e architetti tra i quali Alfonso, attivo anche a Medicina. Suo maestro di grammatica fu il musicista dilettante Don Apollonio Grossi e forse ebbe per istitutore l’omonimo zio paterno, letterato e raccoglitore di notizie storiche locali. Lo zio materno, il Padre Giulio Cesare Nanni, carmelitano nel Convento di Medicina, è ricordato anche per essere stato il committente, al pittore Ercole Graziani, di almeno due quadri da collocare in alcune Chiese di Medicina. L’appartenenza ad una famiglia di buon livello sociale e tradizionalmente aperta ad interessi letterari, storici e musicali spiega la sua consuetudine e disposizione a coltivare interessi colti ed eruditi. Nel 1730 è sacerdote, confratello professo della Compagnia del Suffragio e Archivista della Comunità della quale, succedendo al padre, diventerà anche Depositario. Si sa che sua è l’idea e il progetto artistico di un ostensorio d’argento commissionato dalla Confraternita del Suffragio ad Angelo Piò nel 1751. Dalle poche notizie, peraltro rinvenibili nei suoi manoscritti, sulla sua vita e produzione letteraria sappiamo che si interessava alle arti figurative e che apparteneva a diverse Accademie letterarie ed artistiche: in particolare partecipò attivamente a quella dei Citaristi suonando anche un violoncello costruito da lui stesso. Forse si considerava un artista ed un musicista più che un letterato e le opere manoscritte che ci sono pervenute erano da lui considerate frutto della propria professione di archivista erudito della Comunità più che della propria vocazione artistica e intellettuale. Anche nel Diario, in cui registra con occhio attento le celebrazioni, le opere d’arte e gli atti memorabili di cui per censo e formazione culturale è testimone privilegiato raramente tradisce la sua condizione di sacerdote limitandosi a riportare i fatti con il distacco e la sobrietà di una persona colta ed erudita che, come risulta dal sottotitolo delle Memorie della fondazione di Medicina, dichiara di aver scritto dette memorie acciò non si perdino, e col tempo possino servire à qualche Penna erudita, per descrivere, come si deve, il di lei [di Medicina] racconto. Il suo impegno di storico locale emerge, oltre che dai manoscritti rimasti, dai collegamenti e dalle relazioni di studio con altri storici di area bolognese come il Fantuzzi e l’Oretti. Visse a Medicina dove morì nel 1772. E’ stato sepolto nell’Arca (o Tomba) dei Frati sottostante la Chiesa del Suffragio (attualmente sconsacrata e adibita ad usi civili - 2001 -).

Dopo la sua morte altri appartenenti alla famiglia Gasperini vissero a Medicina e alcuni di essi ebbero ruoli religiosi o civili di rilievo: Don Antonio G. fu parroco di Fiorentina dal 1773 al 1796; Mons. Giuseppe G., pronipote di Don Evangelista G., fu avvocato rotale e, a sua volta, raccoglitore di notizie storiche locali. Luigi G., nipote per parte di padre, definito dal Simoni “un celibe cicisbeo che visse in ottima salute ottant’anni”, alla sua morte, avvenuta nel 1840, lasciò un testamento “ispirato ad idee ascetiche, fuori di luogo e di tempo” in cui tra l’altro si disponeva: “Dei libri stampati e manoscritti che tengo di mia proprietà, voglio che i Signori Commissari siano in libertà di prenderne a loro elezione”. Pertanto i manoscritti del Gasperini passarono in proprietà di uno dei due Commissari Esecutori Testamentari, il sacerdote e confessore di Luigi G., Don Gaetano Cavina di Medicina. Alla sua morte, avvenuta in Bologna, i suoi eredi vendettero, come cartastraccia, i quattro sacchi di manoscritti ad un tabaccaio di Strada Maggiore in Bologna. Il Frate Padre Gaetano Codini, al quale i Francescani Minori Osservanti Riformati di Bologna avevano affidato l’incarico di erigere un convento in Medicina, appunto utilizzando l’eredità di Luigi Gasperini, venuto a conoscenza della vendita malaugurata, ricomprò i manoscritti a proprie spese e ad un prezzo maggiorato del 50%. Il Simoni precisa in varie occasioni che, dopo tante peripezie, i manoscritti erano conservati nella “Biblioteca di Medicina”. Attualmente (gennaio 2001) ho potuto verificare presso l’Archivio Storico Parrocchiale di Medicina, grazie alla paziente cortesia del Parroco Arciprete Don Marcello Galletti, che sentitamente ringrazio, l’esistenza dei manoscritti di seguito elencati.

- Memorie Istoriche di Medicina dall’Anno 1151 sino all’Anno 1613. Raccolta di notizie manoscritte e citazioni bibliografiche ed archivistiche rilegata insieme a originali di documenti, stralci, estratti, bolle, bandi, decreti etc., riguardanti i fatti storici più rilevanti della storia medicinese - fogli non numerati.

- Memorie della fondazione di Medicina. FASCIO DI MEMORIE appartenenti all’Historia di MEDICINA Terra dello Stato Ecclesiastico. Raccolte da varij Scrittori et Archivij: e malamente legate assieme dal P.re M.tro Ferdinando Tartaglia Carmelitano Medicinese, Lettore Publico di Metafisica nella Sapienza Romana, e Priore di Traspontina, l’anno di n.ra salute 1671, acciò non si perdino, e col tempo possino servire à qualche Penna erudita, per descrivere, come si deve, il di lei racconto. Tutte le sud.e Memorie furono da’ me d. Evangelista Gasperini Medicinese copiate de verbo ad verbum dall’Originale che’ conserva appresso di se’ il P. Ferdinando Sarti Carmelitano Medicinese, et al presente Vicario del S. Ufficio nella sua Patria l’anno 1723. Volume rilegato - fogli numerati fino al n. 126 - contiene anche documenti, manoscritti o a stampa, in originale o ricopiati a mano.

- Diario dal 1726 a tutto il 1739 - Materia ecclesiastica e civile -Vol. I; Diario 1740-1750 - Vol. II; Diario 1751-1760 - Vol. III; Diario 1761-1771 - Vol. IV

- Volumi rilegati - le pagine non sono numerate - all’inizio mancano una o più pagine del primo volume – sono riportate, giorno per giorno, notizie su quanto accade a Medicina, festività religiose, visite di personaggi importanti, avvenimenti culturali, fatti eccezionali, etc..

- Cronaca di Medicina del Sig. Don Evangelista Gasparini di 6 mesi Archivista della Comunità esposta a tenore del sistema sul quale esso aveva incominciato a regolare l’Archivio etc, cioè levandolo dall’ordine Cronologico, e mettendolo per ordine di Materie. 

- Voll. I - II. Volumi rilegati - pagine numerate fino al n. 522 (vol. I) e fino al n. 143 (vol. II) - la grafia del titolo non è del Gasperini. 

- Cronica dall’anno 1155 all’anno 1727 Volume rilegato - pagine non numerate - le notizie sono in ordine cronologico - al termine è annotato: Carte n. 152. 

- Uomini del Publico Consilio di Medicina e Ganzanigo posti secondo l’ordine che da’ me D. Evangelista Gasperini sono stati ritrovati. Raccolta rilegata di manoscritti - pagine non numerate - notizie in ordine cronologico relative agli anni dal 1292 al 1766.

- Series sive Catalogus DD. Patrum Defunctorum Publici Consilij Medicinæ Per Evangelistam Gasparini Sacerdotem Medicinensem in unum congesta ab an. 1600 ad annum 1742. Volumetto rilegato insieme al precedente - pagine non numerate - contiene gli stemmi dei consiglieri comunali morti dal 1600 al 1742 – la grafia del titolo non è del Gasperini.

- Serie delli Massari e Consoli della Communità di Medicina, e Ganzanigo principiando l’anno 1292. Volumetto rilegato - pagine non numerate - le annotazioni successive alla morte [1772] del Gasperini fino al 1778 sono dovute probabilmente al suo successore nella carica di Archivista della Comunità.

- Notizie antiche riguardanti Medicina Ganzanigo, Villa Fontana Castel Guelfo San Paolo levate dallo Studio Alidosi esistente nell’Archivio pubb. di Bologna, ed altrove. Indice delle Notizie levate dallo Studio Alidosio spettanti alle Communità di Medicina, Ganzanigo e Villa Fontana esistente nell’Archivio pub.o di Bologna. Volumetto rilegato - pagine non numerate.

- Notizie cronologiche della Terra, e Castello di MEDICINA. Quaderno con copertina a colori rilegato insieme al precedente - pagine non numerate.

- Raccolta delle Memorie, Lapidi, Inscrizioni etc. spettanti alla Terra di Medicina ed altre ancora poste altrove. Fascicolo di fogli grandi malamente uniti tra loro e non numerati - riporta n. 159 iscrizioni in ordine topografico - un’altra iscrizione, datata nel testo 1832, è stata ovviamente aggiunta in seguito – di quest’ultima, nel fascicolo, è inclusa anche una frettolosa trascrizione a matita sul retro di un foglio di calendario (giugno 1893).

Trascrizione, scioglimento delle abbreviazioni e traduzione a cura di R. R. Gattei

La seguente Memoria è posta dove anticam(en)te era una piccola Chiesola detta la Celletta de Putti, nella quale hebbe principio la Confraternita del Suffragio, qual Chiesola l’anno 1671 fù demolita e postavi una Colonna con sopravi la B(eata) V(ergine) che latta il suo Divino Figliuolo, e sotto li piedi vi erano l’Anime del Purgatorio con la seguente memoria nel Bassamento di essa Colonna, L’anno poi 1723 consumata dal tempo la scritta sudd(et)ta, li Confratelli del Suffragio vi posero la presente facendovi fare ancora il presente ornamento.
D(eo) O(ptimo) M(aximo)_

AVXILIANTE DEO FAVENTE DEIPARA/MARIA NONIS AVGV(sti) ANNO 1651 REGENTE/ ECCL(esi)AM INN(ocenti)O X P(ontifice) M(aximo) NEC NON BON(oniae)/ ARCHIEP(iscop)O ILL(ustrissi)MO AC REV(erendissi)MO D(omino) HIERONIMO/ BONCOMPAGNO PRINCIPE AMPLISS(i)MO/ ARCHIPRESB(yte)RO MEDICINÆ MERIT(issi)MO/ D(omino) FRANCISCO TVSCHIO HVIVS TERRÆ/ POPVLVS VT A POENIS PVRGATORII/ FIDELIVM ANIMAS SVBLEVARET PIE/ SANCTEQVE EORVM OFFICIVM RECITANDVM IN ANGVSTO SACELLO OLIM/ HIC POSITO DIEBVS FESTIS SVSCEPERE/ HINC PROTEGENTE ILL(ustrissi)MO/ CO(mite) IO(annes) BAP(tis)TA ALBERGATO/ SOCIETATEM SVB NOMINE S(anctae) MA(ri)Æ/ SVFFRAGII ARCHICONFRATERNITATI/ ROMÆ AGGREGATAM INSTITVENDAM/ CVRAVERE DEVOTIONE AVCTA/ IN LOCO EXTRA MOENIA EIVSDEM/ TERRÆ TVNC NVNCVPATO LA ROCCA FVNDAM(entis) SACRVM STRVXERE/ TEMPLVM VETVSTOQVE DIRVTO SACELLO/ SOCIETATIS CONFRATRES NE/ TANTÆ PIETATIS EXCIDERET MEMO – RIA/ H(oc) M(onumentum) P(osuerunt)/ ANNO 1671 RESTAVRAT(um) ANNO 1723

Le lettere “D.O.M.” sono scritte, in corsivo anziché in stampatello (capitale quadrata) e da mano diversa da quella del resto del manoscritto.

A Dio ottimo e massimo.
Con l’aiuto di Dio e il favore della Madre di Dio, il 5 agosto dell’anno 1651, mentre reggeva la Chiesa Romana Innocenzo X Pontefice Massimo, il magnifico principe illustrissimo e reverendissimo signor Arcivescovo di Bologna Gerolamo Boncompagni, essendo Arciprete di Medicina il benemerito Don Francesco Toschi, il popolo di questa Terra, al fine di sollevare le anime dei fedeli dalle pene del Purgatorio, volle cominciare a recitare piamente e devotamente nei giorni festivi l’ufficio funebre dei defunti nel sacro Oratorio qui esistente un tempo, da questo momento sotto la protezione dell’illustrissimo Conte Giovanni Battista Albergati. I confratelli vollero che l’istituenda Confraternita di Santa Maria del Suffragio fosse aggregata all’Arciconfraternita di Roma e curarono che, essendo accresciuta la devozione, in località, allora chiamata “La Rocca”, fuori le mura di questa stessa Terra di Medicina, dopo aver abbattuto il vecchio oratorio in rovina, fosse riedificato dalle fondamenta questo (sacro) edificio. Affinché non si perdesse il ricordo di sì grande devozione, posero questa lapide nell’anno 1671. Restaurata nell’anno 1723.

Raffaele Romano Gattei

Testo tratto da "Brodo di serpe - Miscellanea di cose medicinesi", Associazione Pro Loco Medicina, marzo 2002.